EOLICO / UNA “BUFALA GREEN”, SECONDO NON POCHI SCIENZIATI

La grande bufala dell’eolico.

Non c’è solo Vittorio Sgarbi tra i più feroci critici sul fronte dell’energia prodotta dal vento – soprattutto per motivi paesaggistici – ma si fa sempre più folto il numero degli scienziati che smontano una delle tante ‘green fakes’.

Ultimo in ordine di tempo, ma in pole position per il prestigio accademico, è il britannico Wade Allison, fisico, matematico, docente all’Università di Oxford, ricercatore al CERN e componente del prestigioso ‘Kable College’.

In un fresco saggio dedicato ai sempre più gravi problemi del Regno Unito per quanto concerne gli approvvigionamenti di energia elettrica, si scaglia in modo particolare contro l’eolico.

Il saggio, titolato “L’inadeguatezza dell’energia eolica” è stato appena pubblicato dalla ‘Global Warming Policy Foundation’.

Wade Allison

“L’energia eolica fallisce su ogni punto”, è il primo giudizio al vetriolo. “I governi – aggiunge – stanno totalmente ignorando prove schiaccianti e ricorrono a spacconate piuttosto che ad analisi ragionate”.

Nel loro complesso, sostiene, le energie rinnovabili (‘green’ o pulite, se preferite) forniscono un “contributo estremamente debole” alla soluzione del problema energetico. E si spinge ad affermare che l’energia prodotta in questo modo “non sarebbe in grado di fornire l’energia necessaria a sostenere nemmeno una piccola popolazione globale prima della rivoluzione industriale con uno standard di vita accettabile”.

Cifre e dati scientifici alla mano, Allison dimostra che con una velocità del vento di poco superiore ai 30 chilometri orari, la potenza prodotta da una turbina eolica è pari a 600 watt per metro quadrato. E fa un raffronto: per fornire la stessa potenza della centrale di Hinkley Point – ossia 3.200 milioni di watt – ci vorrebbero ben 5 milioni e mezzo di metri quadrati di superficie occupata da turbine.

Commenta il ‘Daily Skeptic’: “Si noti che tutto ciò dovrebbe essere del tutto inaccettabile per coloro che hanno a cuore gli uccelli e, in genere, tutti gli ambientalisti. Naturalmente, questa preoccupazione non sembra essersi concretizzata fino ad oggi. Si calcola che ogni anno milioni di pipistrelli e uccelli vengono  massacrati dalle turbine eoliche a terra”.

Il fenomeno – viene spiegato – coinvolge anche la fauna marina.

Un esempio per tutti: al largo delle coste del Massachusetts stanno per partire i lavori per la realizzazione di un gigantesco palo eolico che può ferire – secondo alcune stime – almeno un decimo delle rare balene bianche del Nord Atlantico. E già sulla costa del New Jersey sono state rinvenute decine di balene spiaggiate.

Scrive il sito di controinformazione ‘Renovatio 21’: “Quando le fluttuazioni del vento vengono prese in considerazione nella formula di Allison, le prestazioni del vento peggiorano sensibilmente. Se la velocità del vento diminuisce della metà, la potenza disponibile diminuisce di un fattore otto. Quasi peggio – osserva Allison – se la velocità del vento raddoppia, la potenza erogata aumenta di otto volte e la turbina deve essere spenta per la sua stessa protezione”.

E ancora: “Allison fa l’esempio del marzo 2022: per otto giorni alla fine del mese, la produzione di energia sarebbe crollata, presumibilmente, perché la velocità del vento si è dimezzata. La perdita giornaliera di 8,8 GW nel periodo è stata notata essere 1.000 volte la capacità della batteria di accumulo di rete più grande del mondo, a Moss Landings in California. Quando si tratta di enormi batterie necessarie per immagazzinare energia rinnovabile, Allison rileva i problemi di sicurezza, nonché la carenza di minerali”.

Conclude in modo lapidario Allison: “Da qualunque parte la si guardi, l’energia eolica è inadeguata. E’ intermittente e inaffidabile; è vulnerabile; è debole, con una vita breve”.

Peggio che andar di notte.

Ma ecco i pareri di altri scienziati.

Secondo il fisico nucleare Wallace Manheimer, “l’infrastruttura intorno all’eolico e al solare non solo fallirà, ma costerà trilioni di dollari, distruggerà grandi porzioni dell’ambiente e sarà del tutto inutile”.

Stando alle recenti stime del matematico statunitense Francis Menton, che ha preso in esame gli ultimi rapporti ufficiali sui costi, “anche nelle ipotesi più ottimistiche, il costo dello stoccaggio dell’energia in batterie potrebbe essere alto quanto il Pil di un Paese”.

Nel 2021, lo scienziato Simon Michaux ha informato il governo finlandese che non c’erano sufficienti minerali al mondo per fornire tutte le batterie necessarie per arrivare al tanto agognato ‘Net Zero’. Aggiunge Menton: “è difficile evitare la conclusione che le persone che pianificano la transizione Net Zero non hanno idea di cosa stanno parlando e facendo”.

L’eolico, già da molti anni, ha comunque rappresentato una forte ‘attrazione’ per le mafie in vena di riciclaggio e diversificazione dei loro investimenti ‘puliti’ (sic).

In Sicilia ci ha puntato forte lo stesso Matteo Messina Denaro.

In Calabria le più forti ‘ndrine si sono rimboccate le maniche per costruire parchi eolici su parchi eolici.

Ma il primato per il tempismo va attribuito alla camorra campana: infatti, addirittura ad inizio anni ’90 (quindi trent’anni e passa fa) un grosso clan legato alla vecchia NCO (Nuova Camorra Organizzata) di Raffaele Cutolo investì in modo massiccio nelle pale eoliche: lo fece non da noi, ma in Germania!

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