“Quant’è bella Napoli”, “Napoli è la musica”, “Il suo golfo unico al mondo” “Napoli è solidarietà, accoglienza, allegra simpatia, storia di storie antiche”: Questo mix di luoghi comuni, superficialmente elogiativi, raccontato dalla letteratura ferma allo stereotipo di “Vedi Napoli e poi…”, sa poco o nulla dell’altra Napoli, di via Montecalvario e dintorni nel cuore malato, ma da qualche tempo risanato dei Quartieri Spagnoli, che ospitano luoghi prestati alla cultura. Nel cuore del Vomero, dove i napoletani ‘di giù’ salivano in gita pasquale, o in giorni qualunque per cogliere broccoli e sanare i polmoni con ‘sorsate’, di aria pura, ora s’incrociano case della cultura, luoghi dove si dialoga di letteratura, musica, pittura. Nasce e diventa maggiorenne l’idea di Ethos e Nomos, per compensare l’anonimato di un quartiere affollatissimo, dove l’aggregazione sembra sempre di più esclusiva di botteghe e centri commerciali in tempo di saldi, di sconti da ‘black friday’. E allora, non solo market e folla. Succede a Napoli che un magistrato e la moglie prof, Giustino Gatti e Marisa Lembo, offrano all’agglomerato del Vomero, oramai città nella città, un accogliente e ampio spazio della cultura, antitesi del frenetico pulsare del quartiere collinare, un tempo luogo di aggregazione rionale, ora città nella città, che si conclude a nord con il Castel Sant’Elmo, di dove gli occhi spaziano sull’arco intero del golfo da Sorrento a Posillipo. Ethos e Nomos opera con un fitto calendario: musica, letteratura, eventi dell’arte, confronti. La biblio-mediateca è cenacolo propositivo, etico-civile, è cultura e dialettica, scienza e coscienza, sollecitazione per azioni ispirate al principio di sussidiarietà della nostra ‘Legge delle leggi’, della Costituzione, ancora in parte inattuata, della ‘Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo’, della promozione di pari opportunità e diritti dei soggetti più deboli, specialmente dei minori, di coesione sociale perseguita con gli strumenti della conoscenza, del dialogo, di proposte legislative. Il centro opera per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale identitario, dell’ambiente, per la partecipazione democratica al miglioramento della res pubblica, in linea con l’affermazione di Gramsci “Odio gli indifferenti, credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può essere che cittadino e partigiano”. Ethos e Nomos è giustizia e promozione sociale, crocevia di Arte e Bellezza, Natura, accoglienza, saperi, esperienze. È centro di lettura, di esegesi, istruzione, è laboratorio di idee, di nuove impostazioni didattico-sociali. E anche così si autentica il titolo di Napoli città d’arte.
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