Impegnati nella sceneggiata sul conflitto tra i cattivi (gli italiani eticamente sani che denunciano il sessismo di Giambruno e i buoni che lo assolvono) i difensori d’ufficio della corte Meloni non colgono la stridente contraddizione che alimenta la canea organizzata per evitare che il fidanzato della premier, oggetto di censura universale, coinvolga nello scandalo la madre della loro adorata a figlioletta. In sostanza: gli innocentisti accusano i giustizialisti di impedire il diritto di esprimere liberamente il pensiero, se pensiero si può definire la farneticazione di Giambruno (“Se le donne bevono troppo poi si espongono alle violenze del lupo”). Fingono di non sapere che così, a loro volta, negano ai giudici del fidanzato della Meloni di manifestare il proprio pensiero. Risultato: la coppia Giorgia-Andrea non si scoppia e grazie all’assordante silenzio della premier, cala il silenzio anche su questa disavventura. A proposito dei fidanzati Meloni-Giambruno, il detto popolare, calza a pennello il detto “Dio li fa e poi li accoppia”. Aleggia sui cieli di Palazzo Chigi e dintorni la legittima domanda: “Com’è che “Yo soy Giorgia, donna, madre, e soprattutto cristiana” non santifica con il matrimonio la convivenza con Giambruno? Il quale, è oggetto di una tempesta mediatica di polemiche per le frasi choc, che hanno assunto la connotazione di colpevolizzazione della vittima, detto in inglese di victim blaming. Le sue esternazioni hanno rivecuto un’eco internazionale, riportate su testate estere come Ouest-France, l’agenzia Reuters, The Telegraph, El Paìs, The Guardian, eccetera…In Italia aspre critiche di 5 Stelle, Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e +Europa. Fuoco amico da parte dell’eurodeputata di Forza Italia Alessandra Mussolini, Accuse dell’influencer e imprenditrice Chiara Ferragni, delle cantautrici Fiorella Mannoia e Ornella Vanoni di Mentana, direttore del TG di La7. Giambruno non è nuovo a subire contestazioni. A luglio parlando con Vittorio Feltri si associato ai negazionisti che escludono la responsabilità umana per il cambiamento climatico. Sempre nel caldo di luglio, quando è arduo ragionare lucidamente, ha risposto poco diplomaticamente al ministro della Sanità tedesco, che prevedeva difficoltà dell’Italia in tema di turismo per l’eccesivo caldo estivo: “Se non ti sta bene stai a casa tua. Stai nella Foresta Nera”. A fine giugno il conduttore annunciando un servizio di cronaca (tg4) da testualmente detto:“Torniamo a occuparci dello sparimento della bimba”. In apertura di una puntata di ‘Diario del giorno’, che conduce, in stato di confusione, chiamò Matteo Messina Denaro, “Stefano”.
Bisogna capirla, povera Rita: la morte del suo cagnolino Pedro l’ha prostrata e incattivita e allora è da assolvere senza penitenza per la difesa del prode Giambruno conduttore di un programma Mediaset, network dei berlusconiani a cui la Dalla Chiesa deve visibilità e i 15mila euro al mese come deputata eletta con Forza Italia. La signora, che se il padre fosse in vita non le risparmierebbe sculacciate e il fratello politicamente agli antipodi le tirerebbe volentieri le orecchie, difende rabbiosamente l’indifendibile fidanzato della Meloni.
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