Giorgia non ci imbavaglia

Se tutto vero e confermato, il dottor Aboubakar Soumahoro fa più danni di Salvini, Maloni e razzisti di qualunque genere, al principio di eguaglianza che la nostra Costituzione impone agli italiani, a prescindere dal colore della pelle. Intervistato da Marco Damilano nel prezioso spazio di ‘Il Cavallo, La Torre’, dieci minuti di buona, utile televisione, non a caso proposta da Rai3 (20 e 30, dopo ‘Blob’), il livoriano-italianizzato, laureato a Napoli in sociologia (110/110) ha incantato, al punto da proporsi come l’uomo giusto per la rifondazione del Pd. Un segretario con la pelle nera, giovane (42 anni) convincente paladino della giustizia sociale, agli occhi   alle orecchie di freme perché la sinistra sia guidata da un leader carismatico, è apparso per ambiziosa analogia omologo di Obama, primo presidente degli Stati Uniti di colore.

Povero Marco Damilano: la cronaca non aveva ancora raccontato fatti in incresciosa antitesi con i nobili comportamenti che Soumahoro si è attribuito, tanto da essere eletto deputato con la lista  di Alleanza Verdi e Sinistra. Il politico, ex sindacalista, crociato di campagne in difesa della condizione lavorativa dei migranti, è accusato di aver raccolto denari (si parla di sedicimila euro) per bambini figli di lavoratori sfruttati nel lavoro in agricoltura. Bambini che non esistono. Il direttore della Caritas non fa sconti e definisce il caso “Show per fare carriera politicamente”. Non è la sola ombra sulla figura del difensore dei deboli: in famiglia, la moglie e la suocera di Soumahoro, che gestiscono  la cooperativa sociale Karibu e il consorzio Aid, (accoglienza), indagati dalla Procura di Latina per casi di braccianti non pagati e minorenni in condizioni disagiate privati di acqua di luce, per maltrattamenti e lavoro in nero. Il soggetto in questione si è appropriato del ruolo di erede nientemeno che di Di Vittorio.

C’è di peggio. Personaggi vicini a Soumahoro fornirebbero manodopera ai criminali che lucrano sull’impiego di migranti nelle campagne.

Com’è facile essere ingannati! Senza le denunce di sindacati e Caritas, il sedicente alfiere della lotta allo sfruttamento dei migranti avrebbe forse indotto chi spera nella sinistra-sinistra a proporlo come segretario del Pd. Bechis, direttore di Verità&Affari, a proposito dell’auto commiserazione di Soumahoro perché povero: “Ha comprato una villetta a Casalpalocco, non è vero che non aveva reddito. Ha avuto un mutuo, certo, ma è la conferma che il suo reddito c’è ed è notevole”. La Lega Meloni ci marciano e ringraziano.


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