Pesa come un macigno far tesoro degli endorsement che, stramberia incomprensibile, costruiti su fragili fondamenta ingannano anche chi ha gli strumenti analitici per non condividere il coro che per Giorgia, intona un giorno sì e l’altro pure u incredibile “Sarà pure fascista, ma è proprio in gamba”. Incredibile ma vero, “Yo soy Giorgia, mujer, madre”, che al comizio di Vox, ospite dell’ultra destra spagnola, ha certificato la continuità di borgatara della Garbatella con il percorso politico culminato con incarichi al vertice del neofascismo, affronta con sempre maggiore frequenza grane, scelleratezze, pasticciacci per dirla alla Gadda, degli inetti che ha dovuto ingaggiare per ruoli di governo pescando nel deserto abitato da uomini e donne incompatibili, per deficit di competenze e qualità personale.
Nel centro di gravità permanente in cui confluiscono gaffe, inadempienze, strafalcioni, impacci di oltre il 50% di ministri e sottosegretari, c’è il contrario dell’eccellenza il nucleo di governanti logorati da innumerevoli capitomboli. Sarebbe comico, se non fosse tragico per l’Italia, il default dell’ambizioso, quanto irreale assalto meloniano, condotto con invasioni barbariche, al pianeta ‘Cultura’, sbugiardato dall’infelice sequenza di flop (Sgarbi, Sangiuliano-Giuli, i sottosegretari Gilioli, Spano poi Gemignani) e dalla disarmante pochezza di fantastici soci dell’esecutivo: Salvini, Calderoli, Musumeci, la fieramente bizzoca Roccella, Piantedosi, il favoloso Nordio, il linguista Lollobrigida corteggiato dalla Treccani, per il suo forbito italiano, la Santanchè pluri indagata, protagonista dell’insulto alla Venere di Botticelli, i sottosegretari Delmastro, Isabella Rauti, figlia di cotanto padre. L’impaccio sembra cominci a logorare la tenuta psicofisica della Meloni. Sulla distanza di due anni di governo, è stata costretta a difendere l’indifendibile dell’esecutivo con silenzi o bugie su verità molto scomode. Che fatica!
Da ultimo fanno cronaca le assoluzioni di Delmastro, che dice provare intima gioia nell’augurarsi per i detenuti che non respirino nei nuovi ‘suv’ delle guardie carcerarie e di Valditara, che per far piacere a Salvini osa dire che dell’incremento di femminicidi di cui sarebbero responsabili gli immigrati (falso non sono aumentati e per l’80% sono italiani!). Ma la bugia personale di Giorgia ha del clamoroso: ignora il fallimento del ‘caso Albania’ e si schiera contro i magistrati che, come spetta loro, ritengono prevalga la legislazione della Corte Europea sui decreti legge del governo. Bella domanda: se e per quanto tempo Giorgia resisterà al logorio di donna ‘forte’ al comando del peggior governo italiano dalla nascita della Repubblica.
Nel circolo vizioso del triangolo Fdi-Lega-Forza Italia convive la deputata Tita Dalla Chiesa, che se il padre fosse in vita sculaccerebbe dal mattino a tarda sera e il fratello dovrebbe disconoscere. Frase shock della deputata di Forza Italia sulla vittoria del centrosinistra in Emilia-Romagna: “Se lo ricorderanno alla prossima alluvione”. In risposta scongiuri degli emiliani per esorcizzare il pronostico di nuove sventure climatiche, proteste, contestazione e lei pensa di cavarsela con un tardivo dietrofront: “Mi è uscita male” !!!
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.