Il barman di casa Meloni vince la coppa per gli assaggiatori della destra mondiale, giudici di inestimabile competenza, che si assegna al più creativo e abile miscelatore di ingredienti ad alto asso di alcolicità. Il soggetto in questione non pratica l’austerità. Prodigo per disponibilità illimitata di risorse infila nello shaker il meglio della scaffalatura dove fanno bella mostra di sé maxi confezioni di specialità della casa: sessismo, omofobia, machismo, razzismo, spiccata empatia con il ‘Ventennio’, celodurismo, dio, patria, famiglia e autoritarismo sovranista. La ricetta così elaborata soddisfa in pieno la personalità di un militare in carriera che, a quattro mani con uno scriba di professione, irrompe nel mondo drogato dell’editoria self service. Il suo saggio sui “bianchi, maschi, muscolosi e di etnia italica” fa breccia nella genia di neofascisti, maschi dominatori e xenofobi. Invano s’indignano i ‘perbene’ dell’Italia che per incosciente poltroneria hanno per permesso alla destra di governare in stridente contrasto con il dettato costituzionale e la Repubblica nata dall’antifascismo. Il generale Vannacci è in solidale empatia con l’esecutivo di “Yo soy Giorgia”, che assediato dalle contestazioni, finge si sospenderlo dall’incarico, ma gongola per il suo travolgente successo di autore del libro vietato ai minori di 18 anni e agli italiani ‘normali’. Verrebbe da dire ‘meno male’ allorché Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia e alter ego della borgatara della Garbatella, boccia Vannacci e le sue farneticazioni. Vuoi vedere che sia la prova generale dell’annuncio di una sua candidatura al dopo Mattarella? Macché. Il ministro della difesa, diretto superiore del generale omofobo, deve sottostare alle pressioni dell’esecutivo e voilà, annuncia la nomina di Vannacci a capo delle forze operative terrestri, incarico prestigioso. Della barzelletta della destra, che a suo tempo lo aveva definito ‘emarginato’, non si ride e nemmeno si sorride. Emanano soddisfazione i canali Tv di Mediaset, la stampa asservita alla destra, il carrocciaro Salvini, il redivivo Alemanno. Amoreggiano con i neofascisti europei. Ma qual è il back ground della decisione: la promozione potrebbe averla imposta la Meloni a Crosetto, per eliminare un possibile, scomodo concorrente in vista delle elezioni europee. Bell’Italia? C’è chi ci crede.
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