SFASCISTI ALLO SBARAGLIO / E ORA LA COMMISSIONE TRIDICO…

L’esecutivo fascistoide di Giorgia Meloni è ormai alla frutta.

E a poco servono le scorribande estere delle premier, che corre dal capo della Casa Bianca Joe Biden per genuflettersi e tramutarsi in un comodo scendiletto. E per abbracciarsi con la commissaria UE Ursula von der Leyen di cui aveva raccontato prima delle elezioni peste e corna.

Penose sceneggiate agostane.

E che il governo peggiore della nostra storia stia dando i numeri è testimoniato, come ultima ‘chicca’, dalla trovata del capogruppo FDI, tal Tommaso Foti, quella di dar vita ad una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’ex presidente dell’INPS Tridico, per il reddito di cittadinanza.

Una follia allo stato puro. Da TSO immediato per Foti & camerati al seguito.

Ormai sappiamo tutti, da decenni, che le Commissioni parlamentari d’inchiesta sono una totale e regolare presa per il culo di tutti gli italiani: non hanno alcun potere, e quel poco non lo esercitano nemmeno, timorose di disturbare i manovratori. Avete mai saputo di una Commissione che abbia cavato il classico ragno dal buco nero di uno dei tanti misteri italiani?

Di una delle tante stragi di Stato, oppure dei Depistaggi che hanno contraddistinto la nostra lurida storia?

Macchè.

Tommaso Foti. Sopra, la premier Meloni alla Casa Bianca con Biden

Del resto, ne abbiamo una in cantiere da un paio di mesi e che non riesce nemmeno a decollare, quella sul Covid.

Altra farsa: se mai dovesse nascere, sarebbe già azzoppata, perché avrebbe un perimetro di indagine totalmente ridicolo. Ossia, chi ha rubacchiato sui tamponi oppure sui banchi a rotelle: bazzecole, pinzellacchere, bruscolini o se preferire pagliuzze rispetto alle travi.

Che stanno tutte nelle gigantesche responsabilità governative (fino ad oggi coperte dalla magistratura) nei mesi bollenti della pandemia, quando è stato attuato il diktat killer ‘Tachipirina e Vigile Attesa’ griffato Roberto Speranza e sono ‘scientemente’ state negate le cure, i farmaci che avrebbero potuto salvare le vite di decine di migliaia di persone.

E poi, quando sono entrati in commercio i vaccini, non aver minimamente controllato sulla loro efficacia e sicurezza, pari a zero, visto che si trattava (e ancora si tratta) di vaccini sperimentali che stanno producendo caterve di morti in mezzo mondo per i terrificanti ‘effetti avversi’, soprattutto tumori o patologie spesso letali a carico del sistema cardiocircolatorio.

Ma torniamo a bomba. Ossia alla Commissione invocata dai fascisti sul Reddito di Cittadinanza.

La ‘Voce’ ha più volte sottolineato le macroscopiche ‘anomalie’ sulla concessione del reddito a chi non ne aveva assolutamente diritto, soprattutto in una regione come la Campania. Così come è successo per l’assurdo bonus casa al 110 per cento, musica per le orecchie di tutti i profittatori e faccendieri.

Ma su queste vicende deve intervenire solo e unicamente la magistratura, le forze dell’ordine, in primis la guardia di finanza.

Come mai i fascisti che come gli Unni occupano le stanze del governo non se ne fottono minimamente delle storica evasione fiscale, anzi la incentivano con le sparate salviniane contro le tasse?

Come mai non adottano un provvedimento Uno di numero contro gli extraprofitti realizzati dalle compagnie petrolifere che vedono salire i guadagni alle stelle sulle pelle dei cittadini?

Come mai il governo fascista non se ne fotte dei pensionati che muoiono di fame, costretti a ‘non vivere’ ormai più perché la pensione minima da 600 euro li porta solo progressivamente al cimitero?

E perché dobbiamo sorbirci ogni tre mesi le ridicole sceneggiate della premier Meloni che dice consapevolmente il falso sull’aumento delle minime? Quando gli ultimi ‘ritocchi’ sono stati di 35 euro al mese appena insediata e 8 euro e mezzo un mese fa, e solo derivanti dagli scatti Istat?

Perché gli italiani sono costretti a sopportare l’ennesima beffa, sotto forma di mancia per i 383 euro all’anno (non al mese, come ingenuamente tanti avevano creduto) per il carrello della spesa?

Dei minimi salariali da dover alzare, però, guai a parlarne: tutto rimandato a settembre.

E tutta da ridere la boutade del solitamente serioso Tajani, il neo segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri (però sempre surclassato dalla giramondo Meloni): “Non ci basta aumentare i minimi. Vogliamo salari ricchi”.

Ma ci faccia il piacere, avrebbe commentato il mitico Totò.

 


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