Meno male che Fabrizio c’è

A salvare chi dice e fa cose di sinistra appare meno mostruoso l’incedere a ‘passo dell’oca’, il sordo rumore dei tacchi rinforzati delle SS sul selciato che ha incupito il sonno di quanti hanno  vissuto la tragedia del nazifascismo: l’onda lunga della destra europea si ridimensiona per merito di Sanchez e di Tusk, che sventano il pericolo di estendere l’aggressione globale della democrazia a Spagna e Polonia. Che sia una drastica inversione di tendenza è ipotesi da verificare e il test delle ‘europee’ confermerà o smentirà. Perciò, dita incrociate.  Chissà potrebbe restare nello spazio limitato di una scelleratezza la nobile iniziativa del Comune di Forio d’Ischia, che ha svilito il bello della riapertura di Villa Colombaia, dimora ischitana di Luchino Visconti, noto per essere stato un partigiano, un grande regista, un comunista e omosessuale. Quale disfunzione celebrale ha indotto a conferire la cittadinanza di Forio a Delmastro, sottosegretario con palese affiliazione al neofascismo meloniano, omofobo, plaudente tifoso della ‘marcia su Roma’, dichiarato negazionista?

Non è questo lo spazio di settore per dire della Tv pubblica, o forse sì. Tre osservazioni, una in risposta a quanti hanno sparlato di Fazio e del suo ‘Che tempo che fa’, costretto dall’occupazione selvaggia della Rai a emigrare nella modesta dimensione del canale privato ‘9’. Ebbene, lo storico ideatore e conduttore, al suo esordio ha catturato l’ascolto di due milioni e cento di italiani, purtroppo a scapito di Report, malignamente spostato in orario concomitante. Il canone Rai, secondo capitolo delle mani della destra sull’azienda di Viale Mazzini. Il governo propone uno sconto di venti euro sul costo del canone. Per generosità nei confronti degli utenti? Giammai, perché così indebolisce la televisione pubblica, privata di risorse e favorisce i privati (Mediaset). La terza puntata della fiction “vertici Rai” è la più entusiasmante. Gli italiani girano le spalle alla tv di Stato, spogliata da esodi multipli di sue eccellenze professionali? Poco male, si scatena la concorrenza tra reti, conduttori e ‘geni’ che le dirigono, per ospitare dietro lauti compensi Fabrizio Corona, paparazzo e cacciatore di scandali ben retribuito, conteso da format leader di Rai1 e, solo per ora, dal programma flop della Di Girolamo, destrorsa per convinzione, meravigliosamente compatibile con il Pd Francesco Boccia.

Dicono di Corona che, consultato da fior di partiti, abbia rifiutato di correre per la presidenza della Repubblica. Empito di modestia? Per carità, il suo ‘no’ ha ben altre motivazioni. Sembra che le ospitate della Rai rendano più che l’appannaggio dovuto al capo di Stato.

Per fortuna c’è la ‘Bell’Italia’ dei borghi e dei metalmeccanici.

 

(nella foto Fabrizio Corona)

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