Viene subito da pensare agli strafalcioni di un generale, che delegittima il suo ruolo istituzionale e pubblica un libraccio da cui esondano il disprezzo per l’Italia democratica, il peggio di omofobia, razzismo e ammiccamenti al nazifascismo. Di là dal rischio di ritrovarcelo deputato, leader di un altro partito di destra, parlamentare, è lecito immaginare che Vannacci ( sì quello che ha detto della meravigliosa atleta Paola Egonu: “Anche se italiana, i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”), si è regalato un orgoglioso selfie per aver in qualche modo influenzato l’incredibile inciampo del carabiniere che durante la manifestazione pro Palestina a Milano ha detto di non riconoscere Mattarella (“Non è il mio presidente”) e ha commentato la scempiaggine con la dichiarazione “Non l’ho votato”. Al momento potrebbe essere ipotizzato il reato di offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica. Forse non c’è un nesso diretto tra le scempiaggini di Vannacci e la frase del carabiniere, ma il caso segnala l’incalzante proliferare dell’intolleranza impunita per i caposaldi dell’Italia repubblicana e antifascista. È una tesi eccessivamente tranchant, è anti-sovranismo esasperato? Ma no, il caso del carabiniere fuori controllo è molto probabilmente sovrapponibile al susseguirsi di raduni fascisti di massa, della pericolosa antitesi al dettato della Costituzione antifascista, all’idea di permissività di comportamenti riconducibili all’anomala onda nera che si abbatte su mezzo mondo. La parola destra anche oggi evoca l’epica figura del cognato di Giorgia madre e cristiana, di ‘Lollo’ Lollobrigida, che infila una gaffe dopo l’altra. Che fa? Condivide una foto con la borgatara della Garbatella e pubblica questo idilliaco post: “Vertice Italia-Africa. Sta facendo più questa Donna (donna con iniziale in maiuscolo) per l’Africa in pochi mesi, che altri in 100 anni”. A noi risulta che inizia con la ‘D’ maiuscola la sacra parola Dio: vuoi vedere che la Meloni è in vista di ascendere in paradiso, promossa Dea? Non si direbbe a giudicare dalla brutta figura rimediata alla presenza di Moussa Faki Mahamat, alto rappresentante dell’Africa, che l’ha invitata a passare dalle parole ai fatti e l’ha rimproverata per non aver consultato il suo Paese. L’impertinente Matteo Renzi: “L’ultima del Governo è fantastica. Abbiamo dei comici straordinari e non ce ne eravamo accorti”. Poi Renzi entra nel merito: “Lollobrigida occupa il Tg1, in diretta, in studio. E che fa? Si collega con lo spazio. Perché? Perché vuole lanciare la pasta italiana nell’iperuranio. Fantastico. Mentre il Governo si vuol fare due spaghi nello spazio, qui, sul pianeta Terra, Lollobrigida e la cognata hanno appena aumentato le tasse agli agricoltori: 248 milioni di euro di tasse in più da pagare”. E come dimenticare la gaffe del ministro per l’agricoltura “Da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi”, o quest’altra, carica di xenofobia: “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro”.
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