UN MESE DI GENOCIDIO PALESTINESE / LA REALTA’ CAPOVOLTA DI MEDIA & POLITICA

Tutti i morti sono uguali.

Tutte le vittime delle guerre sono dello stesso colore.

Ogni vita persa è un insulto a quella che chiamiamo ‘civiltà’, o se preferite ‘democrazia’, oppure ‘libertà’.

Contenitori del tutto vuoti se non vengono riempiti dai ‘contenuti’. Che vanno verso un’unica, inderogabile direzione: ossia quella della eguaglianza di tutti i cittadini, sotto qualsiasi latitudine; della giustizia e dell’equità sociale.

Principi e concetti che però, negli ultimi 30 giorni, si sono ancor più persi per strada, praticamente svaniti, evaporati, calpestati dal ‘senso comune’, quello di stampo occidentale.

E da quel ‘mainstream’, dai media ormai (anche e soprattutto di casa nostra) del tutto omologati, cloroformizzati, autentici contenitori – arieccoci – di fake news, di depistaggi, delle più autentica ‘disinformazione’. Quella ‘disinformatia’ di cui i nostri (centi)maitre a penser accusano proprio il Cremlino.

Ai confini della realtà.

Prendiamo i titoli di alcune grosse testate.


‘Il Foglio’
oggi apre con un cubitale “Un mese di caccia all’ebreo”.

Il fondo de ‘Il Riformista’ firmato dal condirettore Antonio Ruggeri di Forza Italia (l’altro è Matteo

Matteo Renzi

Renzi, il portabandiera di Italia Viva) titola: “Perché siamo tutti ebrei”.

Meglio stendere un velo pietoso sui sempre più vomitevoli tiggì, sia pubblici (Rai) che privati (Mediaset e La7).

Aperture continue e di lungo minutaggio per ‘la caccia all’ebreo’, ‘il vero problema sono gli ostaggi’, ‘l’ondata antisemita in Europa’.

Solo in coda, e per una manciata di minuti – quasi una mancia per chi la pensa in modo diverso – qualche frase sui morti palestinesi, sui missili israeliani lanciati perfino sugli ospedali, sui bambini che muoiono di sete.

Ci siamo già più volte posti, e continuiamo a porci in modo ossessivo perché in giro non troviamo risposte: ma è possibile mai che, allora, non tutti i morti sono uguali?

Possibile che le vittime palestinesi, non da oggi ma da sempre (perché il genocidio quotidiano dura da 70 anni e passa), siano vittime di serie B o C oppure proprio niente, solo polvere?

Abbiamo già fatto qualche giorno una tragica lista di numeri.

 

Massacri di civili a Gaza

 

 

Hanno fino ad oggi perso la vita nel conflitto iniziato un mese fa circa 1.300 israeliani. E oltre 10 mila palestinesi.

Ma il numero dei palestinesi (soprattutto quello dei bambini) sta crescendo a ritmo vertiginoso ogni giorno che passa: non solo per i raid killer & i missili sganciati sulla Striscia di Gaza da Tel Aviv, ma per il genocidio scientifico perpetrato a causa della mancanza dei beni primari ed essenziali per ogni essere umano: e cioè cibo, medicine e soprattutto acqua.

Nei prossimi giorni cadranno come dagli alberi le foglie in autunno migliaia vite che non hanno ancora vissuto, esistenze sradicate come piante nel deserto, occhi che non potranno vedere alcuna immagine del futuro, a loro negato.

Per la mancanza, soprattutto, del bene più essenziale di tutti, l’acqua: motivo per cui nelle prossime ore – non solo secondo la Croce Rossa Internazionale, la Mezzaluna rossa, Medici Senza frontiere e altre organizzazioni umanitarie che stanno dando il sangue per salvare vite umane, ma addirittura secondo organismi che più ufficiali non si può, come ONU e UNICEF – se non succede nulla, se non si muove qualcosa, se non arriva il più volte invocato da Papa Francescocessate il fuoco’, avremo migliaia e migliaia di morti in più sulla coscienza, e soprattutto i cadaveri dei bambini.

Possibile che questo allucinante scenario non riesca ad aprire gli occhi (per non parlare delle coscienze) dell’Occidente e dei media?

Possibile una tale cecità & insensibilità?

Possibile che valga solo il Potere del Denaro, stavolta incarnato dai voleri dell’industria bellica di tutto l’Occidente, in pole position of course quella USA?

Altre crude cifre che val la pena di riportare alla mente, e ai cuori, di tutti.

Ricordate il numero dei morti in Donbass dal 2014 al 2022, quando è iniziato il conflitto? Oltre 15 mila, cittadini ucraini che avevano la gravissima colpa di sentirsi anche e soprattutto russi.

Ursula von der Leyen

Sterminati nel più totale silenzio mediatico e menefreghismo politico dell’Occidente, in prima fila quella UE che oggi srotola tappeti davanti al presidente-fantoccio (degli Usa) Volodymyr Zelensky: al quale solo un paio di giorni fa la corrotta (vedi alla voce ‘Pfizergate’) presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha promesso un rapido ingresso nella ‘sua’ UE: Spera infatti, lady connection, in un mandato bis, oppure in alternativa punta alla poltrona di prossimo Segretario generale della NATO, per il dopo Jens Stoltenberg. Il massimo…

Ricordare il numero dei morti nello Yemen, per una guerra scatenata dall’Arabia Saudita con il pieno ok degli Stati Uniti nel 2015 e ancora in corso?

La cifra, tragicamente, è la stessa: circa 15 mila vittime innocenti.

Ma avete mai sentito un politico, un’autorità, un organismo internazionale, un quotidiano o una tivvù denunciare questa altrettanto immane tragedia? Si possono contare sulle dita di una mano gli articoli da 20 righe comparsi e i servizi tivvù da 2 minuti scarsi.

Ma chissenefrega. Sono morti laggiù, in quei deserti, inghiottiti per due volte sotto la sabbia. Prima trucidati, e poi persa, oltraggiata anche la Memoria.

 

 

Stragi nello Yemen

 

E chissenefrega dei morti in Africa di cui non si ha neanche più il conto. E sempre per le smanie imperialiste (quelle sì non muoiono mai, fino ad ora) dell’Occidente, stavolta Francia e Usa in pole position.

E chissenefrega di tutti i morti in tutte le parti del mondo dove c’è un focolaio di guerra sempre insanguinato, come – ci tocca ripetere – è sempre e solo Papa Francesco a ricordare, aprendo le stesse ferite che mai si rimarginano e non hanno neanche il Diritto alla Memoria.

Alla resa dei conti. Visto che la ‘Sinistra’ è ormai morta, che le Utopie di un tempo sono state spazzate via da tank & missili d’ogni sorta, che le opposizioni non hanno più voce (e quando cominciano a farla sentire vengono strozzate sul nascere), ormai non resta che sperare in quella, appunto, di Papa Francesco.

Che però, stavolta, sia ben ‘incazzata’. Non solo contro l’industria delle armi, come ha appena fatto ma anche contro i politici che la ‘servono’ come perfetti chierichetti, vagonate di tangenti al seguito.

E contro tutti gli oltraggi alla Memoria, e di tutti gli Olocausti quotidiani: proprio perché i morti non hanno colore.

E quindi, che la prossima volta la voce di Bergoglio si alzi, forte, per scomunicare (lo fece anni fa Papa Woytila con i mafiosi), cacciare dalla chiesa tutti quelli che – nei fatti – calpestano e massacrano Vita & Memoria di tutti gli esseri umani.

Senza se e senza ma.


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