Oasi di eccellenza nell’incanto del Sud

Non esiste un premio Nobel per le isole di buona televisione, ma è lacuna che ben segnalata ai giudici svedesi del riconoscimento al meglio della cultura mondiale potrebbe convincerli a istituire un Nobel bis, di magari di secondo livello per chi affida al piccolo schermo (ex piccolo, manca poco all’offerta di televisori da 100 pollici, a schermo curvo e amplificazione stereo tipo discoteca) perle di sobria, godibile, inusuale, culturalmente formativa, colta, nel significato di ampia divulgazione del ‘non banale’, dell’anti trash, di totale estraneità al gossip, di antitesi al dilagante tormentone di salotti succursali della cronaca nera, di aule di tribunale, di divani che accolgono cantanti, attori, vecchie glorie, i soliti abitudinari, tuttologi improvvisati: da proporre a Oslo, l’attenzione alla fascia oraria della terza rete che precede il serial napoletano ‘Un posto al sole’, francamente scaduto a succursale di periodici tipo Grand Hotel, pronto per concludersi con il sipario che si abbassa dopo la battuta finale di un ultimo atto della commedia.

Ieri sera, concluso il primo ciclo di ‘La Gioia della Musica’ (Augias, appuntamento al prossimo autunno), Emilio Casalini, straordinario cantore della bella Italia, autore e conduttore in video di ‘Generazione Bellezza’, ha proposto l’eccezionalità di uno ampio angolo del Paese a torto marginale rispetto alle città d’arte, dell’economia forte’. Lo ha fatto con riconosciuta professionalità per ricordare il ‘miracolo’ di Angelo Vassallo, del ‘sindaco pescatore’, protagonista di un’esemplare gestione del territorio, del Cilento di Centola, Acciaroli, Pioppi, del parco tra montagna e mare, che un Paese libero da ipoteche dei poteri distorti della politica, dalle infermali pastoie della burocrazia, dalle mani sporche della corruzione, dalle grinfie della criminalità, dovrebbe assumere come modello globale per analoghi interventi sull’intero territorio. Non è velleitaria, utopica, l’idea di un Nobel per questa televisione, che non va a caccia di facili ascolti, ma riconcilia con lo strumento quotidiano di collegamento con il divenire della realtà. Nel 1979 nasce la terza rete Rai forse per ‘salvare la faccia’ di servizio pubblico. Esentata dalla deteriore concorrenza con le Tv commerciali è pensata con qualità progettuale da preziose intelligenze. ‘Generazione Bellezza’ racconta il valore della bellezza di ogni centimetro quadrato del nostro Paese, evidenzia le iniziative di quanti trasformano il suo immenso potenziale in realtà. Emilio Casalini in giro per l’Italia cerca e trova le storie di chi fa propria la bellezza che ci circonda e la rende fruibile. L’invito a chi ieri sera alle 20 e 20 non era sintonizzato su Rai 3: è visibile su Rai Play ‘Generazione Bellezza’, racconto del sindaco pescatore, del ‘rivoluzionario’ Angelo Vassallo, assassinato, molto probabilmente perché uomo di assoluta saggezza, scomodo per la sua guerra sociale al malaffare.

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