“Borgatara della Garbatella”, “Sorella d’Italia”, “Yo soy Giorgia, mujer, madre, cristiana”, “Signorina presidentessa”, “Amichettista”: Via tutto questo dalla carta d’identità virtuale della Meloni. Perché rancorose cattiverie e nulla sottraggono alle celebrazioni che la fanno assurgere a donna più potente d’Europa (così andando avanti lo diventerà “del mondo”), con l’enfasi tipicamente americana di un paio di quotidiani del Paese che Rampini, giornalista americanizzato, esalta come antesignano della democrazia mondiale, fingendo di ignorare il futuro prossimo degli Usa consegnati all’oligarchia di Trump e al socio Musk, predatore di autonomie politiche e tecnologiche, accreditato di affettuosa empatia con l’inquilina di Palazzo Chigi.
Per merito di un inedito, fantasmagorico evento, Giorgia diventa “santa subito” e d’ora in poi al nome di battesimo sarà fatto obbligo di affiancare l’aggettivo “santa”, o per chi non volesse esagerare almeno “beata”. Per non apparire disfattisti ai suoi followers, li invitiamo a osservare con generosa pazienza l’esposizione di immagini chiarificatrici, allegate, sapendo che il bacio alla francese con Musk è opera dell’intelligenza artificiale, che le altre raccontano l’idillio con i vertici dell’Albania e inducono a riflettere sull’espansiva affinità elettiva di Giorgia con il premier e il presidente del Paese dove a spese degli italiani, con somme multi milionarie, preziose per le emergenze del nostro Paese, sono state realizzate due ‘cattedrali nel deserto, destinate ad accogliere migranti espulsi dal nostro territorio, ma a desolatamente vuote e con l’aggravante di altri, ingenti costi per l’ospitalità di operatori e forze dell’ordine.
È cattiveria sospettare che i due centri, certo a tempo debito, somiglino a un sontuoso regalo e ristrutturati possano diventare strutture multifunzionali dell’Albania? Vedremo. Per ora diverte e al tempo stesso sconcerta il siparietto con primi attori Giorgia e il presidente albanese. Edi Rama, accoglie la signorina presidentessa ad Abu Dhabi, sede di un summit sull’energia. S’inginocchia, come fanno i bravi giovanotti nel chiedere alla morosa di sposarlo e i fedeli al cospetto di immagini di santi e madonne. Così prono, ai piedi della Meloni, Rama le porge il dono (per i 48 anni compiuti) di un foulard con immagini di donne della sua terra e intona il “tanti auguri a te”. Chiede ai presenti a imitarlo, invito non accolto e incorona la testolina della premier (definita “mia sorella”) con il foulard. La mini galleria di foto in allegato documenta il solenne momento e significativi precedenti.
nota del 17/1/25
INVOLONTARIA SINTONIA
Ieri, a corredo dell’articolo “Sorella Giorgia” ho pubblicato sul profilo Facebook la foto di Edi Rama, in ginocchio mentre porge alla Meloni il dono per il 48esimo compleanno. In sintonia con la lettura in chiave satirica dell’immagine adorante del presidente albanese, il commento “…Giorgia diventa santa subito”. Non dubito, ne ho certezza, la redazione di Charlie Hebdo, coraggiosa testata francese, leader di graffianti ironie, non spende il suo tempo prezioso per leggere quanto pubblico sul social di Mark Zuckerberg, ma si direbbe che per caso vi abbia dato una sbirciatina. Ben oltre l’impertinente definizione di “santa subito”, il giornale francese ha pubblicato una suggestiva vignetta (una copia è allegata a questa nota, accanto all’altra del presidente dell’Albania in ginocchio con il dono per la Meloni) che racconta ‘risvolti’ della vicenda ‘tycoon’ finanziatore delle destre nazifasciste e l’amichevole sodalizio con l’osannata ‘signorina presidentessa’ italiana del consiglio. La graffante fantasia di Hebdo la raffigura nel celestiale ruolo di Madonna, in atto di allattare un Musk neonato e di manifestare i suoi reconditi pensieri con il braccio teso. Colmo della provocazione: la vignetta compare sul social “X” del socio ultra miliardario di Trump. Il titolo scelto da la Repubblica: “Su Charlie Ebdo santa Meloni allatta Musk”.
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