SAN FRANCESCO

Se ne è andato, in modo simbolico, nel giorno dopo la Pasqua.

Era arrivato, come disse subito, “dalla fine del mondo”.

E scelse, a marzo 2013, il nome di Francesco. Il santo dei poveri, degli ultimi (non a caso il suo viaggio pontificio comincia a Lampedusa e si conclude a Regina Coeli). E della pace, contro tutte le guerre.

Ogni uomo di buona volontà, oggi, è SOLO, dentro un VUOTO profondo, senza bussola: e ha perso un Fratello, nel senso più autentico della Parola.

Lui, Francesco, è stato – è – l’unico Uomo di questo mondo, oggi, a restituire un valore vero alla Parola, alle parole: al Verbo.

La forza delle sue ultime sillabe, con un filo di voce, allo stremo, ha più vigore, più sostanza d’ogni altra frase mai pronunciata da alcun leader o sotto-leader politico nell’ultimo decennio e oltre.

Per questo, in basso, trovate il link che vi fa leggere il testo integrale del suo intervento nel giorno di Pasqua, una sorta di testamento morale e umano, di summa del suo straordinario passaggio, sempre issando la Croce sulle sue spalle.

Ecco una frase: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”.

Parole che negli ultimi anni ha ripetuto ogni domenica, in mondo quasi ossessivo, dal suo balcone di Piazza San Pietro. Puntando con veemenza i riflettori contro l‘industria delle armi, che fa giganteschi profitti – sottolineava sempre – sulla pelle di troppi cittadini innocenti, di tante vittime massacrate. E, ovviamente, il riferimento si allargava alla classe politica di mezzo mondo che appoggia, in modo più o meno diretto, o fomenta tutti i conflitti in atto: dei quali, tante volte, ha fornito uno sterminato elenco, come è successo nel discorso di Pasqua.

Vox clamans in deserto, abbiamo tante volte sottolineato sulla ‘Voce’.

Ursula von der Leyen

Perché l’oltraggio peggiore rivolto nei suoi confronti è stata la risposta solo Armi, Armi, Armi imbracciata da tutti i leader europei, nessuno escluso, e da tutte le superpotenze, dagli Stati Uniti alla Russia fino alla Cina e ad Israele. Sempre più votati e determinati al massacro, allo sterminio, al genocidio del ‘nemico’’, come succede in modo totalmente criminale da 1 anno e mezzo a Gaza, con l’Olocausto del popolo palestinese.

Del resto, il progetto REARM EU da 800 e passa miliardi di euro voluto con forza dalla presidente della Commissione europea, la nazista Ursula von der Leyen, è stato, tra l’altro, l‘ennesimo ceffone inflitto proprio a Bergoglio: che ha invocato costantemente il contrario, un Addio alle Armi per sempre, sola e unica porta verso spiragli di Pace.

Con un senso di profondo disgusto vi offriamo adesso una rapida lettura dei messaggi di ‘cordoglio’ inviati da alcuni leader e capi: una saga del falso, della menzogna, dell‘ipocrisia alla massima potenza, da far realmente rivoltare lo stomaco, oltre la coscienza (per chi ne è ancora provvisto).

Ursula von der Leyen: “L‘eredità di Papa Francesco continuerà a guidarci tutti verso un mondo più giusto, pacifico e compassionevole”.

Kaya Kallas, Alto Rappresentante UE per gli Affari esteri, ricorda “la sua forte leadership nella protezione dei più vulnerabili e nella difesa della dignità umana”.

Roberta Metsola, presidente del Parlamento UE: “Il Papa del popolo sarà ricordato per il suo amore per la vita, la speranza, la pace, per la compassione, per l’eguaglianza e per la giustizia sociale”.

Emmanuel Macron, presidente francese: “Da Buenos Aires a Roma, Papa Francesco voleva che la Chiesa portasse la gioia e la speranza ai più poveri. Che unisse gli uomini fra loro e con la natura”.

Il primo ministro britannico Keir Starmer

Keir Starmer, primo ministro britannico: “Papa Francesco ha promosso un mondo più equo. La sua leadership in un periodo così complesso e impegnativo per il mondo e per la Chiesa è stata coraggiosa, ma è sempre scaturita da una profonda umanità”.

Friederich Merz, neo Cancelliere tedesco: “La sua azione è stata guidata dall’umiltà e dalla fede”. Lapidario.

Isaac Herzog, presidente israeliano: “Uomo di grande fede e misericordia”. Altrettanto lapidario.

Mark Rutte, Segretario Generale della NATO: “La sua dedizione alla pace e alla compassione è stata un’ispirazione per milioni di persone”. Soprattutto quelle bombardate da Usa, Nato & C.

Per festeggiare la Pasqua – e anche nel giorno della morte di Francesco – sono continuati i massacri israeliani a Gaza. Così le asettiche notizie d‘agenzia: “Attacco a un convoglio di ambulanze a Gaza. Tel Aviv: uccisi per errore”. E poi: “A Gaza in 48 ore 92 morti. Netanyahu: ‘Non ci fermeremo fino alla totale distruzione di Hamas’”.

Invece, per tirarci un po’ su di animo – ridotto ormai al lumicino – non ci restano che due vie da percorrere.

La prima ci conduce, come abbiamo anticipato, alle ultime Parole di Francesco, nel suo intervento per la Pasqua. Sono state proposte a pezzi dai tiggì: è necessario leggerle tutte con la mente e soprattutto col cuore.

IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA PASQUA

 

Il cardinale Pizzaballa

La seconda ci porta al Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Pierbattista Pizzaballa. Ecco le sue parole dopo la scomparsa di Bergoglio: “Papa Francesco si sincerava personalmente delle condizioni a Gaza. Era diventato un po’ il suo cruccio. Gaza e la sua comunità erano diventati un simbolo di tutto quello che lui sentiva come cuore del suo pontificato: i poveri, gli ultimi, la guerra e la pace. Spesso, fuori dai protocolli, ci sentivamo, per un aggiornamento della situazione, per dire queste cose che in pubblico non si possono dire. E’ stato sempre molto attento e vicino”.

Ecco quindi un pezzo che vi fa leggere lo stupendo intervento del patriarca di Gerusalemme nel giorno di Pasqua. Messo in rete da La Nuova Bussola Quotidiana,

Santa Pasqua / Cristo è risorto, l‘annuncio di cui il mondo ha bisogno 

 

P.S. Alla fine una nota personale. Sono stato sempre di sinistra, ho sempre votato per il PCI fino a quando è esistito: per motivi di equità, di uguaglianza vera e di giustizia sociale; per la pace, contro le guerre e le povertà. Non ho mai trovato niente di simile, da oltre 30 anni, nel panorama politico nazionale e non solo.

Da anni, solo la VOCE di Francesco.

Un faro nel deserto.

Che ora si è spento.

Ma deve restare acceso dentro di noi, per alimentare una speranza.


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