Circola voce che il comico valpadano, il carrocciaro Matteo, il Salvini secessionista, l’ineffabile socio della fascista Le Pen, ha in tasca un sontuoso contratto offerto dai produttori del programma televisivo ‘Most Ridicolous’, rassegna mondiale di uomini, donne, bambini, animali, che ne combinano di tutti i colori e divertono spettatori cinici, che se la rido se vedono un passante finire steso a terra per colpa di strade coperte di ghiaccio, che si appassionano alle gare automobilistiche di Formula1 con la speranza di assistere a un incidente spettacolare. Ma torniamo al Salvini comico: nel tentativo di rompere le scatole a Lepore, sindaco di Bologna e per stridente contradizione interna alla Lega, cioè ai sindaci del suo partito, contesta la decisione di adottare in alcune strade problematiche della città il divieto di superare in auto la velocità di 30 chilometri/ora. L’obiettivo: prevenire gli incidenti mortali in città, diminuire la rumorosità di motori sollecitati al massimo. Salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sì, quello della folle megalomania del ponte sullo Stretto, ora a tuona contro i 30km. Gli emuli di ‘Most ridicolous’ scavano nell’archivio notizie e cosa trovano? Questo sorprendente caso di involontaria comicità, di un nuovo divertentissimo psicodramma della smemoratezza di cui è protagonista il vice della Meloni. Salvini, alla guida del Mit, nel dicembre del 2022, destinò risorse (13 milioni di euro) proprio all’aumento delle zone 30, inclusa quella di Bologna, con lo scopo di migliorare la sicurezza dei pedoni. Il piano della sicurezza stradale dell’allora ministro delle Infrastrutture: “In ambito urbano, dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni, la velocità dovrebbe essere limitata ai 30 all’ora. Non si diverte Elly Schlein che addebita al Salvini paladino dell’autonomia differenziata, l’attacco all’autonomia dei sindaci. Gori, primo cittadino di Bergamo, mette nell’angolo il vice primo ministro, gli ricorda che colleghi di città del centrodestra hanno adottato la misura prudenziali delle zone 30. Lepore, sindaco d Bologna non fa sconti: “Tutte le volte che Bologna fa qualcosa di troppo progressista e democratico, Salvini risponde in maniera violenta con molte false notizie”. L’ex sindaco di Bologna, Virginio Merola, parlamentare del Pd, annuncia un’interrogazione parlamentare sul ‘caso’. Sono già diciotto le città con zone 30. Oltre Bologna (70%) e Olbia (100%), Verbania, Lodi, Cremona, Piacenza, Cuneo, Reggio Emilia, Massa, Bergamo, Brescia, Verona, Treviso, Mantova, Modena, Ravenna, Cesena, Pesaro. Le prossime con il limite dei 30km/h: Milano, Roma, Torino, Firenze: mezza Italia, non poche città leghiste. “E daie Salvì, fanne nata’, facce fa ’na risata” (il commento è di Trilussa, che se ne sta beato in paradiso e per ingannare la noia punta il telescopio sull’Italia).
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