Luisella-Rita, intervista esplosiva

Complimenti all’uomo delle istituzioni, che con il sano principio del ‘silenzio assenso’, ha offerto ai cittadini la chiave per scardinare l’inerzia e gli inaccettabili ritardi delle pubbliche amministrazioni nel pronunciarsi e rispondere in tempi giusti alle richieste di autorizzazioni e licenze. In altro ambito lo strumento di sollecitazione si è rivelato efficace anche con qualche variante. Lo testimonia il ‘caso Andreotti’ esploso con il ‘silenzio assenso‘ di Rita Dalla Chiesa, figlia di Carlo, del generale assassinato dalla mafia, prefetto del capoluogo siciliano in missione di contrasto a Cosa Nostra.

L’ha intervistata Luisella Costamagna e inevitabilmente l’a tu per tu’ ha incluso la memoria della tragedia di Palermo dell’1982, l’ipotesi sui mandanti dell’omicidio, l’accertata matrice politica. Rita, deputata di Forza Italia: “Mio padre ucciso per un favore a un politico”. Luisella: “Ma se io dico Andreotti cosa dici?”. Un lungo silenzio di Rita, un sorriso amaro. Ad agosto Rita aveva pubblicato sul profilo Facebook (lo riferisce ‘Il fatto Quotidiano’): “Fu ucciso per fare un favore a qualcuno, chi fosse quel qualcuno puoi immaginarlo”. Luisella: “Ma dopo tanto tempo quel nome?” Rita “ C’è una famiglia di quel politico, evito di parlarne. E però, una ‘persona’ a Palermo disse a mio padre di stare attento a non mettersi contro la sua corrente perché chi l’ha fatto è sempre tornato con i piedi… in una bara”.

Il ‘Fatto Quotidiano’ ricorda che il procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato, ora senatore del M5s, dichiarò in Commissione Antimafia che Gioacchino Pennino, uomo di Cosa nostra, massone, poi collaboratore di giustizia , aveva detto di aver saputo da altri massoni che l’ordine di eliminare Carlo Alberto Dalla Chiesa arrivò a Palermo da Roma, da un deputato democristiano, massone, potente parlamentare della Dc, fedelissimo di Giulio Andreotti, iscritto alla loggia P2 di Gelli. Gianfranco Rotondi, presidente della Democrazia Cristiana, parlamentare eletto nelle liste di Fratelli d’Italia insorge, condanna le affermazioni di Rita Dalla Chiesa perché “gravissime, indimostrabili, ora che Andreotti non c’è più”. Minaccia azioni legali per difendere la sua memoria, ma c’è chi chiede l’intervento della Commissione antimafia.


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