Perseverare? Diabolicum est

Esplodono, con fragore mediatico senza precedenti, il sospiro di sollievo di tutti gli italiani: “Cecilia, la nostra Cecilia, saluta la fine dell’incubo che non si dovrebbe augurare neppure al più efferato serial killer e dilaga a giusta ragione il grato riconoscimento al governo e ai suoi apparati collaterali, all’esempio di convinta par condicio, di fertile pacificazione interpartitica. In conseguenza è quanto mai appropriata la citazione che in presenza di pentimento assolve e ammonisce il peccatore: “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Sminuire e peggio, fornire una versione completamente alternativa del ‘caso Sala’ è stato velleitario protagonismo in contrasto con l’entusiastico, generale elogio per l’operato del governo, sfociato nella liberazione dell’incolpevole giornalista.

Di qui la decisione di cestinare i due articoli precedenti sulla vicenda Sala, il secondo sulla   carcerazione decisa da Teheran in risposta all’arresto e alla richiesta degli Stati Uniti di estradare l’iraniano Abedini, accusato di terrorismo senza alcuna prova. Di qui la certezza, da alcuni condivisa, di una delicata trattativa con oggetto un do ut des, la fine in parallelo di due illeciti giudiziari, quello in danno di Cecilia Sala, più scandalosamente eclatante. Forse non conosceremo mai i dettagli dell’operazione condotta dalla diplomazia dei due Paesi , in cambio di cosa gli Stati Uniti accettano lo stop all’estradizione di Abedini, la sua scarcerazione. Può essere indicativo il coro di consensi della destra alla trattativa parallela del nostro Paese per affidare ai satelliti di Musk (ringraziato dalla madre di Cecilia) la sicurezza cybernerica italiana ed europea. La sottomissione al monito “peccare è umano perseverare è diabolico” invita, nonostante tutto, a iscriversi al coro di lodi per il governo della sola donna al comando (strepitosa l’idea di rinviare la conferenza stampa di fine anno all’indomani della liberazione della nostra giornalista, dopo la giornata trascorsa nell’ambasciata italiana di Teheran!).

DA QUESTO MOMENTO il pentimento per il mancato, incondizionato elogio del governo e di Giorgia si materializza con il silenzio stampa, almeno fino alla decisione della magistratura o di Nordio sulla detenzione dell’ingegnere Mohammad Abedini che nelle prossimi ore o giorni (lo suppongono alcune previsioni di nostri quotidiani e agenzie di stampa) potrebbe essere libero e restituito al suo Paese, che incarcerando Cecilia Sala avrebbe così pottenuto il rilascio.

INTERESSANTE: “Comprensivo Trump. Per favorire la liberazione di Cecilia Sala avrebbe autorizzato la scarcerazione dell’ingegnere e non ci sarebbe nessuna estradizione negli Stati Uniti. Non è la tesi di disinformati e in malafede, lo sostiene l’autorevole testata degli Usa ‘Wall Street Journal’, informata sui retroscena del veloce, proficuo blitz della Meloni a Mar-a-Lago.


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