SALUTE & SPAGHETTI / UNO STUDIO COORDINATO DA GIULIO TARRO E PUBBLICATO SUL ‘BRITISH JOURNAL’

Non solo la pizza napoletana nel guinness dei primati e papabile per un riconoscimento dall’Unesco come ‘patrimonio dell’umanità’.

Per certi versi, i mitici ‘Spaghetti’ riescono a fare anche di più. Entrando di diritto nell’empireo scientifico e finendo addirittura al centro di una ‘rivoluzionaria’ ricerca condotta da un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABIT) dell’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, a Caserta.

Il lavoro di ricerca riguarda le facoltà autenticamente ‘terapeutiche’ della ‘pasta’: o meglio degli ‘Spaghetti’, come tiene a sottolineare il coordinatore della ricerca, il virologo partenopeo Giulio Tarro, l’allievo di Albert Sabin che scoprì il vaccino anti-polio.

Il professor Giulio Tarro

Noto per le sue decennali ricerche su virus & vaccini, autore di libri che ormai sono dei ‘must’ in campo scientifico e divulgativo (“10 cose da sapere sui vaccini” del 2018, “Covid-19 – Il virus della paura” di giugno 2020” e il fresco di stampa “Covid 19 – La fine di un incubo” per i tipi di ‘Helikon’), stavolta Tarro presta la sua poliedrica versatilità scientifica al campo alimentare, con specifico riferimento alle diete ‘mirate’, che trovano il loro fulcro proprio nell’utilizzo degli ‘Spaghetti’. Un topos, un elemento quasi ‘mitico’ intorno al quale ruota un regime alimentare non irrigidito negli schemi, ma particolarmente flessibile, ‘democratico’, ‘fantasioso’, per niente spartano. Eppure in grado di tenere a bada tutti i parametri che regolano la salute, dal colesterolo ai trigliceridi alla glicemia, per far riferimento solo a quelli più consueti. E anche a molti altri.

La nota che dà lustro a tutta la ricerca sta nella pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica, il ‘British Journal of Medicine and Medical Research’, importante costola del notissimo ‘British Medical Journal’, che in questi due anni e mezzo di pandemia s’è segnalato per reportage di altissimo livello non solo scientifico (soprattutto attraverso gli editoriali del suo direttore e coeditore, Peter Doshi), ma anche di vero e proprio giornalismo investigativo, come la ‘Voce’ ha avuto modo di segnalare in diverse occasioni. Basta infatti cliccare nella casella ‘Cerca’ che porta all’archivio della ‘Voce’, le parole ‘British Medical Journal’ oppure ‘Peter Doshi’ per leggere svariati nostri articoli su maxi inchieste e scoop griffati BMJ.

Ecco il titolo della ricerca che verrà pubblicata il 25 ottobre e che la ‘Voce’ è in grado di anticipare: “Retrospctive Analisys for Taste, Tolerability and Efficacy within a Low Calorie Diet with Spaghetti for Special Medical Purposes’.

Coordinato dal professor Tarro, vi ha lavorato un nutrito team di ricercatori del Dipartimento, composto da Bruna De Felice, Francesco di Tuoro, Anna Folco, Veronica Di Caprio, Valentina Corato, Concetta Montanino.

Non vogliamo più togliere spazio ai temi trattati nella ricerca. Ecco quindi, di seguito, prima la traduzione in italiano e poi il testo originale pubblicato dal ‘British Journal of Healthcare and Medical Research’. E… buon appetito.

 

Analisi retrospettiva per gusto, tollerabilità ed efficacia all’interno di una dieta ipocalorica con spaghetti per scopi medici speciali (Afms)

 

British Journal of Healthcare and Medical Research – Vol. 9, n. 5  

 

Il mantenimento e il controllo della perdita di peso corporeo sono finemente regolati dall’interazione di una serie di processi biochimici, che includono fattori omeostatici, ambientali e comportamentali. Per mantenere il dimagrimento nel tempo, i soggetti devono prendere coscienza degli adattamenti fisiologici, che ne favorirebbero il recupero, e quindi applicare strategie dietetiche in grado di modulare insulina, triptofano, grelina e leptina, ormoni che intervengono per ridurre il temuto ‘yo-yo effetto’. Gli spaghetti svolgono un ruolo importante nell’alimentazione umana, anche nei programmi nutrizionali per la perdita o il mantenimento del peso perché considerati un alimento equilibrato nelle diete per contenuto calorico, circa 360 Kcal/100gr, per indice glicemico basso-medio e per uso frequente nella cucina italiana. Le proprietà nutritive degli spaghetti possono migliorare e variare notevolmente in relazione agli ingredienti, trafilatura, arrotolamento ed essiccazione. Numerosi sono i lavori che riguardano l’integrazione dei prodotti di pasta ottenuti dal frumento con materie prime non convenzionali ad alto contenuto di micronutrienti e per questo ci rendiamo conto di come la pasta, data la sua diffusione, la facilità d’uso, la sua conservabilità e il suo intrinseco valore alimentare ( Antognelli, 1980) possono essere migliorati con principi nutritivi da considerarsi un alimento funzionale. Dopo il pane, gli spaghetti sono il prodotto alimentare più diffuso diffuso anche fuori dai confini italiani. In un contesto di modelli dietetici ipocalorici, la pasta, dato il suo basso indice glicemico (IG), arricchita con micronutrienti potrebbe migliorare e aiutare a ridurre il peso corporeo e l’indice di massa corporea (BMI) rispetto a un impasto standard.

 


MATERIE PRIME E PROCESSO TECNOLOGICO

Materie prime e processo tecnologico per pastificazione similare per impasto, estrusione ed essiccazione.

 

 

MATERIALI E METODI

Lo studio è sviluppato per valutare il potenziale di un programma alimentare ipocalorico equilibrato. Per lo studio abbiamo confrontato due gruppi omogenei trattati con pasta arricchita in Farina di Canapa – Griffonia-Beta Glucano, che favorendo il microbiota e la produzione di serotonina, aiuta a mantenere un umore normale e a controllare il senso di fame. Queste caratteristiche, in un programma alimentare ipocalorico, potrebbero rappresentare per l’obeso un elemento discriminante per il successo della dieta scelta, sia in termini di dimagrimento in massa grassa, sia per il mantenimento della massa magra. L’integrazione con cibi non convenzionali migliora l’aderenza al programma e aumenta la motivazione per la velocità con cui si riduce la circonferenza della vita, solitamente a causa di una sovrapproduzione di insulina. Questa strategia aiuterebbe a neutralizzare l’azione dell’ormone “anabolizzante” e a contrastare l'”effetto yo-yo”. Lo scopo di questo lavoro è valutare la modulazione dei meccanismi biologici alla base del controllo e del mantenimento del peso nell’obeso.

 

OGGETTO

Efficacia a breve termine di una dieta integrata con pasta arricchita rispetto alla pasta tradizionale in un programma educativo dimagrante che include un supporto nello stile di vita e una modifica del comportamento nei soggetti con obesità in sovrappeso.

 

CAMPIONE

Totale di 20 pazienti (10 uomini e 10 donne), fascia di età 25-65 anni, che hanno iniziato spontaneamente un trattamento alimentare presso il nostro servizio dietetico nel periodo dal 01 al 30 marzo 2021.

10: Controllo (Dieta normoproteica equilibrata e ipocalorica).

10: Dieta normoproteica equilibrata ipocalorica con inserimento di spaghetti arricchiti.

 

Criterio di inclusione

  • Maschi e femmine di età compresa tra 25 e 65 anni con un BMI > 24,5
  • Pazienti senza supporto farmacologico.
  • Pazienti cognitivamente intatti.
  • Pazienti in grado di seguire le indicazioni del protocollo durante lo studio.

 

Criteri di esclusione

  • Incapacità di capire e volere.
  • Presenza di patologie non coerenti con il protocollo

 

RISULTATI E DISCUSSIONE

Il programma di dimagrimento interventistico basato su una dieta integrata è più efficace nel promuovere la riduzione del peso e nel migliorare il controllo metabolico rispetto a una dieta ipocalorica standard. Entrambi i gruppi hanno ottenuto buoni risultati nel programma di alimentazione assegnato. Non ci sono state differenze significative nei parametri di sicurezza di laboratorio tra i due gruppi, comprese le urine. La creatinina e l’azoto ureico nel sangue non sono cambiati in modo significativo rispetto al basale o tra i gruppi. La perdita di peso e la riduzione della circonferenza della vita nel gruppo dieta + pasto con spaghetti erano significativamente maggiori rispetto ai soggetti di controllo (entrambi P <0,001). Il calo dell’HbA1c e del controllo glicemico era maggiore nel gruppo degli spaghetti (P ​​<0,05). Non sono stati segnalati eventi avversi lievi o moderati. Sulla base dei dati ottenuti, il 16% dei pazienti ha cambiato il proprio stile di vita raggiungendo uno standard di salute definito, mentre l’84% ha migliorato le proprie abitudini di vita senza raggiungere questo standard nel gruppo di controllo, mentre nel gruppo spaghetti il ​​26% ha cambiato stile di vita raggiungendo uno standard di salute definito , mentre il 74% ha migliorato le proprie abitudini di vita senza raggiungere tale standard. Solo il 3% del campione non ha ricevuto alcun tipo di educazione sanitaria. Questi pazienti non hanno cambiato il loro stile di vita.

 

CONCLUSIONI

L’uso degli spaghetti arricchiti è stato ben accolto da tutti i partecipanti. L’uso di questi prodotti insieme ad una dieta standard sembra aver aumentato la motivazione e la compliance dei soggetti. Il rapido dimagrimento, così come la riduzione della fame nei primi giorni, permette al paziente di rafforzare costantemente la propria motivazione ed evitare lo scoraggiamento e gli insuccessi tipici del dimagrimento lento. Il paziente, inoltre, non è obbligato a scegliere il cibo, ma è incanalato verso una specifica scelta di alimenti con un’ottima appetibilità, studiati appositamente per soddisfare le esigenze e i gusti dei pazienti. Lo studio sottolinea l’importanza dell’intervento educativo e il suo effetto positivo sulla salute delle persone. L’intervento di educazione sanitaria potrebbe essere gestito in autonomia, dedicando un tempo adeguato alla trasmissione delle informazioni al paziente e ai suoi familiari.

 

 

ARTICOLO ORIGINALE IN PDF

Retrospective Analysis for Taste

 

 

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