10 settembre, le ‘Sardine’ tornano in piazza a Roma (Santi Apostoli). Welcome, ma allora…non eravate evaporati come i girotondini di Nanni Moretti! Santori, il leader: “L’Italia a guida Meloni tutelerebbe i ricchi, emarginerebbe i deboli” e (ndr) “La democrazia rischierebbe di finire in un regime mussoliniano”. L’agenda delle Sardine: ‘ius scholae e ius soli’, abrogazione dei decreti Salvini, conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, riconoscimento identitario per persone trans e tutela storica, linguistica e culturale di Rom e Sinti. Santori: “Le Sardine non si sono mai fermate. Hanno continuato a lavorare, a prepararsi e a contrastare situazioni di diritti violati o non concessi. Il grande problema di oggi è l’astensionismo, per questo vogliamo spiegare alle persone quanto è importante andare a votare. Se vince la destra è indubbio il rischio di un pericolo per la democrazia. Meloni, Salvini, Berlusconi sono solo la punta dell’iceberg di una destra incapace di affrancarsi dal populismo”. Ecco una buona notizia, le sardine hanno ampio seguito tra i giovani trascurati dai partiti storici.
Salvini: “Mezzo Putin vale due Mattarella”. “Quando sono a Mosca o a Pietroburgo mi sento più a casa mia che non in altre capitali europee”. La Lega si è pronunciata contro le sanzioni anti Putin e non nasconde il tifo per i No Vax: “Pd, +Europa, Demos e Psi. Non esiste nessun punto in comune con le posizioni di Fratoianni e di Bonelli”. Forza Italia, ‘exodus’. Via Elio Vito, Brunetta, Gelmini. Carfagna, storici dirigenti berlusconiani come Valentini, Fontana, Giacomoni, Baldelli, Moles e un pacchetto di dirigenti della Campania. Salvini ha fatto fuori larga parte dei parlamentari vicini a Giorgetti e ai presidenti del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. Il calciofilo Lotito, presidente della Lazio, candidato di Forza Italia in Molise: “Non conosco bene la regione, ma conosco l’Abruzzo (ma davvero?) perché mio nonno era di Amatrice (che in realtà è un paese del Lazio!). Presidente, e la geografia, mai studiata? Salvini-Meloni pallonari come il Berlusca. “Sì al Ponte di Messina” universalmente bocciato. La Meloni in Sicilia, a Messina: “Penso che la cosa più seria per fermare l’immigrazione è il blocco Navale (sarebbe anticostituzionale, come un atto di guerra). Meloni si diletta con selfie da premier? Salvini non ci sta. Azzarda che la Lega può prendere un voto più degli altri. Era sobrio? Crosetto co-cofondatore di FdI: “I rapporti Giorgia-Salvini no sono proprio idilliaci”. Alle spalle, la foto dei due abbracciati e felici.
Messa, celebrata domenica a Rimini, in ricordo di Darya Dugina, figlia dell’ideologo di Putin, uccisa con un’autobomba. Cerimonia voluta da Davide Gasparini e da altri riminesi che si firmano ‘amici della Russia’. Simona Viola, di Più Europa, candidata del centrosinistra al Senato per il collegio di Rimini e Forlì-Cesena: “Surreale la celebrazione a Rimini della messa in suffragio di Darya Dugina, che diversamente da quanto è stato scritto sui manifesti dell’annuncio, non è affatto una filosofa e non è neppure certo che sia stata assassinata dall’odio anti-russo. Era una fascista che predicava la violenza. Ha negato l’orrore di Bucha”. Per Simona Viola l’iniziativa della messa fa riflettere sui tentativi di penetrazione in Italia da parte di Putin e del putinismo, appoggiati da “una destra spregiudicata e pericolosa”.
Chiunque, innocente, fosse sospettato di qualcosa, non avrebbe nulla da obiettare se fosse soggetto inchiesta. Chiunque tranne Salvini e i suoi rapporti ‘amichevoli’ con Putin. In conseguenza delle voci, non di corridoio, sull’ingerenza della Russia nella politica italiana, è nata la richiesta di una commissione d’inchiesta. Si schierano contro la socia di Salvini, la borgatara. Si oppone Fratelli d’Italia. Contro anche Urso, presidente del Copasir e, guarda un po’…, senatore di FdI, che ovviamente non rassegna le dimissioni.