La saggezza del nostro Presidente è garanzia di rispetto della Costituzione, di diritti e doveri, nessun dubbio. Mattarella: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Sull’impedimento dell’intervento di Molinari alla Federico II di Napoli: “L’intolleranza sia bandita dagli Atenei”. Il monito è presupposto di elevata autorevolezza in difesa della libertà di pensiero e di espressione, ma ne fanno uso improprio i neofascisti per legittimare il reato di apologia del Ventennio. C’è altro: l’attacco da destra e da sinistra agli studenti napoletani solidali con il popolo palestinese massacrato da Netanyau, per aver impedito a Molinari, direttore ebreo del quotidiano la Repubblica, di intervenire nell’Ateneo per presentare un suo libro, è un caso di intolleranza, generato dalla contestazione esasperata per l’oltre metà del mondo che tollera il genocidio di Gaza. Infuriato David Parenzo, brillante giornalista ebreo di La7, schierato unilateralmente con Israele, presente a Napoli come inviato al seguito di Molinari. Nessun dubbio, è da condannare l’impedimento subìto da Molinari. Ma, due pesi e due misure. Gli studenti siciliani di Partinico hanno impedito di intitolare il liceo (attualmente ricorda Santi Savarino, ex senatore della Democrazia cristiana, che in epoca fascista ha sottoscritto il manifesto della razza). a Impastato, eroe dell’antimafia ucciso da Cosa Nostra. E giovani di Forza Italia, esterni all’Università romana La Sapienza, hanno interrotto la lezione di Donatella Di Cesare con un’evidente intimidazione squadrista. La docente, nei giorni scorsi aveva commentato la morte della brigatista Balzerani con parole ritenute assolutamente inappropriate, ma comunque pronunciate in nome della libertà di espressione invocata nelle circostanze descritte. Non si ha notizia di commenti di Mattarella.
A PROPOSITO SI INTOLLERANZA. Ora è come guerriglia il fuoco amico della Lega con bersaglio Salvini, che la Meloni va rintanando nell’angolo buio prossimo al suo the end. Il malvisto successore di Bossi ha provato a sventare l’ipotesi di essere sostituito dal governatore Zaia e fallito il tentativo di un suo terzo mandato come presidente del Veneto, ipotizza per lui l’elezione a europarlamentare, per liberarsi dell’ingombrante concorrente alla segreteria delle Lega.
A PROPOSITO DI EUROPA. Quanto è scomoda la connivenza Santanchè- Meloni. La premier, in privato recita il mea culpa per aver tirato dentro l’esecutivo il personaggio scomodissimo e in Fratelli d’Italia circola l’idea della ministra candidata al Parlamento Ue, perché tolga il disturbo prima di gettare nel panico Fratelli d’Italia. se come sembra sarà rinviata a giudizio e in piena campagna elettorale per le europee. Solo per la vicenda ‘Visibilia’ la ministra del turismo rischia l’imputazione per falso in bilancio e bancarotta. C’è poi l’inchiesta sulla società Ki Group, amministrata in passato da Santanchè. Potrebbe ripetersi l’ipotesi di reato di bancarotta. A questi due filoni si aggiunge l’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato (senza indagati), legata a un possibile uso illegale della cassa integrazione durante il Covid. Senza indagati anche l’ipotesi di reato di aggiotaggio, per un prestito a Visibilia di un fondo di investimento degli Emirati Arabi. Tutto questo mentre il partito della premier conosce il punto più basso da quando è al governo e il simpatico sottosegretario Fazzolari detta il codice ‘berlusconiano’ da rispettare per i Fratelli d’Italia ospiti di programmi televisivi: facce nuove, giovani, belle donne e maschi con l’addome da culturista, piatto: tutti, dovranno conoscere a memoria il pensiero meloniano, da leggere e ripetere parola per parola. Per chi sgarra cartellino rosso e zero presenze in tv per un mese.
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