La Commissione del Congresso americano che indaga sulle vere origini del Covid-19 ha messo a segno, giorni fa, un ‘colpo’, scoprendo che alcuni ricercatori cinesi avevano individuato circa due settimane prima dello scoppio ‘ufficiale’ tracce delle sequenze del virus. Le avevano subito trasmesse alla super-agenzia a stelle e strisce ‘GENBANK’ che raccoglie dati da oltre 300 centri di ricerca sparsi nel mondo: la quale, però, aveva chiesto ulteriori informazioni – minimizzando in modo colpevole quel Sos – che poi non sono più arrivante, per i timori delle autorità cinesi di venir in qualche modo accusate della diffusione stessa del virus.
In conclusione, una doppia, grave responsabilità sia di cinesi che di americani.
La storia fa il paio con le altrettanto doppie, ben più pesanti colpe cino-americane, e in particolare del ‘National institute for Allergy and Infectiouse Deseases’ (NIAID) presieduto a vita (dal 1984 al 2022) da Anthony Fauci, per i finanziamenti erogati a favore dell’Istituto di Virologia a Wuhan finalizzati a sviluppare le pericolosissime ricerche sul ‘gain of function’, quel famigerato ‘guadagno di funzione’ alle origini della pandemia tramite il virus ‘fuggito’ dai laboratori.
E su questa pista sta puntando i riflettori la stessa Commissione del Congresso, che circa un mese fa ha interrogato addirittura per 14 ore Fauci.
Ben dopo, però, che due procuratori generali statunitensi quasi due anni fa hanno aperto due grossi filoni d’inchiesta: sul depistaggio e la ‘disinformazione’ messa in atto dalla Casa Bianca circa la politica governativa anti covid; e proprio su quelle origini della pandemia che vedono Usa e Cina gemellate nelle responsabilità.
E non dimentichiamo due pesantissimi j’accuse lanciati da Robert Kennedy junior (in corsa, come indipendente, per le presidenziali di novembre 2024) con larghissimo anticipo: si tratta del libro ‘The Real Anthony Fauci’ uscito a novembre 2021, e di ‘Wuhan – The Cover-Up’ di novembre 2023.
Torniamo alle ultime ‘scoperte’ della pur lodevole Commissione del Congresso Usa.
Che ora tira fuori quel che, tra mille omertosi silenzi e pesanti complicità, era pur cominciato a trapelare.
Ne è un palese esempio il report pubblicato dalla rivista americana ‘Science’ il 23 gennaio 2021, a poco più di un anno dallo scoppio della pandemia, titolato
Claim that Chinese team hid early Sars-Cov-2 sequences to stymie origin hunt sparks furor.
Eccone il significativo incipit, tradotto in italiano.
“In un mondo affamato di nuovi dati che aiutino a chiarire l’origine della pandemia di Covid-19, uno studio che affermava di aver portato alla luce le prime sequenze di SARS-CoV-2, che erano state deliberatamente nascoste, era destinato a provocare un acceso dibattito. L’articolo non revisionato del biologo evoluzionista Jesse Bloom del Fred Hutchinson Researche Center afferma che un team di ricercatori cinesi ha campionato i virus da alcuni primi pazienti affetti da Covid-19 a Wuhan, in Cina, e ha pubblicato le sequenze virali in un database (Genbank, ndr) ampiamente utilizzato e poi, pochi mesi dopo, le informazioni genetiche furono rimosse ‘per oscurare la loro esistenza’”.
Clamoroso, questo sì, e risalente appunto a gennaio 2021!
Dopo 6 mesi, a giugno 2021, il ‘New York Times’ pubblica un articolo di tenore simile, firmato da Carl Zimmer, Those virus sequences that were suddenly delated? They’re back
ossia “Quelle sequenze di virus che sono state improvvisamente cancellate? Sono tornate”.
Arriviamo a tempi più recenti. Ed eccoci ad un interessante reportage pubblicato il 1 novembre 2023 da ‘The Disinformation Chronicle’ e intitolato
The Wuhan Cover-Up Scientists lied as people Died
(“L’insabbiamento di Wuhan: gli scienziati hanno mentito quando la gente è morta”), che non a caso riecheggia proprio il titolo del libro di Robert Kennedy, uscito negli stessi giorni.
Infine, eccoci ad oggi.
Vi proponiamo il fresco servizio del ‘Washington Post’, 17 gennaio scorso, sempre in versione originale:
Chinese scientist filed Covid sequences weeks before official release, records show
vale a dire “Uno scienziato cinese ha presentato la sequenza Covid settimane prima, mostrano i documenti”.
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