Beata subito. Candidarla alla santità, come dire, forse sarebbe troppo. Ma beata sì. L’invocazione intende glorificare la signora ministra del turismo, sì la Santanchè Daniela, per il coraggio creativo nell’investire risorse incompatibili con le povere casse del governo a favore di un flop, della tragicomica campagna promozionale (ma non è giusto infierire, dicono gli innocentisti, quel che conta è la buona intenzione) che ha usato con spregiudicato, blasfemo sgarbo alla cultura, il capolavoro della Venere di Botticelli deturpata. Daniela, perdonerà l’ardire di darle del tu, nella partita a scacchi con la magistratura inquirente, che l’accusa di reati non di poco conto e con il governo, tenacemente contrario alle dimissioni di suoi ministri e sottosegretari colti in fallo, si dice pura come l’acqua limpida di una sorgente e dichiara: “Dovesse arrivare il rinvio a giudizio (se non arriva c’è qualcosa non va nel mondo della giustizia, ndr) il mio mandato è a disposizione del presidente del Consiglio”. Che notizia! Daniela annuncia di essere pronta alle dimissioni per le inchieste che riguardano le sue aziende, tra cui Visibilia. Beata? Subito.
Perché autorizzare un’adunata di neofascisti nella Bologna che ricorda la tragedia della strage compiuta dall’eversione dell’estrema? Lo intuisce anche uno sprovveduto osservatore, all’infelice decisione avrebbe risposto una contro manifestazione di segno opposto e precedibili scontri. Non lo ha capito o non ha voluto capirlo il Viminale ed è successo. Sulle dinamiche degli incidenti è serrato lo scambio di accuse tra destra e sinistra. Inevitabile. Violente, nessuna sorpresa, le prese di posizione di La Russa, Salvini, Vannacci. Proteste della sinistra, del sindacato di polizia Cgil. . Denunciano, tra l’altro, che un esponente di estrema destra (Casa Pound) impartiva ordini ai funzionari responsabili dell’ordine, intimava al dirigente “Gli faccia abbassare gli scudi” Dopo pochi secondi, puntualmente, i poliziotti in assetto anti-sommossa hann0 obbedito e abbassato le protezioni. Difendere i poliziotti che subiscono l’aggressione di manifestanti violenti non è solo lecito, è un dovere politico e sociale, ma lo è anche il diritto di sottolineare che da sempre una quota non marginale della polizia ’solidarizza’ con la destra.
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