Ma quanti folgorati sulla ‘via Giorgia’

A poppa della barca FdI, sventola la bandiera con la fiamma tricolore. Ressa per salire a bordo. È l’ora ics delle conversioni. Chi frequenta la storia sacra conosce il significato di “folgorato sulla via di Damasco”. Si racconta che Paolo di Tarso, terribile persecutore dei cristiani, mentre li inseguiva per bloccare una loro fuga, appunto sulla strada che porta a Damasco, fu colpito da una lce abbagliante che lo accecò. Gli giunse una voce possente: “Saul, Saul, perché mi perseguiti?” E lui: “Chi sei o Signore?” e la voce: “Sono Gesù che tu perseguiti” Paolo si convertì al Cristianesimo e divenne santo. Morale della favola: ora, sulle vie alternative di Damasco, brillano le luci abbaglianti dei potenti, dei ricchi, dei despoti, di chi governa.  Erdogan, nonostante le nefandezze antidemocratiche di cui è responsabile, è stato riconfermato numero uno della Turchia. Sconfitto l’antagonista, propugnatore di libertà e giustizia sociale. In Italia il potere se ne sta ben stretto nelle mani fameliche della Meloni, consapevole di tenere in piedi il consenso con una capillare distribuzione di nomine appetibili. Bussano alla sua porta politici, manager, giornalisti, disoccupati eccellenti, artisti, cantanti, scrittori. Qualche nome: Sgarbi, Rita Dalla Chiesa sorella di Nando, notoriamente progressista, Iva Zanicchi, Lorella Cuccarini, Barbareschi, eccetera, eccetera. Rita  Dalla Chiesa, approdata in Forza Italia, con il partito indagato dalla magistratura per collusione con la mafia, responsabile  della morte che ha ucciso il generale, suo padre, è membro della commissione di vigilanza e  dalla sua collocazione politica, afferente a Berlusconi-Mediaset critica ‘aspramente’  chi sostiene che la direzione Rai e il governo facciano terra bruciata nel servizio pubblico. Strilla: “Fuori tutti, e dentro gli amici degli amici. Niente di più vergognosamente falso”. Laura Pausini, star internazionale della musica leggera, nello speculativo intento di non inimicarsi palazzo Chigi, rifiuta di cantare “Bella ciao” ma c’è di peggio, di molto peggio. Il cosiddetto centro della politica italiana, a cui dichiara di appartenere Renzi, il fu premier del Pd (ora all’1,5 di ‘like’ popolari) offre alla Meloni sé stesso e i suoi fedelissimi come supporto. La metamorfosi ricorda da vicino le folgorazioni sulla via del potere. Il merito di un vero capolavoro di mimetismo lo esibisce la cantante Arisa, sì la stessa che all’inizio della carriera canora sembrava una timida giovinetta. Nel corso di un’intervista che avrà mandato in estasi i followers del gossip, ha dichiarato: “La Meloni mi piace, mi è simpatica. È veramente una che può portarci ad alti livelli, ha la cazzimma e noi serve una persona così”. Espressione colorita, ma efficace. A Napoli premia chi è abilmente autoritario. Sulle sessualità ‘altre’, critiche veementi e lodi alla Meloni, notoriamente anti Lgbt: “Sui quei diritti Giorgia è una mamma severa”. Ora c’è chi non vuole che Arisa rappresenti il Pride e chi l’accusa di endorsement rivolti alla Meloni per convenienza. La replica: “Ci vediamo il 10 al pride”’. Con quale coraggio protestano i social?

Altri, prima o poi saranno folgorati nel procedere sulla via di destra. Agli antipodi è candidato all’epurazione chi osa manifestare opposizione al pensiero unico di “Yo soy Giorgia”. tri

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