Bersani (perché il Pd non ne recupera a pieno l’incisiva autorevolezza?) e la satira, binomio graffiante, avulso dalla conflittualità parlamentare sinistra-destra, perciò privo di condizionamenti ‘diplomatici’. Così l’ex leader del Pd ironizza e ‘sputtana’ Vance, alter ego dell’indegno, pregiudicato presidente americano, per l’insulsa critica all’Europa che a suo dire negherebbe la libertà d’espressione e per le politiche sull’immigrazione, giudizi condivisi dalla Meloni: “Caro Vance, tieniti i tuoi fondamentalisti bigotti che hanno visto Dio, tieniti il Ku Klux Klan e dacci indietro la Statua della Libertà che te l’abbiamo mandata noi, vecchia Europa”. [Applausi, dal cosmo celestiale, di Fortebraccio, pungente corsivista dell’Unità al tempo del Pci].
Abisso di colossale grandezza tra l’intelligenza non artificiale di Bersani e il ‘caso’ vergognoso, l’indecenza di una fan della Meloni, esponente della comunità ebraica, che durante un banchetto di “Fratelli d’Italia”, ha difeso il massacro di palestinesi e sparlando della Schlein, della segretaria Pd, l’ha così minacciata: “Quella testa di cavolo, se potessi vederla impalata lo farei molto volentieri”. L’ingiuria ha trovato sponda tra i ‘giovani camerati’ presenti. “Pure noi”, ha risposto Flaminia Pace, responsabile del circolo Pinciano Fratelli d’Italia. Cecilia D’Elia, capogruppo Pd in commissione Cultura al Senato: “Emerge un quadro agghiacciante. Di fronte a tanta violenza, ai saluti romani, agli insulti agli avversari politici, Giorgia Meloni è ancora orgogliosa di questa gioventù?” Debora Serracchiani. “Viene da chiederle, ma come li avete cresciuti politicamente? A pane e odio?” Il grave episodio denunciato dal podcast di Fanpage “Gioventù Meloniana”: si spiega così, lo scandalo del direttore di quella testata spiato dal software israeliano Paragon, acquistato dal governo italiano e disdetto dopo la rivelazione degli illeciti spionaggi? È questo che nasconde il rifiuto della Meloni a rivelare chi li ha ordinati?
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