SILICON VALLEY BANK IN CRAC / UN ALTRO TSUNAMI LEHMAN IN ARRIVO?

Il rischio ‘Lehman Brothers’ che fece impazzire i mercati finanziari  occidentali 15 anni fa è di nuovo dietro l’angolo.

L’effetto a catena potrebbe scatenarsi in un baleno e sta già coinvolgendo diversi altri grossi istituti di credito a stelle e strisce.

Non c’è ancora la corsa agli sportelli ma quasi.

Secondo le news, il fondatore di ‘Tesla’ e neo proprietario di ‘Twitter’, Elon Musk, sarebbe pronto ad accollarsi la patata bollente, acquisendo il controllo della ‘Silicon Valley Bank’      praticamente sull’orlo del crac.

Tutto ciò succede dopo che due colossi nel settore delle criptovalute hanno alzato bandiera bianca.

E allora? Un anno di conflitto in Ucraina sta finendo con il mandare all’aria il sistema finanziario del paese più ricco e forte del mondo? E non doveva invece, soprattutto ‘grazie’ alle sanzioni a raffica decise dall’amministrazione Biden e ratificate dalla scodinzolante UE, verificarsi esattamente il contrario, ossia  crollo verticale dell’economia e della finanza russa?

Elon Musk

Ad Oriente lo scenario che si sta delineando, invece, è di tutt’altro tenore. La Russia sembra non subire i contraccolpi sperati dall’Occidente. Anzi, si intensificano sempre più gli accordi commerciali tra il Cremlino e la gran parte dei paesi asiatici. Contemporaneamente, si rinsaldano i rapporti economici,  commerciali e di cooperazione all’interno del gruppo dei BRICS (acronimo di Brasile-Russia-India-Cina-Sudafrica), al quale stanno chiedendo di aderire diversi paesi che una volta si definivano ‘in via di sviluppo’, soprattutto sudamericani e africani.

A quanto pare le riserve auree della Russia – un po’ il termometro della forza finanziaria di un Paese – si sono notevolmente rafforzate nel corso degli ultimi dodici mesi.

L’ultimo, interessante reportage dell’ottimo analista economico e geopolitico Pepe Escobar, che abbiamo pubblicato ieri nella sezione ‘Potere’, documenta una forte effervescenza asiatica stimolata dalla Russia.

E allora? Al solito, l’Europa – e l’Italia in particolare, vaso di coccio tra i vasi di ferro – non sa che pesci prendere (anzi prende sempre quelli sbagliati, su ordine di Washington) e rischia il collasso a breve, nonostante le rassicurazioni di facciata: del resto lo vediamo con i nostri occhi tutti i giorni facendo la spesa, con prezzi raddoppiati se non triplicati, pensioni di fame aumentate di 30 euro (una vera presa per il culo per l’esercito dei costretti alle minime sociali, neanche più di pura sopravvivenza) e con una disoccupazione che rischia di esplodere come uno tsunami da un giorno all’altro.

Elly Schlein

E poi un governo Meloni incapace di tamponare le falle, solo in   grado di collezionare provvedimenti senza senso, autore di vergognose retromarce (come nel caso del decreto immigrazione). Già dopo pochi mesi dal voto del tutto screditato in Italia e all’estero.

L’opposizione, a questo punto, avrebbe un campo non largo ma larghissimo, per dare una spallata ad un esecutivo già alla frutta. Servirà il neo segretario Elly Schlein per questa mission non impossible capace di ridare voce, fiato, ossigeno ai cittadini e di sperare che una buona volta qualcosa cambi per davvero?

Ce lo auguriamo di cuore.

Intanto, vi proponiamo una interessante analisi (il titolo: “Silicon Valley Bank: quando fallisce una banca ‘seria’, il problema…”), pubblicata su ‘Contropiano’, circa quanto sta succedendo negli Usa e che potrebbe avere devastanti ripercussioni in Occidente, quindi anche da noi. Basta cliccare sul link in basso per leggerla.

 

LINK

Silicon Valley Bank. Quando fallisce una banca “seria”, il problema è grosso

 

 

SVB, fuga di Capitali dagli Usa? La previsione dell’economista Peter Schiff


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