Capodanno senza botti per il Robot del Quirinale Sergio Mattarella.
E con non pochi autogol.
Clamorosi.
Una considerazione sorge subito spontanea: che differenza con le parole tante volte pronunciate negli ultimi mesi, e anche a Natale e Capodanno, da Papa Francesco. Lontane secoli di anni luce!
Partiamo proprio dal fronte bellico internazionale.
Chiaro e netto il Pensiero della Mummia quirinalizia. Tutta colpa del macellaio Vladimir Putin e di Hamas, il succo del discorso.
Nessun cenno, come invece ha esplicitamente fatto Bergoglio, all’accerchiamento della Russia ad opera della Nato (che “abbaia da anni ai confini della Russia”, secondo le parole di Papa Francesco) cominciato nel 1991.
Nessun cenno al genocidio del popolo palestinese iniziato non oggi ma 70 anni fa da parte dei governi nazi di Tel Aviv e ora arrivato al suo apice, con uno sterminio (e per quelli che restano una deportazione nei deserti dei Sinai) pianificato per filo e per segno. Il vero problema è il terrorismo di Hamas, che va sradicato anche a costo di macellare un intero popolo che non c’entra niente.
Ben diverso, per fare un altro esempio, il tono delle parole pronunciate più volte in questi giorni dal Patriarca di Gerusalemme, Cardinal Pierbattista Pizzaballa.
Ma ecco un paio di frasi pronunciate dal Robot di Stato davanti a milioni di italiani: “Parlare di pace non è astratto buonismo, ma è il più concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità”. Boh.
E poi: “Per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la pace. Occorre che venga preceduta dalla volontà dei governi, anzitutto di quelli che hanno scatenato i conflitti”. Doppio boh carpiato.
Nessun cenno – come invece ha più volte fatto Bergoglio – ai 143 conflitti e focolai di guerra sparsi in tutto il mondo. Oggi. E regolarmente scatenati dall’imperialismo americano, al quale il Belpaese obbedisce sempre scodinzolando, e allegramente ospitando una dozzina di basi militari Nato senza mai fiatare, anzi.
Chissenefrega, per fare un solo esempio, se negli ultimi 8 anni sono stati ammazzati quasi 20 mila yemeniti innocenti, soprattutto bambini.
Bambini che in queste ore stanno morendo sotto le bombe israeliane e poi di fame, di sete, senza cure, senza un tetto, privati ormai di tutto.
Passiamo alle vicende di casa nostra, sempre attraverso il toccante (sic) Verbo presidenziale.
Ha parlato ovviamente della catena di violenze, soprattutto contro le donne, che va assolutamente stroncata: scoprendo l’acqua calda.
Acqua altrettanto tiepida sul fronte dei giovani, la gran parte dei quali non riesce a vedere davanti a sé un futuro. E a quei giovani va ridata la speranza.
Al termine del gran tour, of course, i cambiamenti climatici che vanno contrastati con decisione e l’intelligenza artificiale, che va governata e resa utile al progresso.
A proposito: siamo convinti che per il prossimo futuro (ma forse la cosa è già cominciata…) i discorsi presidenziali (e non solo) possano agevolmente essere confezionati proprio via intelligenza artificiale: come può succedere, per fare un solo esempio, per i copioni delle fiction. Inserisci nel frullatore informatico (proprio come fai infornando una torta) tutti gli ingredienti del caso, giovani, lavoro, guerre, salute, ambiente e violà, il piatto è pronto per andare in tavola.
E proprio per questo la ricetta facile facile della nonna elettronica ha gran successo davanti al suo pubblico. Come è stato per il discorso di Robot Mattarella: un plauso trasversale, da destra fino a quella sinistra che, ormai, è un ectoplasma. Tutti pronti ad applaudire le profonde e misurate parole del Capo, neanche una minima punta del più lontano dissenso o distinguo.
A questo punto sorgono spontanee un’altra domanda da non poco.
Ma allora davvero nessuno più se ne fotte del destino degli italiani, dal Vertice alla Periferia politica?
Se gli italiani non ce la fanno più ad arrivare anche al 10 del mese, morsi dalla crisi economica, dall’inflazione, dai prezzi alle stelle di tutto?
Se le pensioni minime sociali sono da quinto mondo, se solo pensi che con i nostri 600 euro non ti becchi neanche un buco al cimitero mentre nella vicina Francia sono al doppio, 1.200 euro tondi tondi e pure protestano e scendono in piazza?
Se le cure, le medicine, la salute per chi non ha mezzi sono ormai un sempre più lontano miraggio?
Se del lavoro neanche a parlane, il salario minimo è stato buttato nel cesso dal governo, e tolto con l’accetta il reddito di cittadinanza a tanti manca ormai anche l’ossigeno per respirare?
Se mettono la tassa – udite udite – sugli extraprofitti delle banche e la settimana dopo se la rimangiano?
Se parlano sempre di tagli alle tasse e se ne fottono di alzare un dito, anche mezzo mignolo, contro la piaga sempre più purulenta dell’evasione fiscale?
Se i petrolieri e le case farmaceutiche, per fare solo due esempi, ingrassano sempre di più e ci marciano a vele spiegate con la crisi e nessuno osa toccarli?
La lista potrebbe non finire più.
Ma vogliamo finire con un botto, pur a scoppio ritardato.
Vi abbiamo raccontato del nostro Robot. Che però, nonostante tutto, dobbiamo tenerci caro caro. Perché se dovesse per un motivo qualunque abbandonare la poltrona maxima, sapete chi mai ci ritroveremmo sul Colle più alto? Il presidente del Senato, Ignazio Benito La Russa.
Secondo il quale non erano militari nazisti quelli di via Rasella, ma una banda di musicanti in pensione. Il grande amico del latitante per 8 anni e mezzo a Londra, il numero uno di Forza Nuova Roberto Fiore, per il quale sono stati appena chiesti altri 8 anni e mezzo per l’assalto alla Cgil del 2021.
Capito?
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