Pacchia: bazza, fortuna, manna, ma per chi?

Una vera pacchia per chi racconta quotidianamente il marasma della politica, dei politici: come un boomerang, lo spocchioso “è finita la pacchia” della borgatara della Garbatella’ le finisce in testa. Lei, stoicamente sopporta il vulnus e lo maschera dicendo bugie, con la complicità dei media occupati militarmente. “Finita la pacchia in Europa”, aveva minacciato e l’Europa ha risposto con lo stop agli accordi sui migranti. Il no all’accordo, che scoop per il giornalismo di opposizione, gli arriva dal fuoco amico di Polonia e Ungheria, suoi alleat. Se non bastasse è duello senza feriti Salvini-Tajani. Il leghista e non Fratelli d’Italia, come sarebbe scontato, pretende che la fascista Le Pen partecipi al sodalizio del centrodestra europeo, Tajani, fiduciario di Forza Italia, contesta: “Mai con la Le Pen”. In mezzo c’è lei, “Yo soy Giorgia” e altro che pacchia. Anche sul Mes è guerra civile tra alleati dell’esecutivo. Grane out? Macché: l’amica della premier, al secolo Garnero, in arte Santanché, è nel bel mezzo di una bufera, in quanto imprenditrice coinvolta in guai indagati dalla magistratura e da ultimo dalla scoperta di centinaia di multe non pagate (onorata una su 462, secondo l’accertamento del ‘Fatto Quotidiano). L’indagine riguarda sanzioni per non aver rispettato zone a traffico limitato e divieti di sosta nella città di Milano, multe notificate a una potente Maserati da 300 cavalli, collegata all’ecopass personale della ministra del turismo. Come esempio di scorrettezza istituzionale non c’è male.

Dopo la disfatta diplomatica a Bruxelles, suona funerea la minaccia che Giorgia Meloni indirizzò alla Ue. “E’ finita la pacchia” si è dimostrata una dichiarazione da dilettante allo sbaraglio”. Per chi è davvero finita? Conte (5Stelle): “Per Giorgia Meloni e le sue bugie, dal Mes alle trivelle, passando per migranti e Pnrr. Lotta all’illegalità? Come conduce questa battaglia? Concede favori e sconti ai corrotti, a chi non ha pagato le tasse, a chi vuole andare in giro con tasche piene di contante, smontando la Spazzacorrotti”.

Paradosso: il ministro gaffeur della Cultura bacchetta gli sgarbi di Sgarbi, il suo turpiloquio sul c…o (sul membro maschile, osannato), sulle prestazioni sessuali di donne oggetto di machismo, i presunti rapporti sessuali con 1.500 donne, record personale  dichiarato dal sottosegretario alla cultura. Sangiuliano prende le distanze, ma solo verbalmente: “Sono da sempre lontano da manifestazioni sessiste, dal turpiloquio, cose inammissibili in luoghi di cultura per chi rappresenta le istituzioni”. Ma la rampogna non si accompagna con la proposta di dimissioni. Ecco la pacchia. Sarà sconfitta dal tribunale? La sequenza di assoluzioni dei politici metterebbe in dubbio la condanna di Sgarbi. Ma comunque, domani si riunisce la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. Si occuperà di un processo penale e di uno civile, imputato Sgarbi. Lo hanno denunciato due consiglieri di Trieste, definiti dal critico “Inetti pagati 6mila euro al mese per dire castronerie, che con i loro argomenti inesistenti si rivelano onanisti, con la destra e con la sinistra”. Lo ha denunciato Mara Carfagna, vice presidente della Camera, oggetto di insulti in Parlamento. Signora Meloni, pensa ancora che con lei sia finita la pacchia e per chi?


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