L’aggressiva melanizzazione della Rai è un vulnus che molto somiglia al coma non assistito dell’informazione televisiva pubblica, ma è anche l’input per una riflessione ironico-satirica, di cui a suo tempo Fortebraccio, famoso corsivista dell’Unità, si sarebbe appropriato per le sue ‘canzonature’ quotidiane. La cronaca definisce lapsus la divertente santificazione di Sangiuliano, ministro per meriti di destrofilo ex direttore del Tg2, sottomesso a Fratelli d’Italia. La mezzo busto del telegiornale di Rai2 (oscuriamo le generalità per non infierire), nell’esaltare il crescente afflusso di turisti stranieri nel nostro Paese ha detto: “Così il ministro della cultura Sangennaro ha commentato dei dati che hanno visto tra i siti più visitati il Colosseo”. Non date ascolto alla benevola assoluzione dei media che hanno attribuito a un lapsus la sorprendente ascesa tra i santi di Sangiuliano. La traslazione Sangiuliano-SanGennaro esemplifica a meraviglia la presenza nel Dna della Rai dell’assalto bulgaro della destra. Seguiremo con scrupolo professionale la carriera della conduttrice in questione, certi che il suo ‘lapsus’ riceverà un giusto riconoscimento. Solo altre due parole sul ghiotto ‘caso’ per uno scintillante comico qual è Crozza: “Gentile giornalista del Tg2, capiamo la fedeltà alla propaganda per la destra dia chi governa l’Italia, ma se ne faccia una ragione, se aumenta il favore del turismo straniero per il nostro patrimonio artistico, per monumenti unici al mondo come il Colosseo, Sangiuliano non ha alcun merito. Piuttosto, farebbe bene a pronunciarsi sulla scellerata campagna promozionale della Santanchè (costo 9 milioni) che ha osato manipolare il capolavoro delle Venere di Botticelli, trasformata brutalmente in influencer.
Pensare positivo? La pessima faccenda dei superbonus, del salario minimo, del reddito di cittadinanza, il silenzio colpevole su inciampi della destra (generale Vannacci, sessismo di Giambruno, eccetera) sfettano di un punto virgola due la percentuale di like per la Meloni (intenzioni di voto scese al 26,5. Pd 20,3, Lega meno 0,3, Forza Italia meno 0,8%. Navigazione perigliosa e ad alto rischio per la destra: dal ponte sullo Stretto alle pensioni, dalla flat tax ai condoni fiscali, nessuna o quasi delle bandierine identitarie di questa maggioranza sarà realizzata. Pnrr, Meloni: “Soddisfatti (e non rimborsati, ndr) per i risultati, non abbiamo perso un euro”. Ma per far questo il governo di destra ha tagliato 15,9 miliardi di opere già approvate e di cui è stato avviato l’iter.
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