Dato per acquisito il modo di dire “la matematica non è un’opinione” facciamo insieme due conti: un lavoratore dipendente, retribuito con 1.200 euro al mese, per raggiungere nel tempo la cifra di 250mila euro, impiegherebbe vent’anni. L’’operazione è sollecitata dalla notizia del fantastico Jannic, che esonerato dal contributo diretto alla nazionale, nella fase di qualificazione della coppa Davis, da bordo campo ha tifato da ultra per Berrettini e compagni, che a fatica hanno comunque liquidato Brasile, Belgio e Olanda.
I giornalisti al seguito deli azzurri hanno integrato il racconto delle imprese della nazionale con ‘note di colore’. Come passare sotto silenzio l’arrivo di Sinner a Bologna alla guida di una fiammante ‘Audi’…Indagine giornalistica tout court. L’auto è un ‘esemplare molto speciale, valore 250mila euro, una di soli duecento Audi: consegna dopo un anno di attesa e targa di Montecarlo, dove il mitico Jannic ha fissato la residenza fiscale e il domicilio come tanti sportivi, divi di cinema e possidenti a vario titolo, per non pagare le tasse. L’esternazione dell’altoatesino: “Me la sono fatta un po’ modificare. È l’unica cosa che mi sono concesso. Quando sono in macchina mi rilasso, rifletto, mi scarico. Di solito con un bel giro in macchina sulle strade di Monaco”.
Nel 1869 il principe Carlo III rimosse ogni tipo di tassazione per i residenti. Niente imposte sul reddito, sul patrimonio o sulle plusvalenze. Non aspettatevi un severo ‘je accuse’ nei confronti del tennista che a 23 anni dispone già di un patrimonio di 24 milioni di dollari e che in Arabia potrebbe arrotondarlo a 30 milioni se vincesse la super sfida con Alcaraz e Djokovic inventata dagli emiri per promuovere l’endorsement del turismo mondiale; è dotata di 6 milioni per il vincitore del mini torneo tra very big del tennis. Processare il nostro superman della racchetta sarebbe un accanimento ad personam, mentre il fenomeno degli esentasse monegaschi di mezzo mondo merita la contestazione erga omnes. Sottrarsi al fisco del proprio Paese provoca un vulnus di enorme dimensione all’economia nazionale, in Italia alle casse dell’erario in rosso, al rischio di non poter pagare le pensioni. Prima o poi il giornalismo d’inchiesta, replicherà con Sinner l’intrusione nelle accende finanziarie che hanno esplorato minuziosamente l’impero economico di Novak Djokovic. L’augurio è che Jannic affianchi alla tutela paterna dei suoi beni, investitori di provata capacità e che in futuro faccia la scelta ‘sentimentale’ di negarsi a uno dei tanti tornei milionari per battersi da subito in Coppa Davis con la scritta ‘Italia’ sul retro della maglietta azzurra. (foto di Tuttosport)
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