“Napule è mille culure…Napule è na’ carta sporca e nisciuno se ne importa” (Nino Daniele)
Nell’incanto del grande ‘slargo’, raccontato dall’esauriente “Piazza Plebiscito e la città, un bel volume che include ricchi approfondimenti storici, preziosi contributi di qualificati esperti di architettura urbana e sobrie chiose aneddotiche, due giorni fa ha ospitato le magie del prologo spettacolare della festa di domani sera, a conclusione dell’impresa scudetto che fa impazzire di gioia e regala orgoglio campanilistico alla meravigliosa gente di Napoli.
Euforia contagiosa e non esiste vaccino che la possa contenere, felicità condivisa dagli 80 milioni di entusiasti follower sportivi e specialmente dai napoletani che in cerca della fortuna sono diventati cittadini del mondo e in Italia contribuiscono operosamente al benessere del Nord.
Sembra dettato da enfasi estatica, da cieco amore questo esordio dell’inno per la città che domani ospiterà duecentomila ‘invasori’, soggiogati dalla Grande Bellezza del golfo dominato dal profilo del Vesuvio, di Capri, sirena dall’irresistibile fascino: no, non sembra, è proprio un incipit da innamorati. E come non invaghirsi? Napoli è cultura millenaria, ha inglobato in un dare-avere simbiotico il lascito di eccelse civiltà: della Grecia, della romanità, di Francia e Spagna.
L’atteso tripudio di folla, invitata alla festa ‘tricolore’ di questo storico giugno napoletano, succede a settimane di gioia e allegria coinvolgente per gli azzurri campioni d’Italia. È la prima settimana dell’estate di fuoco che si avvicina, ha vissuto due anticipazioni del clou di domani sera. La piazza gremita del Plebiscito, rivisitata con una scenografia hollywoodiana, ha raccontato la Napoli capitale mondiale della musica, gran cerimoniere Gigi D’Alessio. Appena smaltito lo stupore per la sbornia di dirompente napoletanità, una nuova seduta di laurea e 110 e bacio accademico per il secondo round televisivo di Massimo Ranieri.
“Scaldati i muscoli”, come farà la piazza grande di Napoli a contenere la marea umana di napoletani e turisti, le molte decine di migliaia di esuberanti festaioli? Risposta difficile. È invece legittima la rivendicazione di Napoli e del sud del Paese perché siano impedite le conseguenze dell’autonomia regionale sbilanciata a favore del nord.
Se Roma è la capitale d’Italia e Milano dell’economia avanzata, europea, Napoli e il sud sono naturali attrattori del turismo, importante risorsa del bilancio nazionale e bacino culturale di intelligenze da trattenere nel Mezzogiorno del Paese.
(in apertura, un quadro di Luciano Scateni)
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