L’Europa continua ad acquistare gas russo in gran quantità. Le forniture di gas naturale liquefatto, addirittura, nel 2022 sono cresciute del 40 per cento rispetto al 2021, quando è iniziato a febbraio il conflitto con l’Ucraina.
Non sono fonti del Cremlino a rivelarlo e sbandieralo ai quattro venti, ma il britannico e autorevole ‘Financial Times’, che certo non può essere accusato di filo-putinismo.
Secondo un suo reportage e stando ai calcoli e alle stime riportate, Mosca è adesso il secondo fornitore di GNL, ossia di gas naturale liquefatto, per l’Europa, solo alle spalle dei super-alleati di sempre, gli Stati Uniti.
Una notizia clamorosa, che la dice lunga sulla reale volontà, soprattutto economica, delle nazioni UE di portare avanti e continuare nel conflitto ucraino, voluto unicamente dall’industria militare bellica a stelle e strisce e, sotto il profilo politico, dalla Casa Bianca griffata Joe Biden, ispirata in modo particolare dal ‘Dipartimento di Stato’, guidato dai super falchi Antony Blinken e Victoria Nuland.
E ciò, ossia il sensibile incremento degli acquisti dei paesi UE dalla Russia, avviene alla faccia di tutte le sanzioni previste e attuate nei due anni e mezzo del conflitto e dei giganteschi quantitativi di armi, equipaggiamenti sempre più sofisticati, munizioni a iosa inviati regolarmente dalle stesse nazioni UE, dalla Gran Bretagna e, of course, dagli Usa.
Tecnicamente, però, l’Unione europea ha vietato l’acquisto di petrolio dalla Russia, e non di GNL: motivo per cui quello di gas naturale è salito alle stelle.
Tutto questo, poi, è stato influenzato dal sabotaggio del gasdotto Nord Stream 2 di un anno fa esatto, ora ammesso perfino da Kiev, dopo che per mesi e mesi la Russia del ‘macellaio’ Vladimir Putin era stata incredibilmente accusata di un clamoroso harakiri: aver cioè ideato e messo in pratica un atto terroristico contro se stessa, visto che il gasdotto è stato interamente finanziato dal Cremlino per portare il gas in Europa, passando in primo luogo per la Germania, che è stata pesantemente colpita da quel sabotaggio.
Solo grazie alle tempestive ed efficacissime inchieste del reporter statunitense e Premio Pulitzer, Seymour Hersc, si è ben presto capito che la ‘regia’ del sabotaggio era riconducibile agli Usa, per mano, of course, della onnipresente CIA.
Di seguito, sempre a proposito di Ucraina, vi proponiamo la lettura di due interessanti articoli.
Il primo, pubblicato dall’ottimo sito di contro-informazione, ‘Renovatio 21’, è dedicato alle fresche, farneticanti affermazioni del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, un tipo che parla sovente a ruota libera, senza neanche rendersi conto, spesso e volentieri, di quel che dice: e per un ministro degli Esteri, soprattutto coinvolto in un conflitto del genere, e quindi in un frangente storico così delicato, ciò è particolarmente grave. Ricordiamo che Kuleba era molto stimato dal nostro ex ministro degli Esteri, Giggino Di Maio, l’ex bibitaro del ‘San Paolo’ – ora stadio ‘Maradona’ di Napoli – che oggi ‘dirige’ l’orchestra UE per le operazioni geopolitiche (soprattutto con riferimento agli scambi commerciali e l’acquisto del greggio) con i paesi del Golfo.
Incredibile ma vero.
Mentre il secondo è tratto dallo stimolante blog ‘Maurizio Blondet & friends’ e si intitola “Il consigliere di Biden contava di proclamare la disfatta di Putin… e dichiarare il suo processo di Norimberga”.
LINK
“State zitti”: la risposta di Kuleba agli europei che osano criticare Kiev e la sua offensiva”
Il consigliere di Biden contava di proclamare la disfatta di Putin
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