Il carrarmato di Ursula von der Leyen – la presidente nazista della Commissione UE – procede spedito verso la guerra. Se ne è infatti altamente fregata, la lady di acciaio, del NO messo nero su bianco dalla Commissione giuridica europea (JURI) alla approvazione unilaterale (ossia solo di Commissione e Consiglio, senza alcun voto del Parlamento) della prima parte (SAFE, da 150 miliardi di euro) del super piano ReArm EU da ben 800 miliardi. E quindi va avanti, appunto, come un tank tedesco verso la guerra a tutti i costi contro la Russia. Da Corte Penale Internazionale per i crimini contro la Umanità.
Acque sempre più agitate anche fra Donald Trump e il presidente-guitto Volodymyr Zelensky. La Casa Bianca ha definito un piano per la fine del conflitto: accettato da Vladimir Putin e sdegnosamente rifiutato dal pupazzo di Kiev.
Per un altro tassello sullo scenario internazionale di sangue, il boia di Tel Aviv, al secolo il genocida Bibi Netanyahu, colpisce ogni giorno di più: e dopo la scomparsa di Papa Francesco ha risposto con il massacro, in 48 ore, di 90 palestinesi. Da autentica Gestapo.
Focalizziamo adesso la nostra attenzione su un reportage che vale più di cento analisi o commenti taroccati, depistanti, obnubilanti come quelli sfornati in modo quotidiano dal mainstream e dai media occidentali, in pole position quelli – ormai vomitevoli – di casa nostra.
RIVELAZIONI CHOC SUL GUITTO ZELENSKY
Si tratta del lungo intervento di un analista e reporter, Erich Zuess, animatore di un sito controcorrente di geopolitica, ‘The Duran’. In sostanza, illustra il contenuto di due documentari choc sul conflitto in Ucraina, le cause, la figura del guitto presidenziale.
Di particolare significato il primo, firmato da Scott Ritter, un ex militare Usa di alto livello; poi ex ispettore delle ONU, quindi a capo degli ispettori delle Nazione Unite in Iraq dal 1991 al 1998: e cadde in disgrazia quando mise nero su bianco che l’Iraq di Saddam Hussein non era in possesso di alcuna arma di distruzione di massa: mentre le ‘prove’, poi, vennero falsificate non solo dalla CIA, ma soprattutto dall’MI6 britannico e diffuse come il verbo dal leader laburista (sic) Tony Blair.
Torniamo al meticoloso lavoro di Zuess. Che si compone di due parti: la prima è dedicata, appunto, al reportage made in Ritter. La seconda alle ricerche di un altro giornalista investigativo, Felix Abt, autore di un non meno significativo (è di due anni fa esatti, aprile 2023) “Come è stato impedito a Zelensky di fare la pace in Donbass ed evitare la guerra con la Russia”. Sottotitolo: “Da sostenitore della pace a guerrafondaio, da comico antifascista a figura di facciata del regime neonazista: la storia mai raccontata di un eroe occidentale”.
Eccovi subito il link che vi fa leggere il pezzo di Zuess in lingua originale, come messo in rete da The Duran il 19 aprile scorso, Scott Ritter documented Zelensky’s 6 residences and control by Uk’s MI6
Una parte molto significativa del reportage, come vedrete, è dedicata all’amico del cuore di Zelensky: ossia IHOR KOLOMOYSKY, oligarca, faccendiere, riciclatore, assassino (ha fondato il famigerato Battaglione Azov) e grande sponsor per la ascesa di big friend Volodymyr al potere nel 2019.
Altra illuminante parte, poi, punta i riflettori sulla immensa fortuna cumulata, soprattutto off shore, dal fantoccio presidenziale che ha pensato (e pesato) bene alle montagne da milioni di dollari offerte su un piatto di argento dal riciclatore, a quanto pare braccato senza gran successo da un paio danni dalla stessa FBI.
Una fortuna, soprattutto, immobiliare.
La Voce ha pubblicato, sui business griffati Zelensky e sul legame di ferro con il fondatore del Battaglio Azov, diverse inchieste. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare IHOR KOLOMOYSKY e, naturalmente, VOLODYMYR ZELESKY, per rendersene conto.
Ecco solo un paio di esempi, messi in rete dalla Voce oltre 3 anni fa (e in uno fa capolino il figlio dell’ex presidente Usa, Hunter Biden).
Del 27 marzo 2022
HUNTER BIDEN, ZELENSKY & IL SUPER OLIGARCA / MOLTO ATTENTI A QUEI TRE
E del 4 marzo 2022
ZELENSKY / VILLE & CONTI OFFSHORE DEL COMICO-PRESIDENTE. ORA ANCHE OLIGARCA
A questo punto, eccovi i passaggi salienti di quanto ha appena scritto e messo in rete via The Duran Eric Zuess.
ATTO DI ACCUSA, FRASE PER FRASE
“Il documentario più importante che abbia mai visto su You Tube riguardo alla guerra in Ucraina è stato realizzato da Scott Ritter ed è stato rimosso, a causa delle pressioni esercitate dall’FBI e dal governo ucraino, come Ritter ha pubblicamente spiegato dopo che l‘FBI ha anche perquisito la sua casa alla ricerca di un motivo per accusarlo di un reato. Per fortuna, però, il video è stato salvato sul più grande archivio web del mondo prima di essere rimosso”.
“Si tratta di un documentario di 36 minuti, frutto di una accurata ricerca e di una alta qualità produttiva, realizzato da Anna Judd e dalla sua organizzazione U.S. Tour of Duty con la collaborazione e la voce narrante di Ritter che lo ha pubblicato sul suo blog Scott Ritter Extra l‘11 luglio 2023. Il video è intitolato ‘Agente Zelensky – Parte Uno”.
“Il film includeva rivelazioni sconvolgenti”.
Eccole in rapida carrellata, come dettagliate da Zuess.
“Zelensky, in qualità di presidente, che afferma: “lavoriamo tutti per queste cinque o sei famiglie”, quando gli viene chiesto se è controllato dal famoso oligarca russofobo Ihor Kolomoysky, di cui avevo già parlato il 18 maggio 2014, con il titolo ‘L‘uomo chiave dietro il massacro del 2 maggio nel palazzo dei sindacati di Odessa, Ucraina – I suoi legami con la Casa Bianca‘; e questo mio articolo è stato pubblicato ancor prima che Zelensky fosse arruolato da Kolomoysky: assunto prima per costruire la sua rete televisiva, poi per riciclare il suo danaro e infine per diventare presidente dell’Ucraina”.
Proprio come la Voce ha tante volte dettagliato e denunciato.
“Zelensky è stato smascherato dai ‘Pandora Papers’ del 2024, i quali hanno rivelato che nascondeva una enorme fortuna all’estero in conti offshore segreti. E questo danaro includeva, nel periodo 2012-2016, 41 milioni di dollari passati da Kolomoysky a Zelensky. Quindi Zelensky era socio in affari di Kolomoysky anche prima del colpo di stato americano che ha conquistato l’Ucraina nel febbraio 2014. Zelensky possiede contemporaneamente residenze in Ucraina, Miami, Israele, Italia, Londra, Georgia e Crimea per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro”.
Prezzi catastali: visto che – come la Voce ha illustrato cifre alla mano – la sola faraonica villa di Miami, in Florida, è da 34 milioni di dollari; e quella, ben più modesta, a Forte dei Marmi, in Versilia, da appena 4 milioncini di euro. Tutto il resto del patrimonio immobiliare del presidente-guitto, quindi, a veri prezzi di saldo.
Zuess, quindi, passa ad altre prebende ed entrate. “Ingenti spese da parte del Centro europeo per gli studi sulla sicurezza George C. Marshall – di proprietà dei governi tedesco e americano – furono destinate al reclutamento di fanatici nemici della Russia in Ucraina, per addestrarli in tutti gli Stati Uniti, affinché diventassero politici e funzionari al servizio della CIA e dell’MI6 britannico. Dopo il golpe a Maidan nel 2014, il Centro Marshall è diventato una Mecca per i funzionari e militari ucraini di più alto rango”.
“Durante la sua campagna presidenziale, Zelensky ha collaborato segretamente con il gruppo lobbysta di Washington ‘Signal Consulting’, per convincere i membri del Senato e della Camera Usa a sostenere la sua campagna presidenziale. Dopo la vittoria, ha assunto molti lobbisti per sostenere il piano del governo americano (e del Regno Unito) a favore dell‘Ucraina contro la Russia”.
“Zelensky è stato ripreso dalle telecamere nel 2020 mentre diceva ai giornalisti: ‘Abbiamo avuto un incontro presso l’ufficio MI6’. Si era trattato di un incontro top secret con Richard Moore, il capo dell’MI6, presso la sede dell’MI6. Robert Moore era in quel momento diventato il suo ‘responsabile diretto’. Nella primavera del 2022 a Bucha, in Ucraina, Zelensky venne mostrato accompagnato da un piccolo gruppo, tutti stranieri: in realtà, a giudicare dalla loro pronuncia, tutti britannici. Con ogni probabilità MI6 ha aiutato Zelensky nella messa in scena teatrale di Bucha”.
“Inoltre, Zelensky viene mostrato in Vaticano mentre incontra il Papa e indossa una felpa con l‘ emblema della UNO, la più grande organizzazione filonazista ucraina durante la seconda guerra mondiale”.
Ai confini della realtà.
Per altri significativi elementi di documentazione, vi proponiamo adesso la lettura di un paio di pezzi pubblicati da due siti di contro-informazione, la sola via per evitare le montagne di menzogne e fake news che popolano i nostri media quotidiani.
Ecco quindi, messo in rete il 18 aprile da La Fionda, Ucraina: il vero pericolo di una guerra infinita secondo John Mearscheimer
Rammentiamo che John Mearscheimer è un politologo statunitense, studioso di relazioni internazionali, docente emerito alla Chicago University.
Poi, da Comedonchisciotte, Londra, ovvero il cervello dietro la guerra in Ucraina
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