USTICA / LA BOMBA GILETTI FORSE E’ SOLO UN TRIC TRAC…

Tutti in fremente attesa dello scoop del secolo firmato Massimo Giletti che dovrà finalmente far breccia nel colossale muro di gomma che circonda il giallo della strage di Ustica.

Ma un paio di anticipazioni non sono proprio da ‘urlo’ e – se le cose stanno così – non si tratterebbe di una bomba, quella lanciata nell’etere dall’anchorman tornato fra le braccia di Mamma RAI, ma solo di un tric trac.

Per capirci qualcosa, scorriamo quindi le due anticipazioni: forse per l’ansia buttate giù in un italiano improbabile.

Batte l’ADN Kronos: “Lo Stato maggiore italiano mi ha chiesto di chiedere alla Stato maggiore francese il rilevamento radar di quella notte, il colonnello francese mi ha detto che dal momento che la base di Solenzara (in Corsica, ndr) era chiusa, è stato comunicato allo Stato maggiore italiano che il radar era in manutenzionee “mi hanno detto di rispondere agli italiani che il radar era in manutenzione e punto”.

Massimo Giletti nello spot dello speciale su Ustica. Nel fotomontaggio in apertura Alberto Dettori

Così continua la nota dell’agenzia: “E’ quanto afferma un ex addetto militare di Francia a Roma alla fine degli anni Ottanta, durante un dialogo registrato da Massimo Giletti. Nella conversazione l’uomo afferma al giornalista che è avvenuto ‘tutto per telefono’. Il radar era fermo? ‘E’ quello che mi è stato detto di riferire allo Stato maggiore italiano ed è quello che ho fatto, risponde”.

Ci avete capito qualcosa?

La nebbia resta più fitta che mai. Forse anche per lo scoppio dei petardi.

Vediamo se si dirada un po’ leggendo quanto manda in rete ‘Open’, il sito fondato da un altro storico anchorman, Enrico Mentana. “L’ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma dice che non ha mai fornito all’Italia i tracciati radar francesi della base aerea di Solenzara che riguardano la strage di Ustica. I radar non erano spenti, come aveva detto all’epoca. Era una bugia inventata per cavarsela a causa del silenzio imposto dalla gerarchia militare”.

Così prosegue il pezzo: “L’uomo fa la sua rivelazione in un dialogo registrato da Massimo Giletti che sarà trasmesso nello speciale ‘Ustica: una Breccia nel muro’ in onda su Rai Tre. Il 2 settembre 2023 l’ex premier e presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, ha accusato i francesi di aver abbattuto il Dc9 Itavia causando la morte di 81 persone. Accuse che circolavano dal 2008”.

Implacabile, continua l’articolo griffato ‘Open’: “All’epoca la figlia di Bettino Craxi Stefania contestò le affermazioni di Amato parlando di falso storico. Anche altri ex ministri dell’epoca parlarono di un muro di gomma da parte della Francia. E alla fine lo stesso Amato ammise che non aveva nuovi elementi di indagine e di aver parlato di un’ipotesi. ‘Mi fu detto di riferire che la base era chiusa e il radar di Solenzara in manutenzione’, conferma oggi a Giletti l’ex addetto francese”.

Siamo sbigottiti (e non per l’italianoide).

Francamente senza parole.

Non solo perché – se di questo si tratta – lo ‘scoop’ annunciato con la fanfara non fa neanche il solletico al Muro di Gomma, né lo scalfisce di un millimetro.

Anzi.

Ma ancor di più fa trasecolare l’espressione usata dal super sito made in Mentana a proposito delle “accuse che circolavano dal 2008”.

Giuliano Amato

Ignoranza, malafede o cosa?

Già l’espressione ‘circolavano’ fa venire i brividi. Circolavano? Ma se erano messe nero su bianco in articoli e inchieste!

Poi: dal 2008? Falso.

Dal 1991! Quando proprio un sottosegretario, guarda caso socialista (del PSI di Giuliano Amato e diRino Formica, tanto per fare un altro nome dell’allora garofano craxiano), ossia Franco Piro, lo rivelò alla ‘Voce’, facendo addirittura il nome della portaerei (la ‘Clemenceau’) dalla quale era stato lanciato il missile che colpì il Dc9 Itavia ammazzando 81 passeggeri innocenti.

Non val la pena di aggiungere altro.

Visto che i muri di gomma da abbattere, è sempre più evidente, non sono solo politici, geopolitici (per il coinvolgimento fino al collo nella strage della Francia e  degli Stati Uniti), giudiziari ma anche mediatici, per la totale assenza di una vera informazione, ridotta a fake news o, appunto, a tric trac, petardi utili solo per assordare e cloroformizzare meglio.

Speriamo solo vivamente di sbagliarci, e che mamma Rai, per incanto, si risvegli dall’ultradecennale letargo e faccia il miracolo in extremis…

Troviamo solo la forza di invitarvi ad andare alla casella CERCA della nostra home page e digitare USTICA per ritrovare tanti articoli e inchieste (compresa la cover story di qualche giorno fa proprio dopo l’annuncio del maxi scoop) che denunciano, da anni e anni, il ruolo svolto dalla Francia nella strage e nel successivo colossale Depistaggio, in combutta con gli Usa.

E per consigliarvi, in modo particolare, la lettura di un “giallo nel giallo”: quello relativo alla ‘misteriosa’ e più che anomala morte di un maresciallo della nostra aeronautica militare, Alberto Dettori, in servizio al radar di Poggio Ballone quella tragica sera del 27 giugno 1980. Guarda caso, si è suicidato (secondo noi “è stato suicidato” o quanto meno indotto a farlo) appena dopo una altrettanto misteriosa ‘missione’ in Francia.

Leggere, per credere, il pezzo messo in rete dalla Voce il 17 aprile 2021, titolato

USTICA / IL MISSILE FRANCESE? FORSE IL MARESCIALLO DETTORI SAPEVA TROPPO


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