Piazze bollenti a Roma per manifestazioni e contro-manifestazioni del 15 marzo.
In pole position la maxi sceneggiata organizzata da ‘la Repubblica’ per ‘l’effetto Serra’, ossia dopo la mitica ‘Una Piazza per l’Europa’ invocata dall’ex numero uno della satira di casa nostra, che oggi fa ridere, o meglio piangere, solo i polli. Soprattutto mandrie di radical-chic e di sinistri figuri della fu sinistra oggi ridotta in macerie.
A cominciare dal PD guidato verso l’affondamento con mano ferma da Elli Schlein, alle prese con la fresca spaccatura esattamente a metà del partito che fu di Enrico Berlinguer, il quale si starà certo rivoltando come una trottola. Nella votazione di Strasburgo sul pacchetto REARM EU, infatti, s’è verificato un vero muro contro muro, 11 voti contro 10. Il che porta ad un congresso in tempi che più urgenti non si può, tra una metà tutta pro GUERRA e l’altra non si sa bene cosa, agnostica o para-pacifista. Un guaio di notte, come si dice a Napoli.
Cespugli sparsi, AVS in confusione; CGIL che “partecipa ma con le sue idee” all’adunanza di piazza del Popolo, con un Enrico Landini da lettino freudiano, alla ricerca dell’identità perduta da anni e anni; solo i 5 Stelle, una volta tanto, rinovellano l’antico spirito dei tempi fondativi (che però il ‘fondatore’ Beppe Grillo ha seppellito da un secolo). Insomma, sulle ceneri della ‘sinistra’ (sic) un desolante deserto senza confini.
Potranno dire qualcosa le ‘piazze’ alternative, allestite sempre a Roma, a cominciare da quella organizzata da un serie di sigle e associazioni a piazza Barberini? Staremo a vedere.
A questo punto, avanziamo una modesta proposta. Un’idea estremamente semplice, quasi terra-terra, chiara, comprensibile in mondo netto da tutti i cittadini. E’ fatta di alcune cifre-base poi di alcune considerazioni che fanno a pugni con le tutte le analisi politologiche dei tanti Soloni e dei troppi Vate di casa nostra.
Partiamo da pochi numeri, che a nostro parere parlano da soli.
L’ormai storico pacchetto-regalo REARM EU confezionato dalla Presidente nazi della strategica Commissione UE, Ursula von der Leyen, prevede fondi europei (quindi di tutti i paesi) per un totale da 800 miliardi di euro.
Secondo le previsioni più attendibili, la quota o fetta italiana, se preferite, è pari a circa 70 miliardi, euro più euro meno.
Cambiamo totalmente fronte.
Se in Italia si volesse aumentare le PENSIONI MININE SOCIALI, da oltre 20 anni attestate a 560 euro (i micro aumenti intervenuti, spiccioli, derivano solo e unicamente dagli incrementi ISTAT), per raddoppiarle, quindi portarle ai famosi 1000 euro, la spesa complessiva che lo Stato deve affrontare è pari a 31 miliardi e 200 milioni di euro. Come calcola l’ultimo studio redatto dal più che autorevole Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica di Milano (non proprio un covo di bolscevichi), guidato dall’economista e super esperto di conti e rendiconti statali Carlo Cottarelli.
Passiamo alla SANITA’, sempre PUBBLICA, oggi totalmente allo sfascio e per la quale gli ultimi governi non anno mosso un dito, neanche mezzo mignolo: e soprattutto l’ultimo, quello sfascista guidato dalla premier che mezzo mondo c’invidia, la donna che sussurra all’orecchio (altezza ombelico) di Elon Musk, la ‘Giorgia’ nazionale.
Inutile spendere parole sullo stato penoso, per la salute di tutti i cittadini italiani, delle strutture sanitarie pubbliche. Ripetere le solite litanie sulle eterne liste d’attesa che uccidono i pazienti prima del miraggio di una TAC urgente. Il calvario di tutti i pronto-soccorso, soprattutto nelle martoriate regioni meridionali, dove vieni trattato neanche come carne da macello. Delle ASL che se sei un disabile o un tetraplegico non ti fanno neanche la fisioterapia domiciliare. Robe da settimo mondo nella tanto civile, democratica e occidentale Italia, come ci rammenta il presidente-robot Sergio Mattarella, impegnato ogni giorno sul fronte delle polemica anti Putin. E della nostra sanità se ne frega altamente.
Allora. Tirando due somme come una volta faceva la casalinga di Voghera.
Il nostro esecutivo griffato Meloni da tre anni sta facendo il ‘titanico’ sforzo di scucire spiccioli per la salute dei concittadini – da veri Patrioti – sganciando a stento 4-5 miliardi (se va bene) ad ogni manovra di bilancio; e al tempo stesso non batte un ciglio e dà il suo ok al pacchetto Ursula per gli 800 miliardi del REARM EU, con la nostra fetta da 70 miliardi al seguito.
Bene. Detto ciò, non vi sembra che un cifretta da 39 miliardi sarebbe un ‘toccasana’ per la nostra sanità ridotta in stato ormai comatoso? Il numero, come avrete capito, deriva dalla ‘differenza’ rispetto al totale da 70 e a quel che resta dopo averne investito 31 pro pensioni minime.
Elementare Watson, direbbe non solo Sherlock, ma qualsiasi essere dotato d’un minimo di fosforo nella zucca e di un ventricolo al suo posto.
Che ne dite?
E, soprattutto, che ne pensate di una ‘sinistra’ (sempre più in macerie, come già visto) che non è in grado di elaborare neanche uno straccio di ragionamento del genere, improntato ai più elementari principi di giustizia e di equità sociale?
Perché il PD tace e dà il suo sostanziale Ok alla guerra, ai massacri, alle armi sempre e comunque; come mai i Sindacati (sic) sono diventati servi complici (e sciocchi) di questo turbocapitalismo sempre più armato?
Non pensate che invece delle tragicomiche sceneggiate del 15 marzo sarebbe il caso di scendere in piazza, incazzarsi e manifestare per queste cose?
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