E no, signor Presidente De Luca, lei è libero di pensarlo, ma non può dare della ‘stronza’ alla signorina “Yo soy Giorgia”, a nessuna donna, neppure in ‘fuori onda’. E no, miss borgatara della Garbatella… (e non è un errore miss, perché ella non è coniugata con il padre di sua figlia)…lei è libera di pensarlo ma non può insultare De Luca perché impegnerebbe preziose risorse in fiere paesane a torto sbeffeggiate. Per ignoranza o malafede, lei spaccia iniziative locali di comuni e pro loco per sprechi del presidente della Campania e non è il primo sgarbo istituzionale che gli dedica. Round finito in parità? Solo temporaneamente. Il duello rusticano ha registrato, indirettamente, il una coda che assegna punti al sanguigno governatore. Gli impeti scelbiani della polizia, della scuola Diaz, del mancato intervento per l’assalto fascista alla sede della Cgil, quella che non ha impedito i blocchi stradali e le manifestazioni non autorizzate dei trattori, che non denuncia i reati di apologia del fascismo, ha evocato il tempo maledetto del manganello, i questi giorni usato con violenza inaudita contro chi ha manifestato pacificamente contro il genocidio dei 30mila palestinesi vittime della vendetta israeliana di Netanyau. Il nostro magnifico presidente della Repubblica, ha condannato il brutale pestaggio di Napoli e Pisa e ha bacchettato la premier: “I manganelli con i ragazzi esprimono fallimento, l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine sia misurata sulla capacità di assicurare sicurezza e tutelare la libertà di manifestare piuttosto che sull’uso della forza fisica”. In risposta l’incredibile difesa delle manganellate di Frtelli d’Italia: “Noi siamo sempre a fianco della polizia”, mentre perfino il ministro degli Interni Piantedosi si è detto d’accordo con il presidente della Repubblica. Ha detto la sua anche Renzi, l’esule dal Pd: ““Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica mi portano a fare due riflessioni, la prima è che questo governo si deve dare una regolata. La seconda: sia chiaro perché nel 2015 prima e nel 2022, abbiamo fatto la battaglia per il Quirinale.Il presidente della Repubblica ha rappresentato il buon senso e il rispetto delle istituzioni come è suo dovere e come sa fare in maniera magistrale”. In questo scenario, le dichiarazioni si susseguono tra tentativi di equilibrismo e posizioni più ferme, evidenziando una frattura significativa tra il partito al governo e la presidenza della Repubblica, focalizzata sulla difesa delle forze dell’ordine in contrapposizione alle critiche per l’uso della forza nelle manifestazioni
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