Il governo Meloni – senza alcuna vergogna – ha raschiato il fondo del barile.
Stiamo ormai precipitando nel baratro e nessuno dice un cavolo, protesta, alza la voce, scende in piazza.
Tutti zitti, muti & complici.
Partiamo dall’ultima figuraccia a livello internazionale. E soprattutto oltraggiosa, gravissima sotto il profilo morale. Il nostro Paese si è astenuto, all’Assemblea generale dell’ONU, sulla richiesta di ‘cessate il fuoco’ proposta dalla Giordania e sostenuta dalla stragrande maggioranza delle nazioni. Solo un manipolo di paesi europei, sempre scodinzolanti di fronte ai diktat della Casa Bianca, si è astenuto: in pole position Italia e Germania, mentre ad esempio Francia, Spagna, Belgio e Portogallo (per rimanere sempre in ambito UE) hanno ovviamente appoggiato la mozione umanitaria, visto il genocidio dei palestinesi a Gaza perpetrato da ormai tre settimane dai criminali al vertice di Tel Aviv (come ormai si perpetua da oltre mezzo secolo a questa parte).
Era l’occasione giusta per rialzare una buona volta la schiena, dopo tanti anni di genuflessioni davanti ai padroni del mondo occidentale, gli Usa, e invece no: ancora una volta servi sciocchi, ottusi e immorali.
Ha paura, lady Meloni, di mostrare quel minimo di autonomia e indipendenza rispetto ai voleri del ‘buana’ a stelle e strisce, come aveva proclamato durante la sua campagna elettorale zeppa di menzogne e di promesse mai mantenute, proprio davanti al suo stesso elettorato? Così come aveva promesso di ‘dare una lezione ai burocrati UE’, ai quali invece oggi obbedisce prima ancora che abbiano espresso le loro volontà? Vergogna.
Come vergognosa, abominevole è la (non) politica economico-sociale portata avanti e che trova la sua ciliegina nella prossima finanziaria.
Un pugno in faccia a chi non arriva ormai a fine mese (secondo i freschi dati Eurostat, 2 italiani su 3, per la precisione il 63 per cento), e da questo esecutivo di falsari & giocatori di tre carte riceve solo ridicoli cadeau, come il buono ‘carrello spesa’ e il buono carburante per un pieno. Mentre i veri, giganteschi e drammatici problemi sul tappeto restano lì a marcire: con i pensionati sbeffeggiati ogni giorno che passa, i giovani presi per il culo con il lavoro che non esiste, la proposta del salario minimo gettata nella monnezza dopo mesi di vomitevoli discussioni e rimandi (fino alla sceneggiata del Cnel griffato Brunetta durata all’infinito).
Avete visto cosa è successo nei pur disastrati Stati Uniti, che stanno ‘investendo’ solo nell’industria delle armi per finanziare Kiev e Tel Aviv? Il sindacato ha mostrato i muscoli, per non dire altro. Ottenendo un risultato ‘storico’ nella trattativa con il colosso auto Ford per l’aumento salariale: e hanno raggiunto un 30 per cento di incremento, perché l’azienda ha ammesso di far profitti con la pala e quindi accettato le condizioni sindacali, che significa un salario da 40 euro l’ora.
Capito?
Mentre da noi la Cgil ormai dorme sonni tranquilli da anni, sta zitta e muta come un pesce in barile, non osa proporre niente di niente. Una volta si diceva sindacato ‘giallo’: ma qui si tratta di zero sindacato, di encefalogramma totalmente piatto, e appiattito su una Confindustria anche lei da anni dormiente.
Ai confini della realtà.
Abbiamo cominciato parlando del vergognoso comportamento italiano all’Onu, con il NO alla tregua, al ‘cessate il fuoco’: finendo con lo sbugiardare perfino Papa Francesco, che non perde occasione per parlare di pace, negoziati, diplomazia e cessate il fuoco da mesi (per l’Ucraina) e da settimane (per la Palestina).
E qual è mai la foglia di fico dietro alla quale s’è nascosta la nostra vigliaccheria, la nostra ipocrisia e in fin dei conti la nostra volontà di farla finita una buona volta con quei rompicoglioni dei palestinesi, come impongono Stati Uniti & Israele (o meglio, i loro governi, non i loro cittadini), uniti in quel genocidio scientifico? Nella risoluzione dell’Onu, approvata dalla stragrande maggioranza dei paesi, non c’era un riferimento preciso ai crimini di Hamas. Una letterale presa per il culo, perché figurarsi se su una roba del genere non si sarebbe potuta trovare un’intesa, se mai ci fosse stata – da parte italiana e tedesca soprattutto – la reale, autentica volontà di proporlo fino in fondo in mondo convinto, quel ‘cessate il fuoco’. Invece niente: che il sangue di donne e bambini innocenti continui a scorrere, senza tregua.
Come stiamo facendo in questi giorni tragici dove i palestinesi muoiono a caterve sotto tank e i missili israeliani, vi proponiamo la lettura di alcuni pezzi & opinioni diverse rispetto al mainstream e alla valanga di fake news quotidianamente propinate (via carta stampata e ancor più via tivvù) al popolo ritenuto sempre più bue dai nostri media.
Per questo, a seguire, ecco il link che vi porta al blog, un po’ caotico ma comunque stimolante, di Maurizio Blondet. Titolo di una sfilza di pezzi “Il 7 ottobre Israele ha ammazzato un bel po’ dei suoi civili”, sottotitolo “Un enorme scandalo sta emergendo grazie alle rivelazioni di Haaretz – Chi ha veramente ucciso civili il 7 ottobre?”. Proprio qualche fa la Voce ha pubblicato le drammatiche analisi di un grande reporter israeliano – Meron Rapaport – dell’importante quotidiano israeliano, il quale di tutta evidenza non può essere accusato di complicità con Hamas e neanche di essere filo-arabo o filo-palestinese. Solo che ha il gran torto di pensare con la sua testa e raccontare i fatti che accerta di persona. Ormai una ‘colpa’ gravissima in questo mondo di sempre più massiccia – nonchè obnubilante & depistante – disinformazione.
E a proposito di reporter israeliani, trovate proprio un articolo tutto da leggere, pubblicato dall’ottimo sito ‘The Greyzone’ e intitolato “Israeli targets journalists, kills their families as Big Tech & Biden admin silence Palestinians”. E’ in lingua originale, per cui dovrete azionare, eventualmente, il traduttore automatico.
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Il 7 ottobre Israele ha ammazzato un bel po’ dei suoi civili
Israeli targets journalists, kill their families as Big Tech & Biden admin silence Palestinians
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