Non solo Covid e influenza: circola nell’ambito sempre meno limitato degli oppositori del regime sovranista-parafascista del governo un virus che dapprima come agente solitario da malattia rara, è dilagato con rapida diffusione per assumer la dimensione di pandemia, in assenza di un antidoto Pfizer, gigante disinteressato a investire risorse per la produzione del vaccino, operazione poco remunerativa per il numero non abbastanza significativo di contagiati. Problema di conviverci è di noi, che ne siamo vittime, che lo abbiamo contratto indirizzando udito, ascolto alle news di quotidiani e Tv in antitesi alla grancassa mediatica del melonismo. Per fortuna, iIn fase acuta, niente febbre e mal di gola, né spossatezza o perdita dei sapori: solo l’imperativo perentorio di capire i perché dell’immagine del/della presidente del consiglio disegnata con un naso lungo, lungo, smisurato. In transito tra fase da acuta a cronica, il virus in questione induce a rastrellare nel pianeta dell’informazione la raccolta delle bugie di “Yo soy Giorgia” e ne cattura alcune. Mente il/la premier, finge, dimentica di aver commissionato lo spot propagandistico selfie contro le accise sui carburanti e la promessa elettorale di abolirle. Nel 2014, nel ruolo di opposizione, chiese di uscire dall’euro, ora finge di essere europeista e flirta con Scholz. “Tutto va ben” declama alla stampa amica, ma i ‘fatti’ dicono che con lei premier sono aumentati il costo del pane, dei trasporti, della benzina, del riso, della frutta, delle bollette, eccetera. Sono palesi le incoerenze su euro, immigrazione, trivelle, giustizia, Pnrr e spaventano i numeri del crescente impoverimento. Il/la presidente del consiglio si attribuisce lodi per il sostegno alle donne e mente di nuovo, perché taglia del 70% le risorse per il contrasto alla violenza che subiscono. Evasione fiscale. La Meloni definisce le tasse “pizzo di Stato”, e mente, a favore dei ricchi che non le pagano. Dice che l’evasione è aumentata per colpa del governo Draghi e mente, è diminuita dal 5 al 4 percento. Meloni 2016: “Idiozia inviare truppe Nato in Lettonia, ma oggi finanzia la guerra. Bilancio delle “bugie al potere” di Giorgia: in un anno ha mentito sei volte su dieci. Sperando di farla franca condivide il nobile pensiero di Goebbels, ministro della propaganda della Germania nazista: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Bugie su bugie: blocco dei porti (inattuabile, sparito), stop agli sbarchi di migranti (si sono enormemente moltiplicati), flat tax (svanita), abolizione legge Fornero (inattuata), il falso di “Abbiamo aumentato il netto in busta paga”, (la manovra è del governo Draghi). Ora l’attualità. “Yo soy Giorgia” inventa di aver scaricato da tempo lo ‘scomodo’ compagno di un decennio, padre della figlia, ma è smentita dalle foto ‘romantiche’ scattate durante la recente vacanza estiva. L’ultima mistificazione è di questi giorni. Convoca Cgil e Uil nella data fissata dai sindacati per uno sciopero. Finge veniale sbadataggine e come in molte altre circostanze innesta la retromarcia, ma resta la provocatoria scorrettezza istituzionale. Il virus include i danni di un ‘mistero italiano”: cosa giustifica la conferma di consensi per la Meloni, che mente anche sulla frattura tra Fratelli d’Italia e l’estrema destra, sempre più spavalda e impunita?
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