Sbagliano i democratici. Denunciano la violenza fascista della Meloni e dei suoi bracci armati che prova a spegnere le voci del i dissenso per completare il monopolio assoluto dell’informazione che per ora ha un indecente culmine nel Tg1, in generale nelle tre reti Rai e nel complesso di quotidiani, periodici, Tv private asservite alla destra. “Yo soy Giorgia” non capisce, per evidenti limiti di competenza specifica, che in democrazia, status che in Italia ancora resiste al tentativo di ‘asfaltarla’, la censura, gli editti bulgari, sono errori, autogol, boomerang. Con generosa tolleranza il raffazzonato attacco alla libera informazione va capito: l’incomprensibile ipnosi degli italiani che consentono alla ‘sorella d’Italia’ di rappresentare il Paese, non è tanto profonda come lei vorrebbe e il lento, inevitabile ritorno alla realtà postipnotica disvela i rischi dello s-governo di incapaci dell’esecutivo, espressione di familiarismo, di ricompensa dovuta a nostalgici del ‘Ventennio’ e di evidentissima carenza di alternative. C’è altro: prima o poi le promesse mancate, le bugie reiterate, i silenzi omertosi su casi di nefandezze neofasciste e inciampi istituzionali a tutti i livelli, non godranno più dell’impunità del trenta percento di italiani soggiogati dall’idea della donna forte al potere. Ovvero, l’euforica autostima della borgatara della Garbatella non è granitica e tende a sgretolarsi. Il furioso attacco all’informazione non asservita (è anti costituzionale il fuoco ad alzo zero contro la Repubblica), a La7, ad altri pochi esempi di giornalismo senza padroni, come Report, Marco Damilano, Presa Diretta di Iacona, rafforza il diritto all’indipendenza, al dissenso con maggiore determinazione, in risposta ai tentativi di imbavagliarla. A proposito di bugie: la signorina Meloni, per starne fuori, si affrettò a dichiarare conclusa la relazione con il Giambruno sessista, colto in flagrante per le scempiaggini machiste rivelate da un fuori onda. A poca distanza da quel ‘caso’, la cronaca rosa racconta il gesto galante dell’ex compagno di “Yo soy Giorgia, donna, madre, cristiana” che nell’accogliente abitazione della sorella Arianna, a sua volta focosa ‘sorella d’Italia’, si è presentato con un fascio di fiori (rose?) e gli auguri di buon compleanno per il 47esimo di Giorgia. I soliti ‘maligni’ parlano di possibile riavvicinamento della coppia s-coppiata, a seguito di altri incontri ravvicinati, a Palazzo Chigi, ad Atreiu per la festa di Fratelli d’Italia, alla recita di fine anno della figlia. Auguri…e figli maschi.
Post scriptum, scontro in aula tra leader, autogol della Meloni (non è il primo). Attacco alla sinistra: “Il tetto alla spesa per il personale sanitario è stato introdotto nel 2009 e oggi paghiamo una situazione stratificata negli ultimi quattordici anni”. Replica spiazzante di Elly Schlein: “Nel 2009 al governo c’era lei”).
foto del quotidiano Leggo
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