UN TRITTICO CHE ALLARMA

Campionato italiano di calcio, serie A, 2023/2024: Inzaghi è l’allenatore dell’anno come Spalletti lo è stato per il Napoli dello scudetto. Il suo dopopartita racconta gli stereotipi a cui i tecnici attingono per smarcarsi dalle critiche e l’Inter anti Napoli lo fa, per per merito della sterzata positiva che si deve a Calzona. Inzaghi ha detto un gran bene dei suoi ‘ragazzi’ e passi, si è guadagnato l’endorsement di Barella e compagni, non la credibilità di antirazzista. Nemmeno una parola sul becero comportamento di un suo giocatore, di Acerbi, che nel corso dell’incontro Inter-Napoli ha chiamato ’negro’ l’azzurro Juan Jesus e nel giorno in cui anche sulla maglietta dell’autore dell’insulto c’era la scritta “Keep racism out”. “Tieni fuori il razzismo. Le scuse per rimediare a un gravissimo comportamento le hanno imposte al difensore nerazzurro per evitare conseguenze spiacevoli: ma, intervistato sull’1 a 1 del match con il Napoli, Inzaghi ha ignorato l’episodio. Ogni commento è superfluo.

IERI IL QUOTIDIANO LA REPUBBLICA ha denunciato l’incredibile iniziativa pseudo giornalistica di Vespa, un nuovo test di ‘benevolenza’ per la destra (post   Berlusconi). Ha usato la Rai e i suoi potenti mezzi per inviare un drone sull’abitazione di Elkan, presidente del gruppo Gedi, di cui fa parte il giornale diretto da Molinari, che non fa mistero di interpretare l’opposizione al governo Meloni. Elkan ha dato mandato ai suoi legali di querelare Vespa per violazione della privacy, a tutela della famiglia e dei suoi tre bambini. La Rai e il conduttore di Porta  a Porta, della rubrica quotidiana di contorno per il Tg1 delle 20,  sostengono che il garante della privacy consente l’uso di riprese con i droni senza il consenso degli interessati. I legali di Elkan lo contestano: “Sono vietate  le riprese di abitazioni private, specialmente dove abitano minorenni”.

PAOLO BERLIZZI, attento osservatore di fatti e misfatti del neofascismo, pubblica ogni giorno o quasi, notizie di singoli o collettivi che salutano come imponeva Mussolini agli italiani o violano in mille modi il dettato costituzionale della Repubblica antifascista. Racconta Berlizzi su ‘Repubblica’ che il consiglio comunale di Ustica, in maggioranza di destra, ha evitato l’approvazione della delibera proposta dall’opposizione che chiede di annullare l’onorificenza riconosciuta a Mussolini e a quattro gerarchi cento anni fa. I ‘democratici’ fratelli d’Italia hanno impedito che la delibera fosse votata.

IL CASO ACERBI-JUAN JESUS, la spiata del drone che ha sorvolato la casa di Elkan, il ‘rigurgito’ del consiglio comunale di Ustica: c’è una connessione, diretta o indiretta, che lega i tre episodi? C’è e si somma, per non andare troppo a ritroso nel tempo, ai manganellatori, alla violenza di un paio di carabinieri contro un giovane emigrato, alle celebrazioni del Ventennio, alla repressione di ogni dissenso per il malgoverno di destra-destra. Si delinea il pericolo di ritrovarci, prima o poi in pieno regime fascista? Il timore è forse esagerato pessimismo?


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