G7 / OCCIDENTE FOR WAR, CINA FOR PEACE

Guerra, guerra, fortissimamente guerra.

E’ il coro che più sanguinario non si può ascoltato nel corso del G7 che si tiene a Monaco. Con l’obiettivo ormai chiaro, apertamente sbandierato senza più infingimenti, che punta solo alla vittoria dell’Ucraina e alla completa sconfitta di Vladimir Putin; e per ottenere questo bisogna raddoppiare i rifornimenti a Kiev e inviare nei tempi più brevi armi sempre più potenti e sofisticate.

Una colossale vergogna: utile, però, perché tutti gli attori in campo, ormai, hanno gettato la maschera e si stanno rivelando per quel che realmente sono.

Le parole pace, dialogo, trattativa, diplomazia non sono mai state pronunciate da alcun leader occidentale nel corso dello ‘storico’ G7 bavarese.

Unica voce nel deserto per invocare la pace come unica soluzione possibile di fronte alla minaccia della guerra nucleare e dell’Olocausto, è quella del ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.

Scorriamo quindi, in rapida carrellata, alcune frasi deliranti pronunciate, senza un minimo di vergogna, dai guerrafondai occidentali.

Apre le danze la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen: “Dobbiamo dire chiaramente a tutti che non accetteremo mai una guerra imperialista e che Putin calpesti il diritto internazionale coi piedi. Non è accettabile che i panzer vengano inviati per conquistare un Paese”.

“Dobbiamo fare in modo che le mire imperialiste della Russia falliscano e che l’Ucraina vinca”.

“Non può essere che ci vogliono mesi e anni (anni?, ndr) per inviare obici a Kiev”.

“Gli alleati devono raddoppiare il sostegno militare all’Ucraina. Dobbiamo raddoppiare e continuare il sostegno sempre più massiccio che è necessario per far fallire i piani imperialisti di Putin”.

“Dobbiamo fare la stessa cosa che abbiamo fatto nella pandemia, quando abbiamo chiesto all’industria farmaceutica di cosa aveva bisogno”.

Wang Yi. Sopra il G7 di Monaco

Certo, l’industria farmaceutica, ‘Pfizer’ in primis, ha avuto bisogno di trovare un’intesa corruttiva con von der Leyen per ottenere un contratto da 71 miliardi: un clamoroso autogol, quello di Lady Ursula, citare a mo’ di esempio la pandemia, perché il ‘Pfizergate’ che la coinvolge in pieno potrebbe portare ad esiti clamorosi, dopo il ‘tric trac’ del ‘Qatargate’.

Passiamo al Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg:  “Alcuni sono preoccupati che il nostro impegno in Ucraina possa portare ad una escalation. Non c’è alcuna opzione senza rischi. Ma il più grande rischio è che Putin vinca. Questo renderebbe tutto il mondo più vulnerabile”.

“Dobbiamo aumentare il sostegno all’Ucraina. Putin non sta pianificando la pace, ma nuove offensive. Non ci sono segnali che abbia cambiato idea. Anzi, cerca contatti con altri regimi autoritari come Iran e Corea del Nord”.

“Dobbiamo fornire all’Ucraina tutto quello che le serve per vincere”.

La vice presidente degli Usa, Kamala Harris: “Un anno dopo sappiamo che Kiev resiste. Che la Russia è indebolita. E che l’alleanza atlantica è più forte che mai”.

Il premier inglese Sunak Rishi: “La risposta della comunità internazionale all’aggressione russa contro l’Ucraina non è stata finora abbastanza forte”. Accipicchia.

La premier finlandese Sanna Marin: “Per noi è un atto di pace entrare nella NATO. Vogliamo entrarvi al più presto come la Svezia”. A tal proposito, Stoltemberg ha fatto sapere: “Dobbiamo assolutamente accelerare l’ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO. E io lavoro perché entro Vilnius (dove l’11 e 12 luglio si riuniranno in capi di Stato e di governo dei paesi NATO, ndr) siano membri della NATO”.

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi: “Sull’Ucraina siamo dalla parte di pace e dialogo”.

“Tutti i paesi devono attenersi al principio di sovranità e integrità territoriale”.

“Non ci devono essere guerre nucleari e non sarebbero vinte. Va a tutti i cosati evitata una catastrofe nucleare. Ci dobbiamo impegnarci contro l’uso di armi chimiche e batteriologiche”.

“Pechino si spenderà per la Pace in Ucraina. La pace deve avere una chance”.

Uno contro tutti. E infatti Pechino, al contrario di tutti gli altri partecipanti al G7 assetati solo di sangue, sta concretamente lavorando ad una proposta di pace, da ‘presentare’ in tempi brevi   per arrivare ad un concreto ‘cessate il fuoco’.

Avrà la forza di sconfiggere tutte le smanie imperialiste (non quelle di cui blatera von der Leyen) e belliciste dell’Occidente?


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