“L’Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino… Il resto del mondo non è esattamente un giardino. La maggior parte del mondo è una giungla e la giungla potrebbe invadere il giardino”.
Non state assistendo ad una scena del memorabile film ‘Oltre il giardino’ – il massimo dell’umorismo inglese allo stato puro – interpretato da uno stratosferico Peter Sellers. Né, più prosaicamente, avete intercettato una gag dal repertorio di ‘Scherzi a parte’.
Ma state semplicemente leggendo le strabilianti parole pronunciate pochi giorni fa in Belgio da un pezzo da novanta della nostra povera (povera?) UE, nientemeno che l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al secolo Joseph Borrell.
Parole che hanno fatto accapponare la pelle in mezzo mondo e fatto incavolare perfino i non proprio progressisti emiri arabi, per lo smaccato olezzo di colonialismo e superiorità razziale allo stato puro.
Non soddisfatto e forse temendo di non aver ben chiarito il suo Alto Pensiero, Borrell ha rincarato la dose un paio di giorni dopo.
A suo parere, la costruzione di “muri per proteggere il giardino serve a ben poco, perché la giungla ha una forte capacità di crescita e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino”.
Non è certo finita qui. Perché – ha aggiunto ancora l’Altissimo – “i giardinieri devono andare nella giungla. Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, in modi e mezzi diversi”.
Le parole sono testuali e, per fortuna dell’Alto rappresenta UE, non ascoltate da alcuna ambulanza in grado di condurlo al più vicino presidio sanitario psichiatrico.
Ecco alcune reazioni. Negli Emirati Arabi Uniti è stato immediatamente convocato il capo della delegazione UE, per “chiedere una spiegazione circa quelle frasi”. Il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale degli Emirati ha infatti bollato i commenti di Borrell come “razzisti”, avvertendo che possono contribuire ad un peggioramento del clima di intolleranza e discriminazione in tutto il mondo.
“I nostalgici del colonialismo riaffiorano come mostri”, ha twittato il vice primo ministro del Qatar, Hamad al-Kawari.
Decisa la reazione di Mosca che si è espressa attraverso le parole della portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova: “L’Europa ha costruito quel ‘giardino’ attraverso il barbaro saccheggio della ‘giungla’. Borrell non avrebbe potuto esprimerlo meglio: il sistema più prospero del mondo, creato in Europa, nutrito da radici nelle colonie che hanno spietatamente oppresso”.
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