Covid, ricercatori e scienziati, ormai a frotte, cercano di fare marcia indietro. Vediamo le news.
Ecco le parole di Vincenzo Broccolo, virologo, docente di microbiologia clinica all’Università Milano Bicocca, più volte ospite alla trasmissione ‘Tagadà’ condotto da Tiziana Panella su La7.
“Come dicono a Roma, si butta tutto in caciara. I no vax sono per definizione coloro che sono contrari alla vaccinazione, qualunque essa sia. Per il personale sanitario – almeno quello che ho conosciuto io – non è così. Qualcuno non ha voluto fare la terza dose perché aveva già avuto l’infezione naturale ad esempio”.
“Su questo vaccino ci sono stati dei dubbi, soprattutto per quanto riguarda gli effetti collaterali: le segnalazioni sono state prese in modo passivo, non c’è stata una segnalazione proattiva come si fa nel modo reale. Tuttavia molti colleghi hanno fatto le due dosi oltre ad aver avuto l’infezione naturale: quando mai si fa un richiamo dopo aver avuto l’infezione naturale? Ebbene, chi ha ragionato così è stato classificato come no vax”.
Continua Broccolo: “Ci sono milioni di guariti che sono stati ignorati e, tra l’altro, la letteratura scientifica ha dimostrato ad oggi che l’infezione naturale determina una protezione dalla malattia che perdura almeno un anno. Questi protocolli quindi sono stati studiati a tavolino, ma non hanno di fatto alcuna base scientifica. Questo è il punto chiave della storia che non viene mai discusso: l’efficacia del vaccino negli adulti viene studiata con un end-point clinico, cioè si va a vedere sostanzialmente nei vaccinati e nei non vaccinati quante persone si ammalano gravemente e quante muoiono. Nei bambini questo non può essere fatto perché i decessi infantili per Covid si contano sulle dita di una mano. L’escamotage che quindi è stato trovato è di andare a valutare il titolo degli anticorpi neutralizzati post-vaccinazione. Questo scientificamente non va bene. Perché è evidente che dopo il vaccino e dopo il booster il titolo degli anticorpi neutralizzati aumenti e che sia definito protettivo (quando invece la soglia di protezione non si è mai capita): quindi sono state scelte regole differenti per valutare l’efficacia dei vaccini nei bambini e negli adulti”.
Punta l’indice Broccolo: “Ora stiamo già parlando della sottovariante BQ.1, che sfugge completamente sia agli anticorpi evocati dal nuovo vaccino bivalente, sia agli anticorpi monoclonali. Quindi non raccontiamo che vacciniamo per ridurre la trasmissione del virus, perché questo non è vero. Vacciniamo per proteggere dalla malattia. Ma ricordiamo anche che in questo momento l’infezione ha un’alta incidenza ed è pieno di soggetti che si sono boosterizzati in modo naturale”.
E ammonisce: “Ecco perché valuterei con molta attenzione la quarta e la quinta dose. Si può instaurare un fenomeno di tolleranza, cioè il sistema immunitario non risponde più a questi stimoli in quanto li riconosce come propri. Questo può essere anche peggiorativo. C’è il concreto pericolo che si formino degli immunocomplessi. Si tratta di reazioni anticorpo-antigene che ad esempio possono dare malattie reumatologiche. Si danno troppe cose per scontate”.
Passiamo la parola al medico personale di Papa Francesco, Roberto Bernabei, professore ordinario di Medicina Interna e Geriatria al Gemelli di Roma e direttore della Scuola specialistica in geriatria alla Cattolica del Sacro Cuore sempre nella capitale.
Sta facendo il giro dei social e destando non poco scalpore una sua fresca intervista in cui fa delle ammissioni non poco clamorose.
Ecco le sue frasi: “Ho fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico, quel famigerato CTS. Il primo ministro oggi ha ragione, sostenendo che bisogna lavorare sulla base delle evidenze scientifiche. Ma il fatto vero è che, allora, nella prima fase, sul Covid non c’erano evidenze scientifiche. Per cui bisognava fare operazioni a rischio, pensare e vedere cosa era opportuno fare”.
E aggiunge: “La vaccinazione ha fatto bene all’umanità, come 2 più 2 fa 4, per cui si è cercato di vaccinare il più elevato numero di soggetti possibili, ragazzi inclusi, perché vanno a scuola”.
In sostanza, sulla base di nessuna evidenza scientifica, totalmente alla ‘cieca’, sono stati somministrati a tutti vaccini dei quali non si conosceva nel modo più assoluta né l’efficacia né tantomeno la sicurezza. Solo che perchè bisognava ‘fare qualcosa’, perché si era in ‘emergenza’.
Capito?
Infine, vi consigliamo caldamente di visitare il sito ‘The Defender’, costola informativa dell’associazione ‘Children’s Health Defence’, fondata e animata da Robert Kennedy junior di cui la ‘Voce’ ha più volte scritto, perché si tratta di un fondamentale presidio a tutela della salute dei più indifesi, i bambini, proprio sul fronte (da autentica ‘guerra’) dei vaccini: sia quelli tradizionali che, a ben più forte ragione, di quelli ‘sperimentali’ contro il Covid, dove tutti i cittadini sono stati costretti a fare da cavie, vista la loro totale (soprattutto quelli a mRNA, come Pfizer e Moderna) inefficacia e insicurezza.
Potrete vedere un video che riguarda il vero protagonista dei disastri pandemici a livello mondiale, il braccio destro di ben 7 presidenti Usa, la super star di tutti i vaccini, Anthony Fauci. Esattamente un anno fa, a metà novembre 2021, Robert Kennedy ha pubblicato il best seller “The Real Anthony Fauci”, che il mainstream ha tentato in tutti i modi di censurare, oscurare e boicottare.
Il video si intitola: “The Real Anthony Fauci – Colluding Big Tech, Big Phama e Big Government Exposed – They prey you never watch this”.
Ed invece voi cercate di vederlo a tutti i costi. Fatevelo tradurre da qualche amico, se non parlate l’inglese. Perché è una vera chicca: imperdibile e, soprattutto, molto ‘istruttivo’.
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