Stati Uniti ed Europa cercano sempre di mettere zizzania tra Russia e Cina, mentre invece tra i due Paesi l’intesa viaggia a gonfie vele e si rafforza giorno dopo giorno.
La plastica conferma arriva dal fresco summit virtuale tra i capi delle due super potenze, Vladimir Putin e Xi Jinping, i quali hanno già concordato un incontro vis a vis a breve termine, entro marzo 2023.
Chiare le parole del numero uno di Pechino: “Di fronte ad una situazione internazionale difficile, tutt’altro che univoca, siamo pronti a costruire con Mosca una cooperazione strategica, fornire reciprocamente opportunità di sviluppo, essere partner globali a beneficio dei popoli dei nostri paesi e nell’interesse della stabilità in tutto il mondo”.
Altrettanto chiare quelle del capo del Cremlino: “Tu ed io condividiamo le stesse opinioni sulle cause, il corso e la logica della trasformazione in corso nel panorama geopolitico globale”.
Secondo Putin, gli scambi commerciali tra Russia e Cina sono addirittura cresciuti di circa il 25 per cento on questo 2022, e la soglia dei 200 miliardi di dollari sarà probabilmente raggiunta prima del previsto. Russia e Cina continueranno e intensificheranno la loro cooperazione nel campo tecnico-militare.
Ma andiamo alla ‘fonte’ e leggiamo cosa scrive, nel suo ultimo editoriale, il ‘Global Times’, organo molto vicino al vertice del Partito Comunista cinese.
“La Cina è pronta a lavorare con la Russia e tutte le forze progressiste del mondo che si oppongono all’egemonismo e alla politica di potenza (chiaro il riferimento agli Usa, ndr) per opporsi congiuntamente all’unilateralismo, al protezionismo, al bullismo e per salvaguardare fermamente la sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo dei due paesi, nonché gli interessi internazionali di equità e giustizia, ha detto Xi”.
“Xi ha detto che la Cina e la Russia dovrebbero aumentare il sostegno reciproco su questioni riguardanti gli interessi fondamentali reciproci e lavorare insieme per resistere alle interferenze e al sabotaggio da parte di forze esterne”.
“Putin ha affermato che la Russia sostiene fermamente la posizione della Cina sulla questione di Taiwan e si attiene fermamente al principio della Cina unica. Putin ha anche affermato che nell’attuale complessa e grave situazione internazionale, le relazioni Russia-Cina hanno mantenuto un solido slancio di sviluppo, testimoniando un costante progresso della cooperazione in vari campi, tra cui energia, agricoltura, trasporti, infrastrutture, sport e scambi interpersonali”.
Prosegue la disamina di ‘Global Times’: “I due presidenti si sono scambiati opinioni sulla crisi ucraina. Xi ha sottolineato che la Cina ha preso atto della dichiarazione della Russia secondo cui non si è mai rifiutata di risolvere il conflitto attraverso negoziati diplomatici e la Cina lo elogia. Il percorso dei colloqui di pace non sarà agevole, ma finchè le parti non si arrenderanno, ci sarà sempre una prospettiva di pace. Xi ha osservato che le relazioni Cina-Russia hanno resistito alla prova dei cambiamenti internazionali e hanno mantenuto uno sviluppo solido, costante e di alto livello”.
Da tener presente, poi, un altro elemento geopolitico fondamentale: il deciso rafforzamento – in questo 2022 caratterizzato dal conflitto in Ucraina – del ‘BRICS’, ossia il trattato sottoscritto una quindicina d’anni fa da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, cui stanno man mano aggiungendosi – gli incontri sono frequenti, le intese stanno maturando – molti altri paesi, quelli un tempo definiti ‘in via di sviluppo’. Quindi soprattutto sudamericani e asiatici.
In sostanza, di fronte all’imperialismo monolitico degli Usa in fase calante, e all’afasia europea, incapace di esprimere una sua politica autonoma e ora vuota propaggine di Usa e NATO, si sta sviluppando un movimento sempre più dinamico e numeroso, deciso a costruire un ‘altro modello di sviluppo’, basato su rapporti di cooperazione alla pari.
Esattamente l’opposto di quel ‘Nuovo Ordine Mondiale’ auspicato dal ‘World Economic Forum’ fondato e animato dal banchiere tedesco di simpatie nazi Klaus Schwab che ha progettato ‘The Great Reset’, con l’onnipresente Bill Gates alla ‘regia’: tutto incentrato sulle ‘biologic wars’, e sulle ‘finte’ campagne contro le pandemie e i cambiamenti climatici.
Ma chiudiamo il cerchio con un interessante articolo pubblicato da ‘Piccole Note’ circa lo strategico incontro che si è svolto a Mosca tra i ministri della Difesa di Turchia e Siria. E’ proprio il segnale che la geopolitica, in quelle aree, sta rapidamente cambiando. A questo punto, c’è da aspettarsi ‘reazioni’ (e sappiamo bene di che tipo) a breve dalla Casa Bianca e soprattutto dal sempre più guerrafondaio ‘Dipartimento di Stato’ guidato dai super falchi Tony Blinken e Victoria Nuland?
Staremo a vedere.
LINK
https://piccolenote.ilgiornale.it/mondo/i-ministri-della-difesa-di-turchia-e-siria-si-incontrano-in-russia
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