Qual è il contrario del ‘bavaglio’, dell’azzeramento delle voci critiche, insopportabili per gli eredi del Ventennio, che la borgatara della Garbatella, in combutta con i suoi affiliati vuole imporre al giornalismo non assoggettato: è la costante, quotidiana denuncia di errori, omissioni e comportamenti poco edificanti della destra. La censura, da sempre ha fatto viaggiare il dissenso, è un boomerang per i regimi autoritari. A favorire l’intenzione democratica di liberarsi dei bavagli, uno dei soggetti più ‘interessanti’ è senza dubbio il ‘carrocciaro della valpadana’ Salvini. Il vice Meloni partecipa al linciaggio della Ferragni e che dire, fatti suoi, se non fosse che commette un clamoroso autogol. I fatti, uno dietro l’altro: ricordate il sodalizio con il Papeete Beach? Salvini, spudoratamente, con la sua esuberante presenza nello stabilimento balneare di proprietà dell’euro parlamentare leghista Massimo Casanova, pubblicò evidenti spot pubblicitari per il discusso amico e collega di partito.
L’ultima performance promozionale del ministro delle infrastrutture (ma lui, che c’entra con l’elogio della pasta?) è un enfatico like della ‘Rummo’, con tanto di immagini mentre gusta a piene ganasce un piatto di spaghetti del marchio in questione. L’effetto opposto di questo ‘Carosello’ è un calo di vendite della pasta propagandata. L’affamato Salvini (di voti neofascisti e di gustosi alimenti) è più che un influencer prestato alla politica, è un pubblicitario seriale. Nel 2018 descrive a video acceso il suo pranzo da Nobel gastronomico: “Barilla, al ragù Star, e un bicchiere di Barolo di Gianni Gagliardo”. Entusiasta di sé ‘art director’ il Matteo secessionista pubblica la foto mentre addenta un panino farcito di ‘Nutella’. Poi la ripudia, spinto da impeto patriottico, perché scopre che la Ferrero compra nocciole straniere, turche, poi contestato torna a elogiare la Nutella. Gli spiegano che la produzione nazionale non super il 17%. Nel favore per nulla disinteressato del ‘carrocciaro’ potevano mancare i ‘Baci Perugina? Assolutamente no. Il ministro secessionista non si smentisce, pensa di potare acqua al made in Itala, ma ignora che la Perugina non è più italiana, perché inglobata da una multinazionale svizzera. Ancora: in video il Matteo amico della fascista Le Pen si fa riprendere mentre pubblicizza i ‘Ringo’, mentre promuove la spesa nei supermercati Esselunga. Il filmato lo ritrae con carrello e buste. Il supporto audio:“Niente pesche ma tanta roba. Le domeniche belle dell’Esselunga”. Il peggio? La foto mentre imbracciava un fucile.
DOVE NON HA FUNZIONATO IL BAVAGLIO: Beatrice Venezi, fedelissima della Meloni e per questo nominata sua consulente musicale, è stata contestata dagli orchestrali della Sinfonica di Palermo: “La politica non c’entra, non sa proprio dirigere. Un flautista: “Gesti non coordinati con la partitura, abbiamo scelto di non guardarla”.
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