Ci sono nonni e nonni. Molti ultra novantenni sono testimoni del ‘miracolo’ che sposta in là le aspettative di vita e conserva integre doti di lucidità, memoria e saggezza. Altri, sempre meno per fortuna, invecchiano male, affetti da deficit tipici della senilità. Il ‘caso’ di Berlusconi merita pagine ad hoc nei trattati sulla quarta età e il club dei “meno male che Silvio c’è” perde soci ogni giorno. Uno dei suoi profili social suscita ilarità e pietosa comprensione per il suo rimbambimento. Il Berlusconi pensiero pre elettorale: “Il prossimo governo avrà la possibilità di investire ingenti risorse con i soldi che io ho ottenuto in Europa per il nostro Piano di ripresa e resilienza (Prr)”. I commenti al video, sono di scherno. Esempio: “Quando il Prr è stato approvato dall’Europa lui non era neanche in Parlamento”. L’ex premier Conte: “Forse la memoria mi inganna, ma non ricordo Berlusconi con me a Bruxelles a trattare fino all’alba per ottenere i 209 miliardi che ho portato dall’Europa in Italia nel 2020”. Il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli: “Siamo alla metafisica”. In volgare, la gaffe che replica le bufale di altre vigilie elettorali firmate sotto lo sguardo affettuoso di Vespa (“Mi impegno per un milione di posti di lavoro”) oltrepassa l’inverosimile e molto somiglia a una ‘figura di m…a’. Ormai neppure la finta moglie e la famiglia allargata lo tengono a bada. Non resta che augurargli lunga vita e in salute in questa fase di imputato in pausa giudiziaria da imputato che gli risparmia i ricoveri dall’amico Zangrillo per ottenere rinvii dei processi. Berlusconi non è l’unico esempio di corsa al voto con handicap. Il socio Salvini da qualche tempo rimedia a sua volta figuracce (da ricordare è la clamorosa reazione di un sindaco polacco, oltretutto di destra, nel pieno della guerra in Ucraina. Lo definì non gradito e gli mostrò una sua t-shirt inneggiante a Putin). Il valpadano, contestato anche in casa, impegnato in tournée propagandistica, si è fiondato a Lampedusa per strappare applausi, contando sulle difficoltà dell’isola di accogliere i migranti. Sorpresa: fischi dalla platea dei pochi presenti. Di questo passo il Matteo del ‘carroccio’ rischia di ridurre il suo 15% di like e se anche la cavolata di Berlusconi dovesse ridimensionare Forza Italia a partitino, avrebbe ragione Letta, che auspica il sorpasso del centro sinistra in dirittura d’arrivo. Manca solo che l’Italia della brava gente scopra il vero identikit della borgatara, di “Io sono Giorgia”, della politica double face, che si spaccia per moderata atlantista e nei comizi, circondata affettuosamente dal saluto fascista dei ‘fratelli d’Italia’, di cui è socia onoraria, ricorda con accorata nostalgia il Ventennio, (frasi amiche su Mussolini e le leggi razziali, nessuna indignazione per l’assalto alla sede della Cgil, ecc.). Inciampo inatteso di Draghi: a richiesta della Meloni sembra averle suggerito i nomi di Cingolani e Panetta come ministri affidabili di un eventuale governo di destra. Mister Draghi a che gioco giochiamo?
Perle pre-elettorali della destra: la minaccia di Salvini di centomila sbarchi, la resuscitata promessa dell’impossibile ponte sullo stretto di Messina e dal povero, malridotto Silvio un nuovo proclama: un vitalizio per nonni e nonne di mille euro al mese. Perché non motorini a tre ruote elettrici, montascale, case riposo a 5 stelle?
Su con la vita, con questi soggetti che aspirano a governare l’Italia, si può, si deve vincere.
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