Della Società di mutuo soccorso per ‘Fratelli’ in difficoltà è : Presidente/presidentessa ad honorem “Yo soy Giorgia” e non è facile l’impresa di coprire con il silenzio o sbilenchi sotterfugi le ‘biricchinate’ dei suoi ‘fratelli’. Desta viva curiosità la risposta alla prevedibile domanda che domani le sottoporranno i giornalisti convocati per la tardiva conferenza stampa di fine anno. Chiederanno del caso Pozzolo, che dice di non aver sparato con la sua pistolam, ma è smentito da un testimone: “Era allegro (euforia e perdita di lucidità da champagne?), ha sparato e avrebbe potuto colpire uno dei bambini presenti”. Non è tranquilla la ciurma della nave con il/la premier al comando, anche se ella/egli è avvezza a evitare di incagliarsi sugli scogli a fior d’acqua ha trasmesso la manovra ai suoi fedelissimi. Nordio salva Delmastro e Donzelli, Lollobrigida soccorre Del Mastro, Del Mastro flirta con Lollobrigida, Donzelli assolve Binami, sottosegretario meloniano in divisa nazista e i falchi tentano di ridimensionare il caso Pozzolo a ‘fatti di cronaca, con nessun risvolto politico. Domani potrebbe essere il giorno del/della presidente urlatrice, comiziante, furiosa, fortemente disturbata al punto di dichiarare “Siano inaffidabili” (e se lo dice lui/lei è da crederci). Lady Giorgia sperava di trasformare la conferenza stampa nell’auto elogio per un anno di ‘successi’ (inventati) e deve invece fronteggiare il fuoco nemico di domande su Pozzolo e lo scandalo Verdini. La satira renziana del giorno prima gli/le chiede come può governare con il cognato ‘fermatreni’ Lollo, con Donzelli ‘Minnie’, Del Mastro amico del pistolero Pozzolo, il ministro Urso detto Urss. A indispettirla contribuisce la notizia della contestazione subìta da Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra e sua ‘consigliera musicale’, come definirla, ‘Sorella d’Italia’, che a Nizza alcuni spettatori hanno accolto con un inequivocabile “Non vogliamo fascisti”. Effetti collaterali del caso Pozzolo non mancano. I ben informati ricordano il Salvini sostenitore di “armatevi e sparate”, il suo feeling con i produttori di armi e munizioni, la foto mentre imbraccia un fucile alla Fiera delle Armi di Vicenza. Sconcertano e indignano l’iniziativa dell’europarlamentare Fiocchi, massimo costruttore di munizioni che in Piemonte ha fatto affiggere ovunque il manifesto con un albero di Natale addobbato con bossoli di proiettili, la brillante idea di Fazzolari, sottosegretario alla presidenza, che ha proposto di tenere lezioni di tiro a segno nelle scuole, l’intenzione di Fratelli d’Italia di concedere il porto d’armi a ragazzi di sedici anni, l’autorizzazione alle forze dell’ordine di munirsi di una seconda pistola non di ordinanza. Qualcuno, domani, chiederà alla Meloni un giudizio sulla censura espressa da Mattarella sul richiamo alle norme europee che regolano le concessioni balneari e i permessi degli ambulanti, settori al di fuori di quanto prescrive la Costituzione. Comunque, nessuna sorpresa se nell’agenda di “Yo soy Giorgia” non compare la voce ‘dimissioni’ e per comunanza d’intenti sembra che tutti i fratelli d’Italia, hanno eliminato dal dizionario della lingua italiana la pagina della lettera ‘D’, che inizia con la definizione del verbo “dimissionare”.
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