ALBERTO VERONESI / IL “VOLO” DEL MAESTRO BENDATO DAL PD A FDI

Volta la pagina dello spartito con disinvoltura da maestro, così come volta la gabbana ad ogni tornata politica.

Ma ai Geni, ai Vate (senza alcuna consonante al seguito), ai Maestri appunto tutto è concesso.

Stiamo parlando del sommo direttore d’orchestra Alberto Veronesi, figlio del super-oncologo delle nostre storie mediche, re Umberto e reduce della ‘performance’ al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago.

Prima di ‘scoprire’ l’ultima magia, ecco qualche notarella politica.

Nel 2020 il Maestro si candida con la maglietta del PD alle comunali della sua Milano.

La passione viene gareggiando, ed ecco che la bacchetta magica vira in direzione Terzo Polo per le amministrative 2022: corre per la poltrona di sindaco a Lucca, ma fa flop.

A questo punto ‘annusa’ il vento e l’aria che tira. Quindi, a febbraio di quest’anno, 2023, opta per Fratelli d’Italia, sceglie il partito della premier Giorgia (alla quale dedicherà di certo una prossima sinfonia) e alle regionali lombarde offre la sua candidatura per spalleggiare il candidato del centro-destra, il governatore uscente (e riconfermato) Attilio Fontana.

Nel giro di tre anni un Volo (dirigerà anche il mitico Trio?) sinistra-destra che più acrobatico non si può! Ma ai Vate (sempre senza alcuna consonante aggiuntiva) ogni licenza poetica o musicale, oppure politica è ampiamente concessa.

Torniamo alla recentissima Opera Maxima. La direzione bendata della ‘Boheme’ allo storico appuntamento di Torre del Lago.

“Non voglio vedere queste scene”, la sua pezza a colori, che si arricchisce di altre, penose pezze strada facendo. “Ho preso questa decisione perché questa scenografia e questa regia non c’entrano niente con l’opera del Maestro. Ho deciso di continuare a dirigerla perché è mio dovere istituzionale farlo come presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane. Malgrado Gayral sia un grande regista, le sue scelte non sono in linea con il capolavoro di Puccini”.

Christophe Gayral. Sopra, Alberto Veronesi

Ma quale orrendo scempio, quale profanazione aveva commesso il regista francese Christophe Gayral?

Quella di aver voluto ‘attualizzare’ il testo pucciniano, ambientandolo, invece che nella Francia del 1830, in quella del maggio ’68.

Così spiega Gayral, che ha preferito signorilmente glissare sulla offensiva esibizione del ‘direttore bendato’: “I giovani del Sessantotto, come quelli di oggi, cercavano certezze per il loro futuro. Quindi il Sessantotto mi è sembrato il contesto ideale anche perché le vicende della Bohème si inseriscono in un quadro politico, ossia la rivoluzione del 1830, Le Trois Glorieuses della Francia, e i nostri bohemien sono artisti che mettono in discussione la società in cui vivono”.

Comunque Maestro Veronesi è in buona compagnia. Quella del Vittorio Sgarbi che ha appena ripreso a ‘sbroccare’, come successo pochi giorni fa al ‘Maxxi’ di Roma dove se ne è uscito con sfilze di volgarità sessiste da bar di periferia e neanche.

Aveva appena detto il sottosegretario alla Cultura, retto dal numero uno della Sub-Cultura, Genny Sangiuliano: “Quella regia stupra il capolavoro pucciniano”, tanto per continuare nello spartito degno della La Russa-Grillo band. Aveva addirittura suggerito al Maestro Veronesi di non dirigere l’opera; al che il Vate (per la terza volta senza consonanti al seguito) ha replicato: “mi inventerò qualcosa”.

La bandana sugli occhi, appunto.

Una trovata che il pubblico ha immediatamente giudicato, a ‘suon’ di fischi e pernacchie perfettamente intonate. Ed una salva di “buffone”, “scemo” e “vergogna” ben assestati.

Vittorio Sgarbi

A quanto pare la direzione dello storico Festival Puccini ha deciso di tagliare ogni rapporto con il Maestro. Che quindi non dirigerà più il prossimo concerto, previsto tra circa un mese. Nè altri, almeno nel luogo cult per lo storico direttore de la ‘Boheme’, Torre del Lago.

Auguriamoci che, per il prossimo appuntamento, il regista Gayral possa prevedere un ‘aggiornamento’ e una nuova ‘ambientazione’ nella bollente banlieu di Parigi.

Vero Vate?

 

P.S. Si vede che le direzioni d’orchestra ormai virano tutte a destra. Come dimostra il caso di Beatrice Venezi, la numero uno dei Maestri al femminile. E’ stata arruolata come super consulente musicale dal ministro della (sub) Cultura, il Sangiuliano appunto. Ha sempre ostentato e continua ad ostentare (con grande coerenza, va detto) la passata militanza fascista del padre, tra i più accesi fans, nel corso degli anni, di ‘Forza Nuova’, la formazione ‘nazi’ fondata e animata da Roberto Fiore, condannato a 8 anni e mezzo di galera e per altrettanti anni latitante d’oro (ha macinato affari con la pala) a Londra, ben protetto dai servizi segreti britannici. Fiore, non va dimenticato, è stato ad ottobre tra i primi ospiti ‘eccellenti’ invitati a palazzo Madama dalla seconda carica dello Stato, Ignazio Benito La Russa.

 

 

LINK VOCE

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