Dopo averne combinate già di tutti i colori nei primi neanche tre mesi di presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump tenta un doppio colpo. Uno – dirompente, se mai dovesse riuscire – sul fronte europeo; l’altro per puntare al cuore del ‘Deep State’ che ha dettato la sua legge per oltre un ventennio negli Usa.
Di cosa si tratta, in due parole, tanto per chiarire subito?
Mettere in campo una strategia che costringa l’odiata Ursula von der Leyen ad abbandonare la poltrona di presidente della strategica Commissione UE. E al suo posto? Udite udite, nientemeno che la nostra Giorgia Meloni, da tempo nelle sue grazie e appena incoronata, nell’incontro alla Casa Bianca, come “leader di assoluto livello internazionale”.
Negli Usa, invece, spingere il Congresso Usa a revocare la ‘grazia preventiva’ concessa all’ultimo minuto da Joe Biden, prima di lasciare la Casa Bianca, a favore del consulente sanitario di ben 7 presidenti Usa, Anthony Fauci, regista della disastrosa gestione della pandemia e responsabile maximo delle famigerate ricerche svolte nei laboratori dell’Istituto di virologia a Wuhan, all’origine del Covid.
Partiamo dal primo ‘colpo’
OBIETTIVO URSULA
Ecco cosa ha appena pubblicato (ovviamente snobbato dal mainstream) ‘il Giornale d’Italia’, che così titola: “Il sogno segreto di Trump: liberarsi di Ursula von der Leyen con l’inchiesta sul vaccino Covid per far nominare Giorgia Meloni al suo posto al vertice della Commissione Ue”.
E poi: “Secondo fonti raccolte dal Giornale d’Italia nel deep state, sembra esserci una sorta di progetto di Trump che vorrebbe la Meloni al posto di von der Leyen, poco gradita dal tycoon, come del resto si evince dal mancato invito alla sua cerimonia di insediamento. Per far saltare il banco, potrebbe far leva sull’inchiesta per i vaccini covid riguardante proprio von der Leyen, che è nel mirino della procura europea per gli sms con il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, e l’acquisto di 4 miliardi di dosi di vaccini per circa 75 miliardi di euro”.
Così continua l’articolo: “Stando a quanto raccolto nel deep state dal Giornale d’Italia, l’inchiesta potrebbe portare alla caduta della presidente della Commissione UE; il tutto dietro la regia Usa. Le accuse sarebbero quelle di mancato obbligo di trasparenza e forse anche di peculato per il possibile utilizzo di fondi pubblici in modo improprio. A quei messaggi (gli sms) non si è mai potuti risalire, anche per via dell’opposizione della diretta interessata. Ma questo non ha impedito a von der Leyen un secondo mandato che, però, potrebbe saltare”.
E la conclusione del pezzo: “Non si tratta di un’inchiesta qualunque, ma di un caso che va avanti da molti anni e che ha visto l’attuale presidente della Commissione persino condannata dalla Corte UE per ‘mancata trasparenza nei contratti per l’acquisto di 1 miliardo di dosi per 2,7 miliardi di euro’”.
Le fonti del deep state fanno un po’ di confusione sugli sviluppi del ‘Pfizergate’. Di cui la ‘Voce’ sta scrivendo e denunciando da alcuni anni; basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare URSULA VON DER LEYEN, ALBERT BOURLA e PFIZER per rendersene conto e, leggendone alcuni, rammentare svariati snodi del super giallo UE.
Partiamo dall’ultimo tassello del puzzle per poi ricostruire sommariamente la complessa dirty story.
TUTTI GLI “ATTI” DEL PFIZERGATE
L’ultimo atto è andato in scena davanti al Tribunale penale di Liegi, dove sono alla fine approdate le carte giudiziarie della vicenda, in cui i capi d’imputazione sono da brividi: corruzione, distruzione di documenti sensibili (gli sms), omissione d’atti d’ufficio e una serie di fatti minori. Reati pesantissimi, con un cuore tutto a botte di MAXI TANGENTI. Visto che il bottino totale è da 71 miliardi di euro, ossia l’importo per l’acquisto dei vaccini Comirnaty, in 3 tranche, nel 2021, versato dalla UE nelle casse di Pfizer. Sotto l’attenta regia di lady Ursula.
L’udienza di dicembre 2024 davanti alla Corte belga, però, è terminata in maniera molto ‘misteriosa’ e ‘opaca’. In modo del tutto anomalo, infatti, non è stata fissata una data per il prosieguo, come avviene in tutte le aule di giustizia. Niente, nebbia completa.
Forse Trump e il Congresso Usa hanno i mezzi per sbrogliare questa matassa e far riavviare il processo?
Hanno un qualche potere d’intervento perché la ‘giustizia’ faccia in Europa il suo corso?
O cosa?
Sulla vicenda, in precedenza, c’erano state non poche indagini e/o inchieste, giudiziarie o parlamentari.
Primo fra tutti è intervenuto l’Ombudsman, ossia il Mediatore Europeo, all’epoca l’’irlandese Emily O’ Reilly: che ha subito individuato una serie di anomalie in quei 3 contratti: soprattutto sul fronte della poca trasparenza e tutela del diritto alla salute dei cittadini i primi due; mentre il terzo, quello più consistente da 31 miliardi di euro, stipulato addirittura via sms, è sparito, letteralmente volatilizzato. Di più non ha potuto fare, la Mediatrice Ue, se non denunciare quanto scoperto.
E dopo un anno e mezzo di lavoro è stata costretta ad arrendersi anche la ‘Commissione d’inchiesta sul Covid’istituita proprio dal Parlamento europeo che ha inutilmente cercato di far luce sul giallo. Ha convocato per ben 2 volte sia von der Leyen che Bourla, i quali hanno rifiutato di presentarsi. Solo il Ceo di Pfizer alla seconda richiesta ha inviato, in sua rappresentanza, la responsabile dei mercati esteri, Janine Small, la quale ha solo smozzicato qualche frase del tipo, “non so”, “non ricordo”, “c’era una grande emergenza, quindi…”, “la sicurezza e l’efficacia dei vaccini non erano di mia competenza…” e via di questo passo. Il membro finlandese della Commissione un bel giorno sbottò: “Si tratta del più grande scandalo nella storia dell’Unione europea”. Succinto e compendioso.
Terza inchiesta, stavolta avviata dalla Corte europea che alla fine ha partorito il classico topolino. Una tirata d’orecchie, una condannicchia, di nessuna efficacia penale, per scarsa trasparenza dei contratti tra UE e la star di Big Pharma. Un tric trac insomma.
Ci vorrebbe solo la Corte penale della Aja per i crimini contro l’umanità (che peraltro gli stessi Usa disconoscono), o una Norimberga due: perché non si tratta solo di maxi corruzione e altri reati al seguito, ma di aver giocato sulla pelle della gente, dei cittadini di mezzo mondo costretti a beccarsi un vaccino a mRNA, come quello di Pfizer (e anche di ‘Moderna’) ancora in fase sperimentale (appena 4 mesi di trials, anche taroccati, e quindi tutti a far da cavie), scarsissimamente efficace e del tutto insicuro. Basti pensare – sul fronte della sua pericolosità per la salute – alla valanga di effetti collaterali avversi causati soprattutto a livello cardiaco; ma è sotto gli occhi di tutti anche il sensibile incremento delle patologie tumorali, da quando sono iniziate le campagne vaccinali. E le tragiche cifre (nascoste dai media di regime asserviti a Big Pharma) parlano purtroppo chiaro.
FAUCI & IL WUHANGATE
Passiamo al secondo protagonista, sempre in tema di crimini contro la salute pubblica. Ed eccoci a il dottor Jekyll e mister Fauci, sul quale, allo stesso modo, la Voce ha scritto e messo in rete decine e decine di inchieste al calor bianco: e anche stavolta, digitate solo ANTHONY FAUCI nella solita casella CERCA per ripescarne le più significative.
Così potrete ritrovare le prime indagini giudiziarie avviate negli Stati Uniti, 3 anni fa, in Louisiana e nel Missouri, da due coraggiosi procuratori che puntarono i riflettori sue due filoni base.
Il primo riguardava tutte le pressioni esercitate dai vertici della Casa Bianca, Fauci in pole position, sui social mediaperché assecondassero le linee governative in materia di pandemia e censurassero ogni parere ‘non in linea’ di ricercatori e scienziati indipendenti, autonomi dal potere corruttivo di Big Pharma.
Il secondo filone riguardava invece il ‘Wuhangate’, ossia i finanziamenti allegramente arrivati all’Istituto di Virologia di Wuhan direttamente dagli Usa, grazie ai buoni uffici di doctor Fauci.
La Voce ha più volte dettagliato quei passaggi e descritto il ruolo giocato nella story dal più che controverso ricercatore Peter Daszak (vedi su CERCA), a bordo della Ong ‘EcoHealth Alliance’ in combutta con Fauci per poter svolgere in Cina quelle ricerche (vietate negli Usa) sul ‘gain of function’ ossia il guadagno di funzione che consente il passaggio del virus dall’animale all’uomo ed è all’origine (artificiale) del Covid.
Su queste sporche vicende ha firmato due possenti j’accuse proprio il neo ministro della Salute negli Usa, Robert Kennedy (vedi su CERCA), autore a fine 2021 di ‘The Real Anthony Fauci’ e a fine 2023 di ‘Wuhan-The Cover Up’ (ossia il Depistaggio). Due colpi da KO per Fauci.
Sarà in grado, adesso, il Kennedy ministro di far in modo che i crimini griffati Fauci vengano finalmente a galla?
Che quella incostituzionale, illegittima e vergognosa grazia preventiva elargita da Biden venga revocata e il super-consulente killer possa essere processato?
Certo, vista l’età (ha quasi 85 anni) non passerà mai un giorno in galera. Ma la sua condanna avrebbe un grande valore morale e civile per gli Usa e non solo; e rappresenterebbe un grosso smacco per il Deep State.
E potrebbe davvero succedere qualcosa di concreto: perché stanno venendo alla luce, proprio in questi giorni, i bollenti verbali redatti da una Sottocommissione Speciale del Congresso Usa sulla pandemia, da un paio danni impegnata su questo versante che più caldo non si può, ma pesantemente ostacolata, nel suo lavoro, dall’amministrazione Biden.
Scorriamo alcuni dei passaggi salienti: anche stavolta autentici colpi da KO ai vertici della Nomenklatura a stelle e strisce, ai Papaveri dalla casa Bianca nell’era democratica (sic) con Biden al vertice, e a quel famigerato Deep State.
IL J’ACCUSE DELLA SOTTOCOMMISSIONE
“Un incidente di laboratorio che coinvolge la ricerca sul gain of function è la causa più probabile del Covid-19”.
“EcoHealth Alliance, sotto la guida di Peter Daszak, ha utilizzato danaro pubblico statunitense per facilitare una pericolosa ricerca sul gain of function a Wuhan, in Cina”.
“Dopo che la Sottocommissione ha diffuso prove della violazione da parte di EcoHealth Alliance dei termini del suo finanziamento da parte del National Institute of Health diretto da Fauci, il Dipartimento della Sanità (guidato da Kennedy, ndr) ha escluso e sospeso tutti i finanziamenti alla società. E il Dipartimento di Giustizia (della nuova amministrazione, ndr) ha avviato un’indagine sulle sue attività durante la pandemia”.
“Il Dipartimento della Sanità dell’amministrazione Biden ha condotto una campagna pluriennale di ritardi, confusione e indifferenza, nel tentativo di ostacolare le indagini della Sottocommissione e occultare prove che avrebbero potuto incriminare o mettere in forte imbarazzo alti funzionari della sanità pubblica”.
“Peter Daszak ha ostacolato l’indagine della Sottocommissione manipolando i documenti prima di metterli a disposizione. Inoltre, ha fornito false informazioni e reso false dichiarazioni al Congresso Usa”.
“David Morens, il consulente senior del dottor Fauci, ha deliberatamente ostacolato le indagini della Sottocommissione, ha probabilmente mentito al Congresso in diverse occasioni, ha manipolato illegalmente i registri federali relativi al Covid-19; ha condiviso con Daszak informazioni riservate”.
“La Camera Esecutiva di New York, attualmente guidata dalla governatrice Kathy Hochul, ha censurato documenti; nonchè avanzato numerose rivendicazioni di documenti senza alcuna base legale per ostacolare l’indagine della Sottocommissione sugli errori dell’ex governatore di New York, Andrew Cuomo, durante la pandemia”.
“La risposta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità alla pandemia è stata un fallimento totale perché ha anteposto gli interessi della Cina ai suoi doveri internazionali. Inoltre, il nuovo sforzo dell’OMS per risolvere i problemi esacerbati dal Covid – attraverso un ‘Trattato sulla pandemia’ -potrebbe danneggiare pesantemente gli Stati Uniti”.
A questo punto una serie di accuse specifiche sulla politica anti covid dell’esecutivo Biden.
In tema di ‘distanziamento sociale’: “La raccomandazione di distanziamento a 2 metri – che ha portato alla chiusura di tante scuole e piccole attività commerciali in tutto il paese – era del tutto arbitraria e non basata sulla scienza. Durante una testimonianza a porte chiuse, Fauci ha dichiarato che le linee-guida ‘sono apparse all’improvviso’”;
in tema di obbligo delle ‘mascherine’: “Non esistevano prove conclusive che le mascherine proteggessero efficacemente dal Covid. I funzionari della sanità pubblica hanno cambiato idea sulla loro efficacia senza fornire agli americani dati scientifici, consentendo un enorme aumento della sfiducia da parte dei cittadini”;
in tema di ‘lockdown’: “I lockdown prolungati hanno causato danni incommensurabili non solo all’economia americana, ma anche alla salute mentale e fisica di tutti i cittadini, con effetti particolarmente negativi sui giovani. Invece di dare priorità alle persone più vulnerabili, le politiche governative federali hanno costretto milioni di americani a rinunciare ad elementi essenziali per una vita sana e finanziariamente solida”.
Non è certo finita qui; e così prosegue il minuzioso atto d’accusa.
“I funzionari della sanità pubblica hanno spesso ingannato il popolo con messaggi contrastanti, reazioni di minaccia e mancanza di trasparenza. In modo ancor più eclatante, il governo federale ha demonizzato i trattamenti alternativi (ossia le cure ‘alternative’ per frenare la pandemia, ndr) e criticato narrazioni come la teoria della fuga del virus dal laboratorio, in un vergognoso tentativo di costringere e controllare le decisioni in materia di salute del popolo americano”.
E la stoccata finale: “Quando questi sforzi sono falliti, l’amministrazione Biden ha fatto ricorso ad una censura totale, costringendo e colludendo con le più grandi aziende di social media del mondo a censurare ogni dissenso relativo al Covid-19”.
Più chiari di così…
E ora?
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