ANTHONY FAUCI / NEGLI USA SOTTO ATTACCO POLITICO E GIUDIZIARIO

Piove sul bagnato per il ‘povero’ (sic) Anthony Fauci, fino a qualche mese fa consulente speciale del settimo presidente Usa (Joe Biden) e ora travolto da uno tsunami giudiziario.

Non bastavano i riflettori accesi da due procuratori generali che lo accusano per il ‘Wuhangate’, ossia i fondi partiti dal ‘suo’ NIAID (il ‘National Institute for Allergy and Infectious Deseases’ guidato dal 1984 al 2022) e arrivati al famigerato Istituto di Virologia a Wuhan, come la ‘Voce’ ha più volte documentato; e per le indebite pressioni sui social media affinchè affiancassero la politica dell’amministrazione Biden sul contrasto al Covid e censurassero i pareri controcorrente, pur se espressi da autorevoli scienziati.

Adesso è partita all’attacco anche la ‘Sottocommissione sulla pandemia di Covid’ istituita dalla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. E sapete cosa ha subito fatto sapere? Di “essere in possesso di prove” sulle pressioni (il termine usato è “indusse”) esercitate da Fauci perché venisse predisposto un articolo scientifico (di tutta evidenza da pubblicare su una ‘autorevole’ rivista, come è successo all’inizio della pandemia con un intervento contro l’uso dell’idrossiclorochina confezionato da tre ricercatori farlocchi) in grado di negare la teoria dell’origine ‘artificiale’ del Covid, di negare cioè che fosse stato preparato in laboratorio, quello di Wuhan, finanziato generosamente dal NIAIDdel guru dei vaccini Fauci.

La notizia delle prove in possesso della Sottocommissione a stelle e strisce sta rimbalzando in queste ore tra alcuni media a livello internazionale: per fare due esempi, l’inglese ‘Daily Mail’ e l’americano ‘Washington Examiner’.

 

E proprio il ‘Washington Examiner’ tira fuori l’ennesima chicca.

In un’altra inchiesta, infatti, viene riportata a galla una vicenda all’epoca silenziata dai media, tale era il fulgore di Fauci-Superstar. Quella di Kristian Andersen, un docente dello ‘Scripps Research Institute’ di La Jolla, in California.

Cosa era successo? In piena pandemia, a metà 2020, Andersen segnalò alla rivista ‘Nature’ che sia lui che altri scienziati e ricercatori erano stati “sollecitati” dallo stesso Fauci per mettere in dubbio proprio la notizia circa la fuga del virus dal laboratorio di Wuhan, e quindi la produzione ‘artificiale’ del Covid-19, ormai il ‘problema’ del secolo.

Jaremy Farrar

Tra gli altri nomi eccellenti “sollecitati” dall’intoccabile Fauci, addirittura quelli di due big, come Francis Collins, all’epoca direttore del ‘National Institute of Health’ (NIH), l’equivalente del nostro Istituto Superiore di Sanità; e di Jeremy Farrar, allora direttore del ‘Wellcome Trust’ e solo due mesi fa nominato direttore scientifico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale come primo provvedimento ha preso la decisione di annullare la FASE 2 della missione a Wuhan per scoprire le origini del virus!

Come la ‘Voce’ ha più volte dettagliato, la prima missione si rivelò un flop scontato, visto che si faceva parte il controverso ricercatore Peter Daszak, titolare della ongEcoHealt Alliance’, veicolo attraverso cui i fondi sono passati dal NIAID all’Istituto di Virologia’ cinese. Daszak, of course, non poteva svelare la connection e quindi auto-accusare se stesso e il prestigioso ‘mandante’ dell’Operazione ‘Gain of Function’. E oggi Farrar decide che quella ‘verità’ non dovrà mai saltar fuori.

Quelle mail intercorse tra Fauci, Collins e Farrar – secondo il ‘precoce’ j’accuse di Andersen – sarebbero la prova del ‘depistaggio’ orchestrato dall’intoccabile Fauci. Oggi invece ‘toccato’ per ben due volte – e pesantemente – sia dalla  Sottocommissione congressuale che dalla maxi-inchiesta dei due procuratori generali, che lo hanno sottoposto, due mesi, fa, ad un interrogatorio-fiume, ben 7 ore, nel corso del quale ha fatto lo ‘smemorato’, ricordando solo un fatto: “non ho mai conosciuto Daszak”, una bugia che non sta in piedi nemmeno per un secondo.

 

E ancora in tema di ‘nascondere le scomode verità sul Covid’, sempre dagli Usa arriva un’altra notizia bollente. Riguarda gli ‘insabbiamenti’ operati, in piena pandemia, perfino dalla ‘CNN’, una delle antenne più seguite negli Usa. All’epoca la presiedeva Jeff Zucker.

Per conoscere i dettagli della vicenda, cliccando sul link in basso, potete leggere un interessante articolo pubblicato dal sito di controinformazione ‘Renovatio 21’, titolato in modo significativo: “COVID, l’ex presidente della CNN aveva ordinato al personale di ignorare la teoria della fuga dal laboratorio”. Fa proprio il paio col filone d’inchiesta dei due procuratori generali che vogliono far luce sulle pressioni esercitate dai vertici della Casa Bianca sui media (in particolare i social media) americani per appoggiare la politica sulla pandemia dell’amministrazione Biden e per censurare opinioni e pareri – anche se autorevoli – in controtendenza.

 

LINK

COVID, l’ex presidente della CNN aveva ordinato al personale di ignorare la teoria delle fuga dal laboratorio

 

 

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