La potenza delle immagini racconta senza alcun dubbio l’ambiguità a cui spesso inducono le parole. La riflessione quotidiana per Facebook di questo 5 giugno è volutamente contenuta, perché corredata da una sequenza di immagini che fugano ogni dubbio sulla stretta contiguità del governo di destra-destra con il fascismo, vanamente negata.
Festa della repubblica, sfilata delle forze armate. Già lo sfoggiare potenza bellica dovrebbe Ma cedere al volto pacifista della Repubblica, esplicito nella carta costituzionale. Invece, infuria la polemica, giustamente innescata dagli scrittori Michela Murgia e Roberto Saviano, per il saluto fascista alla parata del 2 giugno: giudicano il ‘caso’ un segnale del processo di normalizzazione del fascismo. Un video postato con il titolo “Entra in parata col saluto romano” mostra un militare che apre il passaggio degli incursori della Marina, alza il braccio in alto e resta così per alcuni secondi, prima di portarlo alla fronte per il saluto. Per Michela Murgia il gesto è inequivocabile: “Tutto normale, perché sono anni che va avanti il processo di normalizzazione del fascismo. Se il senso del video non fosse chiaro, cercate ‘X flottiglia Mas’ su Wikipedia”. In riferimento al presidente del Senato: “È subito chiaro perché La Russa sorrida tanto e faccia il segno della vittoria”. Nel mirino degli scrittori, ci sono anche gli incursori in basco verde del Comsubin, che giunti alla tribuna autorità hanno gridato: “Decima”. Una parola che come dice Saviano “Durante la festa della Repubblica democratica, sarebbe un omaggio al corpo militare fascista X Mas, comandato da Junio Valerio Borghese, che combatté a fianco dei nazisti con il compito di rastrellare i partigiani e fronteggiare gli alleati”. Dicono i difensori d’ufficio del governo che il ‘gesto’ è nel rituale storico della parata, ma l’affermazione è facilmente smentita. Il saluto a braccio alzato non ha precedenti nelle sfilate del 2 giugno.
Ps Il sovranismo di Meloni? Svendita di Ita Airways. Sic dixit ‘Yo soy Giorgia’:“Fratelli d’Italia continuerà a lavorare per dare all’Italia un governo di patrioti, che torni a difendere l’interesse nazionale italiano, che torni ad avere una grande compagnia di bandiera (ITA) degna di una potenza economica, industriale e culturale come l’Italia. Mi auguro che il presidente Draghi smentisca l’ipotesi di un’accelerazione del processo di vendita di Ita a Lufthansa”. Morale della favola, eccolo: l’Ita, ex Alitalia, svenduta proprio alla tedesca Lufthansa dalla patriota Meloni.
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