Ribaltone al World Economic Forum (WEF) proprio nel giorno di Pasqua.
Nell’Uovo, infatti, era contenuta la lettera di dimissioni dello storico fondatore, animatore e presidente fin dalla nascita, nel 1971, ossia Klaus Schwab, il banchiere tedesco di chiare simpatie nazi.
Nei giorni precedenti era arrivata ai membri del consiglio di amministrazione una missiva, contenente documentate e dettagliate accuse rivolte non solo al capo, ma anche alla consorte, Hilda. Si parlava senza mezzi termini di “uso improprio delle risorse delle Forum”, di “gestione e governance opache”, di “una situazione interna molto preoccupante”. E venivano allegati non pochi documenti bollenti.
Nelle ore precedenti la amara Pasqua, Schwab ha cercato di difendersi, negando gli addebiti, parlando di accuse infondate. Il CdA, però, ha optato per una riunione straordinaria, nel corso della quale è stata letta la laconica nota delle dimissioni.
A questo punto, il Consiglio ha subito provveduto ad avviare una Commissione Indipendente di indagine interna e ha emesso un comunicato: “Prendiamo sul serio queste accuse, ma restano al momento non dimostrate. Attendiamo l’esito delle indagini prima di esprimerci ulteriormente”.
I principali addebiti sono di carattere finanziario: una gestione allegra e del tutto personale delle casse WEF, con spese di viaggi – e certo non solo – messe sul conto del Forum (già Schwab prende uno stipendiuccio annuo da 1 milione di dollari, non proprio noccioline). E soprattutto il disinvolto uso e gestione di uno dei cespiti di maggior prestigio e anche valore, visto che è costato alle casse WEF 30 milioni di dollari per acquistarlo e altri 20 per la sontuosa ristrutturazione.
Si tratta della spettacolare Villa Mundi, a un passo da Ginevra: marito e moglie – secondo la fonte anonima, di tutta evidenza interna al Forum e ben a conoscenza dei delicati fatti economici e amministrativi – la utilizzavano a loro totale piacimento.
Vengono reiterate, poi, accuse che hanno già fatto capolino circa un anno fa: ossia una gestione razzista e sessista dei dipendenti del Forum, corredate da documenti anche più pesanti e ‘illuminanti’ sul tema (ipotizzando perfino i reati di violenze private e mobbing).
La Voce ha tante volte dettagliato le performance del WEF, che riunisce ogni inizio anno i potenti della terra nella splendida cornice di Davos, in Svizzera, sotto la direzione, fino all’edizione di gennaio 2025, del mitico Schwab: regolarmente spalleggiato dal grande amico ed eminenza grigia del Forum, il miliardario-filantropo Bill Gates, che ha sempre sponsorizzato il WEF con le generose elargizioni della ‘Bill and Melinda Gates Foundation’.
Già gravato, il fondatore di Microsoft, dai super impegni a bordo dell’OMS, ossia l’Organizzazione Mondiale della Sanità che in pratica eterodirige, essendo il primo donatore-finanziatore a livello internazionale, ben davanti a nazioni del calibro di Francia, Gran Bretagna e Germania. Soprattutto dopo l’uscita degli Usa, che appena arrivato Donald Trump alla Casa Bianca hanno sospeso la consueta erogazione di massici fondi. Così come li hanno sospesi a favore dell’USAID, la sigla a stelle e strisce che erogava palate di dollari a destra e a manca, ed anche al caro WEF. Rubinetti chiusi, adesso, via DOGE, guidato ancora per poco – perché il suo incarico pare già esaurito – da Elon Musk.
Passiamo al domani, ossia alla successione. Programmata per il 2027, se ne faceva cenno comunque già da mesi, anche per motivi anagrafici. Si è parlato di un passaggio del testimone ad uno dei due figli. Quindi, vi è vociferato anche di Tony Blair, oggi disoccupato eccellente (per consolarsi – stile Matteo Renzi – solo le conferenze super pagate all’estero, emirati arabi in pole position): ha tante cose, l’ex premier britannico, in comune con l’illuminato Schwab, come il microchip ID digitale (da mettere sottopelle ai cittadini di tutto il mondo) e il passaporto ugualmente digitale, che l‘altrettanto illuminato Blair ritiene ormai “inevitabile”.
Sta di fatto che, adesso, il timone è nelle mani di un commissario pro tempore.
Si tratta di un pezzo da novanta nel mondo del business globale a molti zeri, il quale potrebbe anche aspirare ad una conferma. Il tedesco-australiano Peter Brabeck-Letmathe, un pedigree lungo mezzo chilometro nel mondo deli affari.
Esordisce a bordo di un marchio di prestigio (ora è un gigante mondiale), Nestlè. Siamo nel 1968 e lui viene catapultato, giovanissimo, in Australia, come seller, venditore. Che brucia le tappe e in poco tempo diventa responsabile del marketing per quell‘immenso continente. Rampa di lancio per il futuro sempre più internazionale: è quindi l’uomo di Nestlè per il Sud America, prima in Ecuador (1983), poi in Venezuela (1983).
Cinque anni dopo torna al quartier generale di Vevey, in qualità di vice presidente e responsabile della Divisione Prodotti Culinari. Nel ‘92 un altro salto: viene nominato vice presidente esecutivo di Nestlè, e anche responsabile globale dello Strategic Business Group (che comprende tutte le star internazionali controllate, tra cui la nostra Buitoni). Quindi assume il controllo di marketing, comunicazione e pubbliche relazioni. 1997, la prestigiosa nomina ad Amministratore delegato di tutto il gruppo Nestlè; nel 2001 è scelto come vice presidente, e nel 2025 l’apoteosi, come Presidente. Tre anni fa, raggiunto il top, decide di voltar pagina.
Nel suo sfarzoso curriculum ecco solo alcune tra le poltrone più prestigiose. Membro del CdA di Credit Suisse Group(uno dei colossi internazionali del credito); altro CdA nell’elegante salotto di l’OREAL; in quello a tutto gas di EXON MOBIL. Quindi nel vertice di ERT, acronimo di European Round Table of Industrialists, una sorta di Confindustria internazionale.
Infine, ciliegina sulla torta, e per un tocco sportivo, un’altra poltronissima: quella di presidente del ‘FORMULA ONE GROUP’. Si tratta della sigla fondata dal mitico Bernie Ecclestone – il padre della Formula Uno – e che raggruppa gli straricchi sponsor.
A tutta corsa, Peter…
Per ritrovare i principali articoli e inchieste pubblicate dalla Voce sull’argomento, basta andare alla solita casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare KLAUS SCHWAB, oppure WEF, anche per esteso, ossia WORLD ECONOMIC FORUM.
Ecco comunque un paio di link.
Uno più recente, del 2 maggio 2024,
KLAUS SCHWAB & BILL GATES / SEMPRE PIU’ ATTENTI A QUEI DUE
E uno di 5 anni fa, ai tempi della pandemia. Era infatti del 13 dicembre 2020
FORUM ECONOMICO MONDIALE / ECCO COME TI DISTRUGGO L’UMANITA’ VIA COVID
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